Utente:Matias.flores/Sandbox

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Enzo Liberti[modifica | modifica wikitesto]

Lorenzo Antonio Liberti, detto Enzo (Biccari (FG) 3 gennaio 1922 - Seveso (MB) 26 marzo 2009) è stato pittore e scultore, prevalentemente di arte sacra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fin da bambino manifestò la sua propensione artistica che non si smentì durante gli studi classici ed il biennio che frequentò presso la Facoltà di medicina della Regia Università di Padova, prima di iscriversi all'Accademia delle Belle Arti di Venezia. L'Arte gli era necessaria e ad essa dedicò la sua vita. Dopo la Seconda guerra mondiale eseguì una delle sue opere più importanti: l'affresco della Cripta della Chiesa madre di Sant'Agata di Puglia, detta di S. Nicola, cominciato nel 1952 e concluso più di tre anni dopo, raffigurante la Passione di Gesù, in una rappresentazione nuova per l'arte sacra, sia dal punto di vista iconografico che concettuale, ove il messaggio evangelico è accostato e confrontato con le situazioni del nostro tempo. La grande storica dell'arte Eva Tea, nel presentare l'opera in un Convegno Nazionale ad Assisi (1965), la definì “una storia di peccato e salvezza, dove il fatto storico è rievocato con esattezza scientifica e insieme con sublime poesia”. Gli studi eseguiti permisero all'artista di intuire che Cristo, durante la flagellazione, era stato ricurvo sulla colonna romana e non in piedi, come generalmente raffigurato nell'arte sacra precedente. Al II Congresso Internazionale sulla Sindone, che si è svolto a Torino durante l'ostensione del 1978, i due scienziati americani della Nasa, dottori John P.Jackson ed Eric J.Jumper, hanno portato la dimostrazione che Gesù era stato effettivamente curvo durante il supplizio, come vent'anni prima aveva dipinto Enzo Liberti. Per la “Flagellazione”, l'artista ricevette il premio “La tua vita per l'arte” assegnatogli dall'Accademia Internazionale della Tavola Rotonda Club Unesco, nel 1982. Un'altra novità introdotta dall'opera pittorica fu la corona di spine posta sul capo di Gesù, non più con la solita forma di cerchio attorno alla fronte, ma come una cuffia, una calotta, un pileus alla romana, intrecciata con spine che trafissero tutta la testa di Cristo, come pare effettivamente documenti la Sindone.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Le numerose opere di Enzo Liberti sono sparse in tutta Italia. Fra le altre:

  • volto di Gesù agonizzante (40x50) chiesto per la Casa Sollievo della Sofferenza nel 1949; sotto questo quadro San Pio da Pietralcina confessò, fino alla sua morte, medici e malati;
  • dipinto ad olio raffigurante la Madonna di Costantinopoli, collocato presso la Chiesa Madre di Biccari, paese di cui è protettrice; il quadro fu inaugurato e benedetto il 25 aprile 1949 da Monsignor Farina, del quale è in corso il processo di beatificazione;
  • nella Chiesa dell'Immacolata, in Foggia, realizzati nel 1961, tredici metri di sculture che illustrano le due verità “Per Cristum praeservata” e “Per Franciscum defensa”, con un particolare richiamo ai Francescani che, lungo i secoli, hanno difeso l'Immacolata, fino alla proclamazione del Dogma, l'otto dicembre 1854;
  • monumento a San Francesco presso l'Istituto delle Suore Francescane di Gesù Bambino in Milano (1963), autorizzato dall'Accademico d'Italia, arch. Giovanni Muzio, che disegnò la cappella all'interno dell'Istituto;
  • monumento a Santa Chiara, su richiesta dell'arch. Muzio, presso il monastero delle Clarisse da lui progettato, insieme alla Chiesa;
  • ritratto del Cardinale Giovanni Colombo, presentato dallo stesso Cardinale alla chiusura del I anno dell'Università della terza età, da lui fondata;
  • porta in bronzo e metallo smaltato presso il Santuario Madonna delle Grazie in Corato (BA), avente a tema l'inno “Ave maris stella”, inaugurata nel 1983;
  • nella Chiesa di S. Antonio al Tuscolano, in Roma, grande quadrilatero scolpito in ceramica effetto bronzo, che sviluppa le Litanie Lauretane, presentate sotto gli aspetti del nostro tempo; in esso sono inseriti tre dipinti: la Madonna Madre della Chiesa, San Adalberto, patrono della Polonia e S. Massimiliano Kolbe; i tre dipinti furono esposti nella Sala Nervi il 23 aprile 1988: in tale occasione il Liberti ebbe l'onore ed il privilegio di avvicinare Papa Giovanni Paolo II che lo abbracciò, apprezzando molto il suo talento e incitandolo a proseguire nella sua produzione;
  • vetrata a colori, istoriata, col richiamo alle Virtù Teologali, nella cappella del cimitero comunale di Seveso;
  • porta centrale della “Resurrezione” della Chiesa Madre di Sant'Agata di Puglia, realizzata in bronzo nel 1993; nel 1994 eseguì la porta laterale, ispirata al tema “L'arte ha scritto il Vangelo: Giotto, Michelangelo, Murillo e Tiziano”;
  • sempre a Sant'Agata di Puglia, nella Chiesa di S. Michele, porta in bronzo e metallo smaltato, dedicata all'arcangelo Michele (1997).

Altre opere[modifica | modifica wikitesto]

Opere dell'artista si trovano anche all'estero. In particolare, una grande Via Crucis, scolpita e dipinta, in una chiesa di Manila, nelle Filippine, ove è anche presente un complesso liturgico, formato da altare, tabernacolo, leggio, scanno dei Ministri e battistero, eseguiti in ceramica, metallo smaltato e legno. Esperienza più laica fu l'esposizione, nel 1985, di un'opera raffigurante, con una serie di bassorilievi, i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni. La manifestazione ebbe luogo presso il Museo di Milano, su invito del sindaco di Milano, Carlo Tognoli e dell'assessore alla Cultura, Nicola Abbagnano, per celebrare il bicentenario della nascita dello scrittore. Nel 1986 la stessa opera fu esposta all'Istituto Italiano di Cultura di Colonia, in Germania.

Note conclusive[modifica | modifica wikitesto]

Amante degli studi e della cultura, grazie anche alla conoscenza del greco e del latino, svolse indagini storiche relative ad alcune località italiane, che riportò in pubblicazioni da lui curate. Fu conoscitore e amante della musica e manifestò animo poetico. Scrisse numerosi versi, i più toccanti dei quali, sicuramente, quelli dedicati alla madre, nel 1957. Ebbe scambi epistolari con illustri personaggi, esponenti religiosi e non, dell'arte e della cultura. Di lui scrisse, in particolare, la storica dell'arte Eva Tea (…...). Delle sue ultime opere si occupò, legato anche da un sincero sentimento di stima e di affetto, il giornalista Piero Lotito, vivente.