Utente:Martinaaian/Félix de Azúa

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Félix de Azúa Comella [1] (Barcellona, 30 aprile 1944) è uno scrittore spagnolo, membro della Reale Accademia Spagnola.

Félix de Azúa Comella è laureato in Lettere e Filosofia presso l'Università di Barcellona, con tesi intitolata "''Aspectos de la estética de Diderot: El doble modelo neoclásico-romántico"'' discussa nel 1982, con relatrice José María Valverde Pacheco.

A carriera letteraria già avviata agli inizi degli anni settanta, si trasferì per tre anni da Madrid a Parigi, dove conciliò i seminari universitari con l'ambiente delle conversazioni del Quartiere Latino, frequentando il cafè La Boule d'Or con Agustín García Calvo, colui che considerò suo insegnante e persona che lo avvicinò alla Filosofia [2].

Negli anni ottanta diventa docente universitario, inizialmente presso la Facoltà di Filosofia e Scienze dell'Educazione di Zorroaga (San Sebastián), successivamente all'Università del Paese Basco e poi presso la Scuola Tecnica Superiore di Architettura dell'Università Politécnica di Catalogna, dove nel 1993 ha ottenuto attraverso un concorso il posto di docente nell'area della conoscenza dell'Estetica e della Teoria delle Arti [3]. È stato nominato direttore del Liceo Cervantes di Parigi, carica mantenuta dal 1993 al 1995 e da cui si è dimesso per differenze politiche dai responsabili del Ministero degli Affari Esteri [4][5]. È collaboratore abituale dei giornali El País ed El Periódico de Catalunya, come editorialista, articolista e istigatore culturale.

Nel suo percorso poetico fu inizialmente legato alla generazione dei «novísimos», da quando nel 1970 Josep Maria Castellet lo inserì nell'antologia Nueve novísimos poetas españoles accanto ai poeti Pere Gimferrer, Vicente Molina Foix, Leopoldo María Panero, Guillermo Carnero e Ana María Moix. Con questa antologia assunse un ruolo rilevante nella poesia spagnola contemporanea, anche se subito rinnegò il suo mestiere esclusivo di poeta. La sua poesia è considerata fredda ed ermetica, ruotando sugli assi tematici del vuoto e del nulla. Per quanto riguarda la produzione narrativa e di prosa letteraria spicca per il suo carattere riflessivo e culturalista, anche con la presenza di grandi dosi di ironia e sarcasmo, soprattutto nei testi più recenti.

A metà del primo decennio del XXI secolo, durante l'iter legislativo della riforma statutaria catalana, è stato uno dei quindici firmatari dei due manifesti della piattaforma politica Ciutadans di Catalunya (2005 e 2006) a favore della costituzione di una formazione politica che si definiva non nazionalista. Verso la fine del 2011, decide di trasferirsi a Madrid insieme alla sua compagna, l'architetto Eva Fidalgo Elices (18 gennaio 1974), con cui ha una figlia.

Dal 2015 è membro della Reale Accademia Spagnola, in cui gli è stato assegnata la cattedra «H», succedendo  Martín di Riquer [6].

Opere letterarie

  • 1987 - V Premio Herralde per romanzi. Barcellona: Editorial Anagrama.
Opera vincitrice: Diario de un hombre humillado.
  • 2012 - XXXVII Premio César González-Ruano del giornalismo . Madrid: Fundación Mapfre.
Opera vincitrice: «Contra Jeremías». En: El País, 14 ago 2011. ISSN 1697-9397.
  • 2014 - Premio Internazionale del Saggio Caballero Bonald per il suo libro Autobiografía de papel .

Carriera

  • 2000 - Premio Internazionale Sebetia-Ter. Cultura: Arte e Letteratura. Napoli: Centro di Studi di Arte e Cultura di Napoli Sebetia-Ter.
  • 2001 - VII Premio de reconocimiento a la Tolerancia. Barcellona: Associazione per la Tolerancia.

Poesia

Romanzo e prosa letteraria

Racconto

Saggio

Traduzione

Traduzione delle sue opere

A marzo 2016, duranteun'intervista per la rivista Tiempo, Félix de Azúa ha dichiarato riguardo al sindaco di Barcellona, Ada Colau, che "dovrebbe vendere il pesce" [7]. La suddetta dichiarazione, ritenuta maschilista e classista, ha portato alla condanna da parte di vari settori della società spagnola, alla raccolta di più di 110.000 firme a favore della sua espulsione dalla Reale Accademia Spagnola, nonché  alla reazione di Ada Colau, che ha affermato che "nelle future definizioni di maschilismo e classismo della RAE, il signore Azúa potrà citare se stesso" [8][9].