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Bassano Majocchi (1867 – 1935). Professore d'orchestra di basso tuba.
Bassano Majocchi (1867 – 1935). Professore d'orchestra di basso tuba.(Foto di proprietà)
Basso tuba dei primi anni del novecento strumento appartenuto a Majocchi. Foto pronipote
Basso tuba dei primi anni del novecento. Strumento appartenuto a Bassano Majocchi.(Foto di proprietà)

Bassano Majocchi

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Bassano Majocchi è stato professore d’orchestra di ̍̍̍basso tuba attivo nella prima metà del novecento. Le informazioni e notizie che lo riguardano, sono state apprese direttamente dalla voce del figlio Virginio e dalla nipote Laura. In quel periodo storico, i professori d’orchestra, di basso tuba, erano pochissimi e lo strumento era soprattutto suonato nelle bande musicali.

Bassano Majocchi nacque a Milano il 25 maggio 1867. Visse con la sua famiglia, a Parma fino alla morte avvenuta il 24 marzo 1935. Cimitero di Vicomero (PR).

Per assecondare e realizzare la sua inclinazione artistica, poco più che ragazzino, dal 1883 circa, entrò nella marina militare a Genova e imparò a suonare il basso tuba nella banda della nave scuola Nicolò Garaventa. All’età di 27 anni, si arruolò come caporale musicante per la Campagna d’ Africa in Eritrea, 1893/4, per tale servizio fu insignito di un attestato e medaglia al merito. Dopo il periodo trascorso in marina, si trasferì dal capoluogo ligure a Parma, si sposò e nel 1893 nacque il primo figlio Virginio. Negli anni che seguirono, prese parte a numerosi concerti che lo impegnarono in trasferte sia in Italia che all’estero e in lunghe tournée oltreoceano. Fu anche ingaggiato nell’orchestra di Arturo Toscanini. Bassano, è presente nella foto dell’Orchestra Arturo Toscanini, pubblicata nel libro: “La tournée del secolo” di Mauro Balestrazzi, Lim Editore. Nell’ anteguerra, fu tra i primi professori d’orchestra a ricevere l’incarico di testare, sperimentare e apportare modifiche a un basso tuba in Sib, strumento prototipo, creato in pochissimi esemplari (probabilmente due) tra gli anni 1910 / 1913/14. Realizzato in un laboratorio artigianale di Milano, poi divenuto Rampone &C. Come osservato dal professore di basso tuba al Conservatorio L.Cherubini di Firenze, Oreste Gazzoldi, lo strumento anticipando i tempi, presentava già le caratteristiche di un basso tuba moderno, sia nella forma, che nella larghezza del canneggio ampliata e nella dotazione del quarto cilindro. Altrettanto innovative le misure dell' imboccatura, larghezza e profondità erano simili alle misure attualmente in uso. Oggi, sarebbe uno strumento musicale d’ interesse storico. Consideriamo che il primo basso tuba in Sib fu costruito nel 1845 in Cecoslovacchia. In seguito ai test a cui lo strumento fu sottoposto, da Majocchi e da un altro collega, il basso tuba fu modificato e trasformato nello strumento che viene normalmente utilizzato in tutte le orchestre del mondo.  

Se volete conoscere un popolo, dovete ascoltare la sua musica. Platone

La musica è stata molto amata dai parmigiani che in passato le assegnarono un ruolo di grande rilievo nella vita pubblica cittadina. Una scelta mirata, che accrebbe con continuità, nel corso dei decenni seguenti. Dunque, una considerazione di privilegio e un apprezzamento che rende l’idea sul rapporto che allora intercorreva tra la musica e la vita sociale di Parma. Nella città emiliana, tra ottocento e novecento, il livello culturale musicale è stato piuttosto alto, sia per la presenza di musicisti illustri, ( Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini ) attivi nei più importanti teatri cittadini, che per la diffusione crescente di un clima musicale particolare e unico nel panorama musicale italiano.

Banda della nave scuola Garaventa Genova. Nella foto Majocchi suonava l’Elicon. Foto wiki commons
Banda della nave scuola Garaventa di Genova. Nella foto Majocchi suonava l’Elicon. Foto Wikipedia Commons

Tutti seguivano con grande interesse i concerti e le opere liriche messe in scena al Teatro Regio. Il folto pubblico che riempiva i teatri cittadini, al di là delle differenze sociali era composto da raffinati cultori di musica lirico sinfonica, come da semplici estimatori. Tutti erano accumunati da un severo senso critico e spiccato gusto melodico, apprezzavano e ammiravano le esecuzioni meritevoli di attenzione, determinando il successo. Inoltre, fuori dai palcoscenici dei grandi teatri cittadini, organizzavano vere e proprie sfide canore e musicali. Competizioni, pubbliche, non ufficiali, esigenti per selettività tecnica e critica, perciò mai sottovalutate, anzi, temute dai musicisti professionisti, che esibendosi dovevano dimostrare preparazione musicale eccellente, un ottimo livello di conoscenza strumentale, decisa capacità, d’esecuzione. Alla stregua di kermesse, non furono considerati avvenimenti di rilievo, però ebbero comunque una certa risonanza, tanto che ancora oggi è rimasta memoria. Capitava che, per le sue indubbie abilità, fosse invitato e coinvolto a parteciparvi anche Bassano Majocchi, stimato e apprezzato come suonatore esperto di basso tuba, tecnicamente ineccepibile.

(fonte Virginio e Laura Majocchi)

Non sarebbe la musica una lingua perduta, della quale abbiamo dimenticato il senso e serbato solo l’armonia? Massimo D’Azeglio


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