Utente:Lorenz-pictures/Silvio Berlusconi/Berlusconi visto dall'estero

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

< Torna alla pagina principale


La dicotomia nei confronti di Berlusconi non si ha solamente in Italia, ma anche nell'opinione pubblica mondiale.

Numerosi capi di Stato con simili idee politiche, quali George W. Bush, Vladimir Putin, Aznar, e in misura minore Tony Blair, hanno spesso dimostrato pubblicamente la stima nei suoi confronti. Altri capi di stato e molti media stranieri tendono invece a criticarlo per i suoi conflitti di interessi e la politica spesso definita demagogica.

Germania[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2005, esce "Bye Bye Berlusconi" di Jan Henrik Stahlberg, un'irriverente commedia satirica su Silvio Berlusconi e l'Italia in generale. Il film è stato presentato in concorso alla 56esima Berlinale di Berlino. La pellicola è stata girata in economia, gli attori non sono stati pagati, il film è costato meno di 90 mila dollari. Paradossalmente l'opera di Stahlberg è già stata acquistata in molti Paesi europei come (Germania, Francia, Ungheria, Polonia, Austria e Svizzera), mentre non ha ancora trovato distribuzione in Italia.

Gran Bretagna[modifica | modifica wikitesto]

La BBC ha dedicato, sul suo sito internet, un'intera pagina (unico caso al mondo) alle gaffe di Berlusconi, intitolata "Berlusconi in his own words" (traduzione: Berlusconi, con parole sue).

Uno dei maggiori critici di Berlusconi tra i media stranieri è stato il settimanale britannico The Economist (soprannominato da Berlusconi "The Ecommunist"), che l'11 aprile 2001 gli inviò una lettera contenente 51 domande sostenendo di voler risolvere alcune questioni come:

  • L'affare SME
  • Le sue dichiarazioni spontanee
  • La denigrazione di Romano Prodi
  • La sua richiesta di medaglia d'oro
  • Le sue altre prove
  • La sua precedente carriera in affari

Berlusconi si rifiutò di rispondere e, il 2 maggio 2001, presentò un documento per diffamazione contro L'Economist alla corte di Roma, a cui il settimanale rispose pubblicando lettere aperte contro di lui.

Una delle critiche più aspre nei confronti di Silvio Berlusconi è giunta però dal quotidiano The Guardian, che in un articolo del 16 marzo 2006 dal titolo "I Nuovi Laburisti devono riconoscere che Berlusconi è il diavolo", considerò l'alleato di Blair un diretto discendente di Mussolini ed una grave minaccia alla democrazia in Italia e nel resto d'Europa.

Stati Uniti d'America[modifica | modifica wikitesto]

Il 21 agosto 2003, la trasmissione Wide Angle dell'emittente pubblica PBS (Public broadcasting service) trasmette un documentario su Berlusconi dal titolo The Prime Minister and the Press, un'inchiesta giornalistica sulla sua ascesa dalla televisione al vertice del governo italiano.

Il documentario, prodotto dalla Stefilm di Torino, dalla tv di stato finlandese Yle, dalla francotedesca Arte e da Channel 13 di New York, sotto la direzione di Susan Gray, con il nome di Citizen Berlusconi (una somiglianza con Citizen Kane, il film di Orson Welles in Italia chiamato Quarto potere) è stato in seguito trasmesso anche in Svezia, Norvegia, Paesi Bassi, Finlandia, Australia e Svizzera. In Italia è giunto sotto forma di DVD, distribuito dal settimanale Internazionale.

Sembra che alcuni diplomatici italiani fecero pressioni all'estero perché il documentario non venisse trasmesso. In particolare la Norvegia accusò l'ambasciata italiana ad Oslo di censura, sostenendo che venne chiesta agli organizzatori dello European Documentary Festival di non trasmettere il documentario, adducendo come motivazione ufficiale che si trattasse di "problemi tecnici". La notizia, ripresa dalla tv norvegese NRK, venne in seguito confermata anche dai produttori italiani della pellicola.

La direttrice del festival e del Norsk Filminstitutt, Vigdis Lian, smentì però l'accusa, sostenendo che Citizen Berlusconi era un attacco personale al presidente del Consiglio italiano e che non sarebbe stata una buona idea trasmetterlo, visto che l'ambasciata italiana era tra i finanziatori del festival.

Svezia[modifica | modifica wikitesto]

La tv di stato, SVT, nel febbraio 2005, trasmette uno spot televisivo autopromozionale presentando Berlusconi come un modello di comportamento opposto a quello portato avanti da loro in Svezia. Usando come sfondo sequenze d'immagini che ritraggono Berlusconi e le sue televisioni, tratte dal documentario della PBS e insieme a loro coprodotto The Prime Minister and the Press, che ha documentato il pubblico scandinavo sulla questione dei suoi rapporti con i media, viene nello spot descritto come una persona che ha privato di libertà l'informazione italiana e che ha vinto competizioni elettorali grazie all'ausilio delle sue reti televisive.


< Torna alla pagina principale