Utente:Leonardo Pengo/giovannipettine

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Giovanni Pettine (Isernia, 26 luglio 1883Isernia, 15 giugno 1973) è stato un regista e produttore cinematografico italiano attivo prevalentemente nel periodo del cinema muto.[1] Fu anche sceneggiatore, distributore e noleggiatore.

Giovanni Pettine nacque a Isernia il 26 luglio 1883, da Raffaele Pettine, di professione calzolaio e Beatrice Matteo, casalinga.[2] Attivo fin dal 1908 come noleggiatore e distributore di film (rappresentante della Società Cinematografica Romana), fu titolare di una ditta con sede prima a Montecatini Terme e poi a Milano, dove ebbe anche depositi di macchine per il cinema. Nel 1910, proprietario di agenzie e magazzini in varie città italiane, aprì una succursale a Trieste e fece turnées per organizzare proiezioni nei teatri (risulta, per esempio, molto presente nella zona di Brescia).[3] Una pubblicazione del dicembre 1911 documenta che, a quel tempo, Pettine fu «concessionario per l’Italia settentrionale, Trento, Trieste, Canton Ticino e Provincie italiane soggette all’Austria-Ungheria, dei films di arte e di autori della Monofilm».[2] A partire dal 1910 Giovanni Pettine fu attivo anche come regista realizzando più di una ventina di documentari e alcuni film a soggetto.

Distribuzione, noleggio e produzione

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Dal 1908 fu rappresentante della Società Cinematografica Romana a Milano affermando di essere stato il primo a introdurre il noleggio in città, mentre da agosto 1909 pubblica i listini dei film in vendita sulle riviste di settore come «Le Cine-Fono e la Rivista Fono-Cinematografica» di Napoli.[4] Durante gli anni '10 il settore del commercio dei film in Italia vive un cambiamento significativo, infatti, molti commercianti, concessionari e rappresentanti, dovettero orientarsi verso il noleggio delle pellicole che, fino a quel periodo, venivano direttamente vendute dal produttore all'esercente.[5] Sulle riviste «La Vita Cinematografica» e «la Cinematografia Italiana ed Estera» di Torino del gennaio 1911, Giovanni Pettine, con la sua ditta milanese sita in via Panfilo Castaldi,[6] in offrì il proprio «colossale stock di films in vendita da L. 0,20 in più ed in noleggio da L. 0,02 in più per metro e giorno» (vale a dire circa 6 lire al giorno per un film di 300 metri),[7] prezzo molto competitivo considerato che le altre società attive nello stesso periodo proponevano prezzi superiori.[8] Pettine presentò in questo modo la sua società: «primaria e antica casa per la fornitura completa di cinematografi. Agenzie con deposito in varie città e all'estero. Nolo, vendita. Ditta raccomandata agli Oratori, Istituti e Scuole di educazione, per il vasto repertorio di soggetti morali e per la modicità di prezzi».[4] Aprì un'altra sede nella capitale lombarda, in corso Buenos Aires, dove diede luogo a una modesta produzione di pellicole[6] e ottenne in questo periodo il Gran Diploma d'onore all'esposizione internazionale di Buenos Aires per il suo operato e aprì un'ulteriore succursale a Trieste, affidata a Salvatore Spina. Progettò inoltre di aprire un'agenzia anche in Russia (senza però arrivare all'effettiva realizzazione).[4]

1911..., p. 55, ma spezzare con altro...

Regia e sceneggiatura

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Tra il 1910 e il 1911 realizzò più di venti documentari 'dal vero' dedicati a varie località dell'Italia del nord, in seguito raccolti nel lungometraggio Bellezze e ricordi d'Italia (1911) e alcuni brevi documentari relativi a eventi e manifestazioni, fra cui la Riunione di skys negli Abruzzi (1910) e la Crociera motonautica sul Po (1911). Firmò anche la regia di alcuni film a soggetto come La contessa di Montignoso (1910), e Il cliente (1911), della lunghezza rispettivamente di 100 e 200 metri di pellicola.[9] Nel 1911 scrisse la sceneggiatura della riduzione dantesca Paradiso, prodotto dalla Psiche Film di Albano Laziale e probabilmente diretto dallo stesso Laziale.[3] Quest’ultima opera dalla lunghezza di ben 700 metri,[9] ispirata alla Divina Commedia, fu distribuita pure con il titolo Visioni dantesche.[10] Sempre nel 1911, in occasione della guerra italo-turca, andò a realizzare una serie di attualità anche in Tripolitania e in Cirenaica, che affianca alla serie Bellezze e ricordi d'Italia.[11] Dichiarò a riguardo Pettine: «Questa ditta essendo proprietaria di tutte le serie di films riproducenti gli avvenimenti svoltisi in Tripolitania e in Cirenaica le mette a disposizione dei cinematografisti dell'Italia e dell'Estero a condizione che il ricavo vada a beneficio dei nostri caduti e dei feriti».[12] Nel 1923 documentò la partecipazione del Molise alla Fiera Campionaria di Milano.[10] Ritornò alla regia soltanto nel 1932 con La madonna di caravaggio, un film di genere religioso del quale cura anche il soggetto, la sceneggiatura e il montaggio. Esistono due versioni del film: una muta composta da cinque tempi e una sonorizzata divisa invece in soli due tempi.[13] Per questo ultimo film, prodotto dalla casa di produzione milanese F.I.D.E.S., si firmò con lo pseudonimo di Gian d'Isernia. Nel numero del 31 agosto 1932 di “Cinema Illustrazione” è riportata la seguente notizia: «Il film La Madonna di Caravaggio, girato in occasione del V centenario della Vergine, sarà rappresentato fra poche settimane […]. Il comm. Pettine […] ha creato delle scene di una dolcezza e bellezza superbe. La visione parziale del film concessa a pochi amici permette di pronosticare che avrà un grande successo. Alcune scene di miracoli sono certo di una vivezza impressionante […]. Ma sono ancora più efficaci le ‘visioni’ di miracoli avvenuti durante le feste centenarie e che, per una diligenza provvidenziale poterono essere raccolti, primo ed unico fatto nella storia della cinematografia».[2]

Giovanni Pettine conobbe la prima moglie Valeria Erminia Ferrara a Padova durante il servizio militare. Si sposarono nel 1906 e dalla loro unione nacquero due figli: Renzo Celestino Sante, nato a Ponte San Nicolò, in provincia di Padova il 28 maggio 1908[14] e Jole, (o Iole, come si legge in più atti), nata invece a Milano il 14 giugno 1909.[15] I due si separarono nel 1912 ed Erminia si trasferì in un appartamento di Corso Buenos Aires a Milano, dove venne rinvenuta morta nel 1926. Fu uccisa l'11 febbraio con un colpo di rivoltella e il cadavere venne ritrovato quattro mesi dopo dentro a una valigia.[14] Per l’omicidio fu condannato a quindici anni e sei mesi il figlio diciassettenne Renzo e il tragico episodio è noto come 'il delitto Pettine'.[16] Su tale vicenda Carlo Emilio Gadda scrisse la novella Dejanira Classis, nel 1928. Dopo alcuni anni di detenzione il figlio Renzo fu scarcerato e seguì il padre a Isernia che nel frattempo aveva aperto una sala cinematografica. La seconda moglie fu invece Margherita Rosa Hoffer, nata a Payarne, in Svizzera, che sposò il 30 gennaio 1961. Il 21 ottobre 1966, nella clinica Pansini di Isernia, morì il figlio Renzo.[15]

Giovanni Pettine morì a Isernia, nella sua abitazione di Piazza Santa Maria n. 3, alle ore 18 del 15 giugno 1973, all'età di 89 anni.[2]

Film documentari

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  • Alessandria (1910)
  • Bergamo (1910)
  • Forlì (1910)
  • Brescia (1910)
  • Bassano (1910)
  • Biella (1910)
  • Bologna (1910)
  • Como (1910)
  • Milano (1910)
  • Verona (1910)
  • Torino (1910)
  • Sanremo (1910)
  • Parma (1910)
  • Piacenza (1910)
  • Reggio Emilia (1910)
  • Rimini (1910)
  • Salsomaggiore (1910)
  • Spezia (1910)
  • Venezia (1910)
  • Crociera motonautica sul Po (1910)
  • Riunione di skys negli Abruzzi (1910)
  • Da Trieste a Miramar (1911)
  • Tripolitania e Cirenaica (1911)
  • Bellezze e ricordi d'Italia (1911)

Film a soggetto

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  • La contessa di Montignoso (1910)
  • Il cliente (1911)
  • Paradiso (o Visioni dantesche, 1912)
  • La madonna di Caravaggio (1932, firmato con lo pseudonimo Gian d'Isernia)

Produzione esecutiva

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  1. ^ Roberto Poppi, Dizionario del cinema italiano. I registi, Roma, Gremese Editore, 2002, p. 334, ISBN 88-8440-171-2.
  2. ^ a b c d Alessandra Gioielli, Giovanni Pettine, pioniere del cinema italiano, su isNews.it, 26 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2024).
  3. ^ a b Aldo Bernardini, Cinema muto italiano. Protagonisti, Bologna, Cineteca di Bologna, 2018, pp. 243-244, ISBN 978-8899196547.
  4. ^ a b c Aldo Bernardini, Nascita ed evoluzione delle strutture del primo cinema italiano, in Bianco e nero, anno XXXIX, fascicolo 2, Roma, marzo-aprile 1978, pp. 36-65.
  5. ^ Gian Piero Brunetta, Il cinema muto italiano, Roma-Bari, Laterza, 2008, p. 48, ISBN 978-88-420-8717-5.
  6. ^ a b Elena Mosconi, Milano capitale del commercio del cinema, in Aldo Bernardini (a cura di), Storia del cinema italiano. 1895/1911, Storia del cinema italiano, vol. 2, Venezia/Roma, Marsilio/Centro Sperimentale di Cinematografia, 2018, pp. 322-332, ISBN 978-88-317-4962-6.
  7. ^ Riccardo Redi, Cinema muto italiano (1896-1930), Roma, Fondazione scuola nazionale di cinema, 1999, p. 51, ISBN 88-317-7330-5.
  8. ^ Chiara Caranti, Meccanismi, prezzi e tendenze della distribuzione (1904-1911), in Aldo Bernardini (a cura di), Storia del cinema italiano. 1895/1911, Storia del cinema italiano, vol. 2, Venezia/Roma, Marsilio/Centro Sperimentale di Cinematografia, 2018, p. 227, ISBN 978-88-317-4962-6.
  9. ^ a b Aldo Bernardini e Vittorio Martinelli (a cura di), Indice registi, in Il cinema muto italiano 1905-1931, Roma/Torino, Centro Sperimentale di Cinematografia/Nuova Eri, 1991/1996, p. 43.
  10. ^ a b Mauro Gioielli, Il magistrato, il cineasta, il pittore e l'eroe, su laterra.org, 8 novembre 2023 (archiviato dall'url originale).
  11. ^ Aldo Bernardini, Le imprese di produzione del cinema muto italiano, Bologna, Paolo Emilio Persiani, 2015, pp. 679-680, ISBN 978-88-98874-23-1.
  12. ^ Pro soldati feriti e famiglie dei soldati morti in Africa, in Le Cine-Fono e la Rivista Fono-Cinematografica, n. 179, 9 dicembre 1911, p. 6.
  13. ^ La madonna del Caravaggio, su Cinematografo.it (archiviato dall'url originale il 3 giugno 2024).
  14. ^ a b Emanuele Martino, Una storia “true crime” a Ponte San Nicolò, su emanuelemartino.wordpress.com (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2024).
  15. ^ a b Alessandra Gioielli, Renzo Pettine, il matricida diciassettenne, su isNews.it, 27 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2024).
  16. ^ Adele Radogna, Un delitto imperfetto. Il delitto Pettine, Bertoni, 2021, ISBN 88-5535-362-4.

Collegamenti esterni

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(EN) Giovanni Pettine, su IMDb.com (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2024).

Giovanni Pettine, su MYmovies.com (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2024).

Giovanni Pettine, su comingsoon.it (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2024).

Roberto Orsi, Un delitto imperfetto – Adele Rodogna, su https://www.thrillerstoriciedintorni.it/2021/10/13/un-delitto-imperfetto-adele-rodogna/, 13 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2024).