Utente:Leo Guelfus/Sandbox

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Fides Talamonti

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Fides Talamonti (Offida, 20 febraio 1928 - Offida, 4 gennaio 2011) è uno dei Giusti fra le Nazioni Italiani.

Nato nel piccolo paese di Offida (Ascoli Piceno) era il primo di sei figli del mugnaio Adelino. Studiò nel collegio dei Salesiani di Milano, dove, con l'arrivo della guerra, conobbe il razionamento, la fame e il terrore dei bombardamenti. Nel 1943, nel timore di rimanere isolato dalla famiglia a causa del passaggio del fronte, riuscì a tornare a Offida. Nella cittadina, era stata inviata al soggiorno obbligato la famiglia di Beniamino Ventura, un ebreo milanese che era stato internato nel campo di concentramento di Servigliano. La moglie Sara e i figli Marco ed Ester cercavano di sopravvivere a Offida fra gravi difficoltà economiche. Marco aveva la stessa età di Fides e i due diventarono diventarono amici per la pelle. Spesso Marco mangiava a casa di Fides, la cui madre soleva ripetere; "dove mangiano sei figli può mangiarci anche un settimo".

Beniamino riuscì a evadere dal Campo di concentramento e a raggiungere la famiglia, iniziando a vivere da latitante ricercato. Le condizioni della famiglia Ventura diventarono drammatiche, non ricevendo più alcuna razione alimentare e col rischio incombente di deportazione in un campo di sterminio.

A causa del razionamento e di qualche sospetto, Adelino subiva continue ispezioni nel suo mulino. Prese dunque l'abitudine di svuotare, senza pulirlo, il cassone (farinatore) dove si raccoglieva la farina appena macinata. Andati via gli ispettori, battendo gli ingranaggi con un martello di gomma e utilizzando un pennello, riusciva ogni giorno a ricavare un sacchetto di farina che veniva consegnata a Marco insieme a qualche uovo. Marco, passando dietro casa e attraversando gli orti, riusciva a portare il cibo alla madre.

Man mano che il fronte si avvicinava, la caccia agli ebrei si fece più spietata. Per ingannare i tedeschi, la piccola Ester fu nascosta fra le alunne di un collegio di suore. Marco andò a vivere insieme a Fides, fingendo di essere uno dei fratelli. Per sviare i sospetti, Fides gli insegnò persino a fare il chierichetto. Beniamino e Sara rimasero nascosti per giorni in una tomba del cimitero grazie alla collaborazione del custode, Camillo Talamonti. In quel periodo, un altro ebreo toscano in fuga, di nome Borghi Arturo, trovò rifugio a casa Talamonti. Adelino lo prese come collaboratore nel mulino e Fides suggerì che si fingesse muto in maniera che il suo accento non lo tradisse. Chiaramente, molti paesani sapevano, ma nessuno li denunciò.

Dopo la guerra, la famiglia Ventura, che aveva perso tutto quello che aveva a Milano, emigrò in Israele.

Fides e Marco rimasero amici per tutta la vita mantenendo una fitta relazione epistolare. Entrambi molto religiosi, dimostrarono che l'amicizia può andare al di là delle differenze etniche e religiose. Fides e la sua famiglia si recarono in pellegrinaggio in Terra Santa e furono ospitati da Marco. Quando Marco, sconvolto dal conflitto arabo-israeliano, ebbe bisogno di riprendersi Fides lo portò a rilassarsi sulle Dolomiti.

Lo Stato di Israele ha riconosciuto Adelino, Fides e Camillo Talamonti come Giusti tra le Nazioni, insignendoli di una speciale medaglia e conferendo un certificato d’onore insieme al privilegio di vedere il proprio nome aggiunto agli altri presenti nel Giardino dei Giusti presso lo Yad Vashem, l’Istituto per la memoria della Shoah, di Gerusalemme. Ad ogni Giusto tra le nazioni viene dedicata la piantumazione di un albero, poiché tale pratica nella tradizione ebraica indica il desiderio di ricordo eterno per una persona cara.

Il motto è "chi salva una vita salva il mondo intero". Nel 2015, anche il Comune di Offida, in presenza dei figli di Fides e Marco, ha istuito un piccolo Giardino dei Giusti in memoria di Adelino, Fides e Camillo.

Fides si è spento serenamente nel 2010 dopo essere stato per tanti anni insegnante presso la locale scuola media dove ha instillato la curiosità per il sapere e l'amore per la giustizia in tre generazioni di studenti. Non si è mai vantato di ciò che aveva fatto insieme al padre, considerando normale fare ciò che è giusto anche al prezzo di rischiare la propria vita.