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Bosquier-Gavaudan nel ruolo di Valogne in Le Diable couleur de rose (1798)

Abraham Bosschaert (... – Utrecht, 1645) è stato un attore e commediografo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Bosquier-Gavaudan nacque a Nimes il 20 giugno 1776.[1]

Membro della famiglia Gavaudan, figlio di un produttore di calze di seta a Nîmes e di un attrice di teatro.[2][3]

Iniziò a lavorare come mozzo su navi mercantili, prima di scoprire le sue inclinazioni musicali che lo avvicinarono al teatro come cantante.[1][2]

Quando venne osservato da un inviato della Compagnia Montansier,[4] aveva già qualche anno di carriera alle spalle, iniziata recitando al teatro di Nimes e proseguita al Théâtre Molière parigino nel 1798 in Le Diable couleur de rose di Guillaume Lévrier-Champrion,[2][3] e ricevette nel 1802 l'offerta di andare a recitare al Théâtre des Variétés di Parigi.[1][5][4][3]

La proposta fu accolta favorevolmente da Bosquier-Gavaudan, che restò fedele all'organizzazione Montansier per trent'anni, sposando inoltre una figlia dell'amministratore.[1]

In precedenza dovette partire per l'esercito negli ussari di Chamboran, anche se presto ottenne un permesso speciale come allievo del Conservatorio di Musica.[2]

Nell'arco della sua carriera, Bosquier-Gavaudan si dimostrò un attore versatile, in grado di recitare in tutti i ruoli, brillando soprattutto nelle parti comiche.[1]

Scrisse alcuni vaudevilles, caratterizzati dal buon mestiere, che interpretò lui stesso,[1][5]dimostrandosi un virtuoso tra i cantanti vaudevilles, e distinguendosi per la sua verve, la sua rotondità, la sua allegria, la sua grazia, il suo gusto e la sua purezza.[2][4]

Ha condiviso la moda di Brunet e Tiercelin per lungo tempo.[2]

Inoltre compose anche qualche libretto d'opera comica in collaborazione con altri autori.[1][5]

Bosquier-Gavaudan, dopo aver recitato in commedie per trentasette anni, trentatré dei quali al Théâtre des Variétés, si ritirò nel 1835, all'età di 59 anni, ancora nel pieno delle sue capacità e del suo talento.[2]

Bosquier aveva sposato una figlia del signor Crétu, ex direttore del Théâtre des Variétés, e della signora Crétu, illustre attrice del teatro Opéra-Comique. Quando lasciò la scena, si trasferì a Batignolles dove aveva acquisito una bella proprietà.[2]

Bosquier-Gavaudan morì a Parigi il 5 agosto 1843.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Bosquier, Jean-Fulchran-Sébastien-Bousquier, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, pp. 372.
  2. ^ a b c d e f g h (FR) Bosquier-Gavaudan, su artlyriquefr.fr. URL consultato il 3 luglio 2020.
  3. ^ a b c (FR) BOSQUIER-GAVAUDAN (Jean-Sébastien-Fulcran Bosquier, dit) 1776-1843, su xn--thtre-documentation-cvb0m.com. URL consultato il 3 luglio 2020.
  4. ^ a b c (EN) The Theatres of Paris, su books.google.it. URL consultato il 3 luglio 2020.
  5. ^ a b c (EN) The Diaries of Giacomo Meyerbeer: The years of celebrity, 1850-1856, su books.google.it. URL consultato il 3 luglio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Cristophe Barbier, Dictionnaire amoureux du théâtre, Plon, 2015.
  • (FR) André Birabeau, Tous feux éteints; souvenirs de théâtre, Monaco, Éditions Pastorelly, 1971.
  • (EN) Martin Banham , The Cambridge Guide to the Theatre, Cambridge, Cambridge University Press., 1995.
  • (FR) Émile Campardon, Les Comédiens du roi de la troupe italienne, Parigi, 1880.
  • (FR) Samuel Chappuzeau, Le Théâtre français, Parigi, Georges Monval, 1876.
  • (EN) Edward Forman, Historical Dictionary of French Theatre, Lanham, Scarecrow Press.
  • (FR) P. L. Jacobs , Le théâtre français, 1867.
  • (FR) Jacqueline de Jomaron, Le Théâtre en France, Armand Colin, 1992 .
  • (FR) Augustin Jal, Dictionnaire critique de biographie et d'histoire, Parigi, Henri Plon, 1867.
  • (FR) Dany Porché, Ego-dictionnaire des mots du théâtre, Pietraserena, Dumane , 2017.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]