Utente:Ikebanazen/Sandbox

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African Giano, 2019, brown galaxy granito, cm 56x34x39.
Broken Blue, 2017, sodalite boliviana, cm 56x41x35. Collezione privata

Massimiliano Pelletti (Pietrasanta, 27 gennaio 1975) è uno scultore italiano.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Pietrasanta (Lucca) città dove attualmente vive e lavora. Sin dall'infanzia frequenta il laboratorio artigiano di famiglia dove, grazie al nonno, apprende le prime tecniche di lavorazione del marmo. Dopo il diploma ottenuto presso il Liceo Artistico Stagio Stagi di Pietrasanta, si laurea presso l'Università di Pisa in ambito filosofico, disciplina che lo appassiona e influenza anche in ambito artistico. Nel 2006 è il suo esordio come artista vincendo la partecipazione alla XII Biennale dei Giovani artisti d'Europa e del Mediterraneo. Seguono successivamente altre importanti esibizioni, italiane ed estere, come la Biennale d'Alessandria d'Egitto e la partecipazione e la partecipazione al Padiglione Italia, a cura di Vittorio Sgarbi, della 54° Biennale di Venezia[1]. Nel 2014 è tra i vincitori del Premio Fondazione Henraux [2], curato da Philippe Daverio, dedicato alla scultura.

Temi[modifica | modifica wikitesto]

Le origini della sua scultura vedono il marmo, nobile materia proveniente dalle terre natie dell'Artista, come principale elemento per la creazione delle sue opere. Successivamente amplia la scelta dei materiali a quarzi, onici, calcari, ed altre pietre mai utilizzate prima in scultura sfruttando ogni elemento che nelle rocce la natura mette a disposizione. Pelletti tratta le forme con rigorosa attenzione compositiva ed innovazione, pur restando legato alla tradizione della scultura grazie all'avvalersi di una collezione di modelli classici in gesso in parte ereditata dal nonno.


Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

·Back to Basic, 2014, marmo bianco, cm 90x130x90. Opera selezionata tra le vincitrici del Premio Fondazione Henraux 2014[3].

Crystal Venus, 2017, madre cava di onice messicana, cm 72x75x38

·Venere 2018, marmo bianco con intarsi in marmo rosso, cm 400. Scultura monumentale posta in una delle principali rotonde stradali che consentono l'accesso alla città di Forte dei Marmi , arricchendo ancor di più il prezioso legame che l'artista tiene a mantenere con la Versilia [4].


Esposizioni museali[modifica | modifica wikitesto]

Le opere di Massimiliano Pelletti sono state esposte presso: Villa Madre e Sant'Agostino di Genova[5], Abbazia di San Zeno a Pisa[6], Tempio di Adriano a Roma, Castel sant'Elmo di Napoli, Università della Sapienza di Roma, Museo Pecci di Prato, Museo Civico Paolo Giovio di Como, Palazzo RISO Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia di Palermo , Museo Ebraico di Bologna[7], Mole Vanvitelliana di Ancona[8], Changwon Sculpture Biennale in Korea del Sud[9]. Nel 2020 inaugura la mostra personale "Looking Forward to the Past" presso il MARCA (Museo delle Arti Catanzaro)[10]. Nel dicembre del 2021 partecipa con tre opere ispirate ad Antonio Canova alla mostra ideata da Vittorio Sgarbi intitolata "Canova tra innocenza e peccato" presso il MART di Rovereto. Nel gennaio 2022 fa parte degli artisti della mostra itinerante intitolata "Gazing of Tranquility. Italian contemporary sculptures" presso il Zhejiang Art Museum di Pechino per poi proseguire presso il Wuhan Art Museum e il Guangdong Museum of Art.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Flavio Arensi (a cura di), Sacra Privata, in Catalogo mostra, Pacini Editore, 2017.

Alessandro Romanini (a cura di), Massimiliano Pelletti. Looking Forward to the Past, in Catalogo Mostra Marca Museo delle Arti Catanzaro, Pacini Editore, 2020.

Vittorio Sgarbi, Beatrice Avanzi, Denis Isaia (a cura di), Canova tra innocenza e peccato, in Catalogo mostra Mart Rovereto, Sagep Editori, 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito ufficiale www.massimilianopelletti.com

Note[modifica | modifica wikitesto]