Utente:GiuCaccia/sandbox

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IPOTETICA STRUTTURA 1 Storia

   1.1 Le origini
   1.2 Il riassetto e la fusione STET - SIP
   1.3 La privatizzazione del 1997
   1.4 1999 - 2001 - L'OPA della Olivetti e la gestione Colaninno
   1.5 2001 - 2007 - Gestione Tronchetti Provera
       1.5.1 Olimpia e la fusione Olivetti - Telecom Italia
       1.5.2 La fusione Telecom Italia - TIM
       1.5.3 L'ipotesi della divisione in 4 entità
       1.5.4 Il nuovo Patto di controllo
       1.5.5 La parentesi di Guido Rossi
   1.6 2008-2013
       1.6.1 Il passaggio di proprietà da Olimpia a Telco nel 2007
       1.6.2 Dirigenza dal 2006
       1.6.3 Open Access e altre iniziative del 2008
       1.6.4 L'ipotesi di cessione totale di Telco a Telefónica e le dimissioni di Bernabè
   1.7 Dal 2014 - Gestione attuale
       1.7.1 Verso la Public company
       1.7.2 L'ultrabroadband: introduzione e diffusione della fibra e del 4G

L'ipotesi di cessione totale di Telco a Telefónica e le dimissioni di Bernabè[modifica | modifica wikitesto]

Nella notte del 23 settembre 2013, Generali, Mediobanca ed Intesa Sanpaolo raggiungono un accordo con Telefónica per la cessione a quest'ultima delle loro quote in Telco. L'operazione permetterebbe al gestore spagnolo di portare dal 46 al 66% la sua partecipazione nella holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia, con un'opzione per un ulteriore incremento fino al 70% nel breve periodo per poi arrivare al 100% a partire da gennaio 2014 in caso di approvazione da parte delle autorità Antitrust.

Il 3 ottobre 2013 Franco Bernabè dà le dimissioni come presidente di Telecom Italia ricevendo una liquidazione di 6,6 milioni;[1] tutte le deleghe sono affidate temporaneamente all'ad Marco Patuano.

Dal 2014 - Gestione attuale[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 aprile 2014 si tiene l'assemblea societaria che insedia un nuovo Consiglio di Amministrazione, a maggioranza di membri indipendenti, e procede con la nomina dei nuovi amministratori e di Giuseppe Recchi a Presidente del nuovo Consiglio di Amministrazione;[2] nel CdA del 18 aprile vengono conferite le deleghe e Marco Patuano confermato Amministratore delegato.[3]

Verso la Public company[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 giugno 2014 Generali, Mediobanca ed Intesa Sanpaolo hanno annunciato l'intenzione di uscire dal patto di controllo inerente l'holding Telco S.p.A.: in virtù di ciò, nei prossimi mesi Telefónica deterrà direttamente una partecipazione di circa il 15% in Telecom Italia, diventandone unico azionista di controllo,[4] anche se di fatto gli amministratori Recchi e Patuano dichiarano che la società viene gestita come una public company. La modifica della Corporate Governance riduce il peso dell'azionista di controllo e traghetta progressivamente l'azienda verso lo status di Public company. [5] [6]

Il 16 luglio 2014 Telefonica si avvia a ridurre sotto il 10% la propria partecipazione in Telecom Italia attraverso l'emissione di un bond convertendo in azioni Telecom da 750 milioni, pari quindi a circa il 6% del capitale del gruppo italiano. L'annuncio degli spagnoli, che con lo scioglimento di Telco avrebbero il 14,8% di Telecom, è in pratica una mossa preventiva in funzione Cade: a dicembre l'Antitrust brasiliano - dopo il rafforzamento di Telefonica nella holding Telco che è primo socio di Telecom - aveva sottolineato che l'incremento della quota era contraria agli impegni assunti con l'Authority e aveva chiesto agli spagnoli di conseguenza di uscire da Telecom Italia o di vendere Tim Brasil per riequilibrare la propria presenza nel mercato sudamericano. Con il convertendo triennale dunque Telefonica va verso la riduzione del proprio peso in Telecom Italia, in pratica tornando a una situazione simile a quella che aveva prima dell'autunno scorso, e in proiezione conserverà una partecipazione intorno all'8% circa di Telecom Italia.

L'ultrabroadband: introduzione e diffusione della fibra e del 4G[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2014 è stato approvato il processo di fusione per incorporazione di TI Media in Telecom Italia, il cui perfezionamento è previsto entro il terzo trimestre 2015.[7]

Il 20 febbraio 2014 Telecom Italia ha debuttato nel ″seed investment″ a favore delle startup digitali,[8]. Gli investimenti, previsti per il triennio 2014-2016, si concentreranno sulle startup selezionate in base alla capacità d'innovazione sul fronte tecnologico, mobile, digitale e dell’ICT. Tale programma è parte del progetto Working Capital, attivo dal 2009, nel quale sono coinvolti circa 6mila progetti di impresa.[9]

Nell'aprile 2014 l'azienda ha annunciato un accordo con Sky Italia per permettere ai clienti Telecom abbonati alla piattaforma Sky di avere accesso alla gamma completa della sua offerta televisiva attraverso la connessione in fibra ottica di Telecom Italia.[10]

Il 22 maggio 2014 Telecom Italia è tornata sul mercato obbligazionario americano dopo 5 anni grazie ad un’emissione obbligazionaria di 1,5 miliardi di dollari che si inserisce nel processo di rifinanziamento del debito in scadenza.[11]

Il 26 giugno 2014 è stato modificato lo statuto per renderlo conforme alla disciplina del cosiddetto “golden power”, modificata dalla legge l’11 maggio 2012.[12]

Il 10 luglio 2014 si è conclusa con successo l’adesione al piano di azionariato per gli oltre 18.076 dipendenti che hanno richiesto la sottoscrizione di più di 96 milioni di azioni ordinarie. È previsto inoltre che si assegni 1 azione gratuita ogni 3 sottoscritte a tutti coloro che avranno conservato le azioni per un anno. La cifra investita da ogni dipendente ammonta a circa 4.500 euro.[13]

Il 16 ottobre 2014 viene comunicato che nel triennio 2014-2016 l'azienda investirà 9 miliardi di euro nello sviluppo delle infrastrutture di Rete. 3,4 miliardi serviranno per sviluppare reti e servizi, soprattutto riguardanti il 4G e la Fibra ottica.[14]

PARAGRAFO A PARTE: == Assetto di gruppo == Il 30 giugno 2014 è nata Persidera S.p.A in seguito al perfezionamento dell'integrazione tra Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l e il Gruppo Editoriale L’Espresso. L'operazione, avviata già alcuni mesi prima, prevedeva che Ti Media detenesse il 70% delle azioni di Persidera, mentre il gruppo L'Espresso il 30%. Attraverso questa unione, Persidera è diventata un operatore di rete a copertura nazionale titolare di cinque multiplex digitali.[15]

  1. ^ Telecom, le dimissioni di Bernabé costano 6,6 milioni. Deleghe affidate a Patuano, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 3 ottobre 2013. URL consultato il 26 ottobre 2013.
  2. ^ Telecom Italia: Giuseppe Recchi nominato Presidente, il nuovo CDA in carica per i prossimi tre anni sarà composto da 13 membri, su telecomitalia.com, Telecom Italia, 16 aprile 2014. URL consultato il 12 maggio 2014.
  3. ^ Conferite le deleghe al Presidente e all’AD. Marco Patuano nominato Amministratore Delegato. Costituiti i Comitati Interni, su telecomitalia.com, Telecom Italia, 18 aprile 2014. URL consultato il 12 maggio 2014.
  4. ^ Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo confermano l'uscita da Telco, su key4biz.it.
  5. ^ «Telecom è già public company», su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 2 luglio 2014. URL consultato il 24 marzo 2015.
  6. ^ Recchi, presidente di Telecom Italia: “Siamo già una public company, nessun socio influenza la gestione”, su primaonline.it, Prima Comunicazione, 2 luglio 2014. URL consultato il 24 marzo 2015.
  7. ^ Telecom approva la fusione per incorporazione di Ti Media, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 19 febbraio 2015. URL consultato il 24 marzo 2015.
  8. ^ Telecom entra nel 'seed investment' a sostegno delle startup, su rainews.it, Rai News, 20 febbraio 2015. URL consultato il 14 maggio 2015.
  9. ^ Telecom Italia lancia il fondo seed: 4,5 milioni di euro in 3 anni per le startup digitali, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 20 febbraio 2015. URL consultato il 19 aprile 2015.
  10. ^ Accordo Sky-Telecom per la pay tv via fibra ottica. Dal 2015, su corriere.it, RCS MediaGroup S.p.A., 11 aprile 2014. URL consultato il 19 aprile 2015.
  11. ^ Telecom Italia: emissione obbligazionaria a 10 anni per 1,5 miliardi di dollari. La società torna sul mercato obbligazionario americano dopo 5 anni, su telecomitalia.com, 22 maggio 2014. URL consultato il 19 aprile 2015.
  12. ^ Telecom Italia: adeguato lo statuto alla disciplina golden power, su finanza.lastampa.it, RCS MediaGroup S.p.A., 26 giugno 2014. URL consultato il 19 aprile 2015.
  13. ^ Telecom: chiuso piano azionariato per dipendenti, sottoscritte 96 mln azioni, su kairospartners.com, Kairos Partners SGR spa, 10 luglio 2014. URL consultato il 19 aprile 2015.
  14. ^ Telecom Italia: ipotesi scorporo rete infondata anche dal punto di vista normativo, su traderlink.it, Traiderlink Srl, 16 ottobre 2014. URL consultato il 19 aprile 2015.
  15. ^ Digitale terrestre, da Espresso e Telecom nasce Persidera, su repubblica.it, Gruppo Editoriale L’Espresso Spa, 30 giugno 2014. URL consultato il 16 maggio 2015.