Utente:Gio 2000/Sandbox lapidi

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Lapide dedicata a Raffaele Zotti[modifica | modifica wikitesto]

Lapide dedicata a Zotti

Posta sulla casa natale dello storico roveretano (via Damiano Chiesa) per volontà della comunità saccense a 150 anni dalla sua nascita, ovvero nel 1974.

Lapide dedicata a Giambattista Giori[modifica | modifica wikitesto]

Lapide dedicata a Giori

Posta di fianco al cancello d'entrata della casa natale del missionario trentino nel 2005, per iniziativa della comunità di Borgo Sacco.

Capitello e lapide dedicati ai caduti di San Giorgio della II Guerra Mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Il capitello di San Giorgio risale al 1946; il dipinto con la Madonna Ausiliatrice, San Giorgio, Rosmini e Giovanna Maria della Croce è stato realizzato dal pittore Ernesto Piccoli. Vi è applicata la lapide con i nomi dei caduti e dispersi di San Giorgio della Seconda Guerra mondiale. Il capitello sarebbe stato appunto eretto come ringraziamento per il fatto che San Giorgio fosse stata risparmiata dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale.

Lapide dedicata a Giovanni Coslop[modifica | modifica wikitesto]

La lapide dedicata a Giovanni Coslop è posta in via Bronzetti. Di forma rettangolare e in marmo, fu collocata nel 1962 sulla sua casa natale. In questo modo i saccensi vogliono ricordare il poeta che nacque a Rovereto nel 1880 e morì a Padova nel 1912. Il testo è il seguente:

QUI NEL 1880

NACQUE

GIOVANNI COSLOP

POETA DIALETTALE EMERITO

MORTO A PADOVA NEL 1912

I SACCENSI NEL 1912

Lapide dedicata ai saccensi caduti nella I guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Lapide dedicata ai caduti saccensi

La lapide si trova a Sacco sulla torre Civica in piazza Filzi. Di forma rettangolare, fu posta il 18 settembre 1921 per ricordare 49 soldati saccensi che morirono indossando la veste austro-ungarica. Il testo è il seguente:

IN QUESTO MARMO

RIVIVANO

ALLA PIETÀ DEI POSTERI

I NOMI DEI SACCENSI

CADUTI NELLA GUERRA MONDIALE

1914-1918

I soldati ricordati sono elencati in ordine alfabetico e sono:

  • Andreis Nicolò
  • Azzolini Vittorio
  • Aldi Giuseppe
  • Bianchini Giuseppe
  • Baroni Giuseppe
  • Boschetti Roberto
  • Baldessari Gualtiero
  • Berteotti Ferdinando
  • Baroni Francesco
  • Bona Francesco
  • Bianchini Valentino
  • Cavalieri Enrico
  • Castelli Saverio
  • Casanotto Francesco
  • Cavalieri Scipione
  • Dapor Emilio
  • Filippi Leonardo
  • Ferrari Luigi
  • Fedrizzi Romano
  • Frapporti Giovanni
  • Galvagni Carlo
  • Graziola Giovanni
  • Girardelli Carlo
  • Gasperi Anselmo
  • Girardelli Emilio
  • Manfredi Guido
  • Merighi Carlo
  • Merichi Giovanni
  • Manica Antenore
  • Manica Clemente
  • Pruner Francesco
  • Potrich Giovanno
  • Petrolli Enrico
  • Parmesani Luigi
  • Rizzi Attilio
  • Rigo Ottavio
  • Rizzi Giuseppe
  • Righetti Giuseppe
  • Schwendinger Giacomo
  • Senter Benvenuto
  • Tomasini Federico
  • Tomasini Angelo
  • Tranquillini Cirillo
  • Toldo Giuseppe
  • Tonolli Silvio
  • Veronesi Enrico
  • Dorigotti Angelo
  • Bontadi Francesco
  • Vincenzi Guglielmo

Lapide dedicata a Giovanna Maria della Croce (1)[modifica | modifica wikitesto]

La lapide è stata posta in Via Conciatori, presso il portone d’ingresso del Convento fondato da Giovanna Maria per iniziativa del Comitato pro onoranze a mons. Vigilio Parteli, decano di Rovereto, nel suo Giubileo sacerdotale. Autore dell’epigrafe è Don Antonio Rossaro. Si tratta di una lastra di marmo nembro di Verona, delle dimensioni di m. 1,00 X 0,80 con quattro borchie agli angoli, fornita dalla ditta Scanagatta ed omaggio del titolare Signor Onorato, non volendo essere pagato. Fu inaugurata il 22 giugno 1930. Il testo dell’epigrafe è del Comm. Don Antonio Rossaro ed è il seguente:

Tra fulgor di principeschi cortei ed omaggi di invocati consigli Francesco Nadasdj d'Ungheria Massimiliano Enrico ariv. elettor di Colonia il card. Ernesto de Harrach arciv. Di Praga l'arciduchessa Anna Maria de' Medici coi suoi augusti figli Enrichetta Adelaide duchessa di Savoia collo sposo Ferdinando elettor di Baviera e l'infante di Spagna Maria Teresa imperatrice d'Austria la piissima monaca
VEN. GIOVANNA MARIA DELLA CROCE
dal 1642 al 1673 tra queste monastiche mura visitarono sublime documento di quella splendida umiltà onde la Chiesa Cattolica sempre mirabile nei suoi santi rifulge.
Nel guibileo arcipretale di monsignor Vigilio Parteli V VIII MCMXXX

Lapide dedicata a Giovanna Maria della Croce (2)[modifica | modifica wikitesto]

È posta in piazza Loreto, sulla casa dove la mistica monaca nacque nel 1603. La lapide fu realizzata a cura di un Comitato per il centenario di S. Francesco. L’autore dell’epigrafe è Don Antonio Rossaro. Si tratta di un' elegante piastra di marmo con gli angoli arcuati delle dimensioni di m. 1,30 X 1,10 fornita dalla ditta Ilario Passamani a cura di un Comitato costituitosi per la celebrazione del Centenario di S. Francesco, Patrono d’Italia. Fu inaugurata la domenica 3 ottobre 1926. il testo dell’epigrafe è del Comm. Don Antonio Rossaro ed è il seguente:

In questa casa nacque li 8 settembre 1603 la venerabile Giovanna Maria della croce che nella umile sua cella di clarissa emulo con gli scritti sta Teresa la senese col consiglio ai sovrani sta Chiara con lo splendore delle virtù ed opponendosi alle nuove eresie serbò intatte le patrie tradizioni onde vivrà nei secoli vanto dell'Italia nostra decoro della Chiesa Cattolica.

Lapide dedicata a Paolo Orsi[modifica | modifica wikitesto]

Inaugurata il 4 aprile 1937, questa lapide fu posta al numero 84 di via Santa Maria, casa nella quale nel 1859 nacque Paolo Orsi, al fine di ricordare proprio il grandissimo contributo cultu-rale che l’archeologo portò a Rovereto. Le parole dell’epigrafe, in carattere lapidario romano classico, furono scelte dal committente, Don Antonio Rossaro:

ALLA MEMORIA DELL’ARCHEOLOGO

SENATORE PAOLO ORSI

DELLA TRINACRIA E DELLA MAGNA GRECIA

ESPLORATORE PRINCIPE

ONDE MILLENARIE CIVILTA’ DISVELANDO

DOVIZIA DI MONUMENTI E DI PREZIOSE SUPPELLETTILI

ALL’AMMIRAZIONE DEI SECOLI RIDONAVA

ROVERETO

DA LUI SLPENDIDAMENTE DOTATA

QUESTO MARMO CONSACRA

E QUESTA SUA CASA NATIVA

AL CULTO DEI POSTERI DECRETA.

ROVERETO 17.X.1859 – 8.XI.1935 XIV².E.F”

La lastra, in marmo mandorlà levigato, fu fornita dalla Ditta Onorato Scanagatta su disegno dell’architetto professore Giovanni Tiella. L’iniziativa costò 300 lire e fu totalmente a spese del comune di Rovereto.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pinco Pallino, IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII, 0000, Rovereto