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Voce principale: Repubblica di Venezia.
Dipinto di di Luca Carlevarijs sull'ingresso degli ambasciatori veneziani a Londra nel 1707

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Italia[modifica | modifica wikitesto]

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Repubblica di Venezia (ridistribuita teorica)[modifica | modifica wikitesto]

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Repubblica di Venezia (reale)[modifica | modifica wikitesto]

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Società[modifica | modifica wikitesto]

Stampa[modifica | modifica wikitesto]

Giornali letterari e politici iniziarono a diffondersi a Venezia già nel XVII secolo, tra i giornali di maggior rilievo figuravano il Giornale Enciclopedico, edito da Elisabetta Caminer e il Giornale de' letterati d'Italia a cui collaborò Apostolo Zeno[1][2].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Pietro Buratti, Francesco Gritti[2].

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Benedetto Marcello[2].

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Scienza[modifica | modifica wikitesto]

Scienze matematiche, fisiche e naturali[modifica | modifica wikitesto]

Matematica[modifica | modifica wikitesto]

Fisica[modifica | modifica wikitesto]

Chimica[modifica | modifica wikitesto]

Medicina[modifica | modifica wikitesto]

Scienze umane[modifica | modifica wikitesto]

Nel XVIII secolo in economia si distinsero Giammaria Ortes, sostenitore delle idee di Adam Smith e precursore delle teorie malthusiane e Antonio Zanon che grazie alla sua profonda conoscenza dell'economia del Friuli propose miglioramenti al sistema economico-agricolo della provincia[3]. Vincenzo Maria Coronelli fu un importante cartografo e cosmografo della Repubblica[4], mentre tra i maggiori storici si annoverano Flaminio Corner, Giovanni Battista Gallicciolli e Jacopo Filiasi[5].

Scienze applicate[modifica | modifica wikitesto]

Ingegneria[modifica | modifica wikitesto]

A causa della struttura di Venezia si ebbe un grande sviluppo dell'ingegneria idraulica, il cui maggior contributore fu Bernardino Zendrini[4].

Altre scienze[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

IX secolo venezia fatta di case di legno. Territorio ricco di orti vigne e laghetti. vengono ricavati canali da quelli naturali già esistenti e si ricavano terreni dalle bonifiche. le isole della laguna come Torcello prima fiorenti vedono la migrazione della popolazione verso venezia e il loro decadimento, altre isole in decadenza sono Ammiana, Costanzica, Altino. Altre isole centrali vicino a rivoalto sono sono Olivolo, isole Gemine. Da cittanova, equilo e malmocco si trasportavano ornamenti verso venezia per via della migrazione dei popoli di queste città.[6]

All'epoca parlavano latino, avevano le magistrature latine. producevano già molto sale, poi ci sono ortolani e marinai d'altura e appaiono i primi mercanti. Il doge giustiniano PArtecipazio possedeva molti terreni, ma era impegnato anche nella mercanzia, cosa non comune nel medioevo dove la mercatura era malvista[7]

Olivolo orso nel 853 portava un carico di pepe, che arricchirà venezia anche grazie alle altre spezie e il sale. Già in quest'epoca nasceva l'industria vetraria destinata a svlupparsi, esportavano il vetro, si sa per i reperti trovati. i mercanti erano presi di mira dai pirati dalmati, slavi naretani. viene portato san marco a venezia[8].

Già nel IX secolo come si legge dal Pactum Lothari i mercanti veneziani trasportavano anche schiavi[9]

Orso Partecipazio introduce i giudici e sistema le isole di torcello (basilica di santa maria) cittanova (costruisce il suo palazzo) malamocco (chiesa dei santi Cornelio e Cipriano) bonifica e nuovi monasteri[10]. Una concorrente del commercio del sale con Venezia era Comacchio che era esente dai dazi appartenendo al regno e commerciava facilmente sul Po, così prima con la diplomazia e poi con la forza Giovanni Partecipazio conquistò Comacchio provocando l'ira del papa Adriano III[11].

Pietro II Orseolo permette fa trattati con SRI e Impero Bizantino, sconfigge i pirati[12]

Commercio fiorente, una parte lungo i fiumi verso l'interno mentre circa il 90% verso l'impero bizantino, i porti maggiori erano costantinopoli, corinto tebe, siria ed egitto. Fino al primo ventennio del XII secolo l'ancora era molto preziosa, nonostante la scarsità di moneta la città si arricchi enormemente, costruì santa Fosca, la basilica di Torcello fu riammodernata e si bonificarono nuove paludi[13]

piazze mercanili a Laodicea, Antiochia, Andana, Antalia, Strobilo, Chio Patmo Focea, Modone Corone Naupilia, Corinto Tebe Atene, Euripo, Demetriade, Salonicco, Crisopoli, Abido, Rodosto, Adrianopoli, Eraclea, Selimbria Megalopoli. A costantinopoli nel corno d'oro c'era un vero e proprio quartiere veneziano abitato dalle più grandi famiglie patrizie dell'epoca[14]

Nonostante la vicinanza a Bisanzio a Venezia si parlava e si usava il latino nelle cose ufficiali[15].

Venezia nel XII secolo era anconora estesa nel suo dogado, le lagune erano pescose e il pasce si allevava e pescava (alimento pricipale) veniva poi messo sotto sale le numerose saline erano fondamentali per Venezia che deteneva il monopolio del sale. si coltivava e si cacciava[16]. le saline erano molto diffuse a chioggia e nei centri minori a parte Murano dove si produceva il vetro.[17]

Nel XII secolo si costruì molto e oltre ai canali si diffusero anche sistemi di strade su terra, importanti testimonanianze sono la Chiesa di San Zan Degolà. Sono ancora molte le costruzioni in legno, tra i palazzi civili si ha la Ca' da Mosto[18].

A pagina 80 si parla del doge nel XII secolo.

Del commercio anche pag 91-93 pag 121-122

Economia[modifica | modifica wikitesto]

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Altro[19][20][21][22][23][24][25][26]

Produzione della canapa[27]

Commercio[modifica | modifica wikitesto]

Vetro di Murano
La mappa delle rotte commerciali veneziane (mude) e dei possedimenti della Serenissima[28]

Il commercio è sempre stato alla base del successo e dell'ascesa politica della Repubblica di Venezia, già nell'829 il doge Giustiniano Partecipazio oltre alla gestione dei suoi beni feudali si occupava anche di affari commerciali via mare[29]. Le imprese commerciali dei cittadini veneziani aumentarono nel XII secolo periodo in cui nacquero le mude, carovane di navi mercantili dette galee che scortate da navi armate si rivolgevano verso i mercati orientali, primo tra tutti quello di Costantinopoli, l'odierna Istanbul. Con l'Impero bizantino Venezia ebbe un rapporto privilegiato a partire dal 1082 quando con la firma della crisobolla fu concesso ai mercanti veneziani di scambiare merci con i bizantini senza alcuna tassa e di stabilire un nucleo abitato direttamente nella capitale[30], privilegio che però termino nel 1171 a seguito di una guerra contro Manuele I Comneno. Oltre all'Impero Bizantino Venezia intratteneva ottimi rapporti commerciali con il Sacro Romano Impero

I traffici commerciali raggiunsero il loro apice nel XIII secolo, ma continuarono ad essere fondamentali nella vita politica e sociale di Venezia fino alla fine del XVI secolo e in questo periodo nascono anche le mude statali, convogli di navi appaltati ai marcanti che venivano utilizzate per raggiungere le terre più lontane dall'India, alla Cina, all'Inghilterra e le Fiandre. I traffici della Repubblica erano così estesi che nel 1325 si constatava l'esistenza di insediamenti veneziani nel nord Europa a Southampton e Burges e in Asia: in Cina a Zaytun, l'attuale Quanzhou, in Russia a Sudak e Azov, in Turchia a Trebisonda, in Giordania ad Amman e infine anche erano presenti altri insediamenti sulle rive del lago d'Aral[31]. Già sulla fine del XIV secolo a seguito delle guerre contro la Repubblica di Genova per il predominio del Mar Nero e dell'espansione dell'Impero Ottomano l'attività commerciale iniziò un lento declino che indusse Venezia ad ampliare i domini di terraferma[32]. Il commercio veneziano subì infine un forte declino alla fine del XVI secolo quando la concorrenza di portoghesi, spagnoli, inglesi e olandesi divenne asfissiante per i mercanti veneziani[33].

Le merci che i veneziani scambiavano maggiormente via mare e che affollavano il centrale mercato di Rialto erano: cotone, tessuti, ferro, legname, allume, sale e spezie[34] scambiate già nel IX secolo, risale infatti all'853 il testamento del vescovo Orso Partecipazio nel quale apparse per la prima volta il pepe[29]. Oltre al pepe Venezia scambiava grandi quantità di cannella, cumino, coriandolo, garofano e molte altre spezie che rivestivano un ruolo fondamentale per la conservazione delle carni, per l'aromatizzazione di vini e per le cure mediche di cui la medicina veneziana ne faceva un largo uso. Tra le spezie figurano anche lo zucchero, prodotto a Cipro e raffinato a Venezia e tutti i profumi e gli incensi ampiamente utilizzati dai patrizi veneziani e durante le funzioni religiose. Oltre alle spezie l'oriente forniva anche pietre preziose e seta, viceversa Venezia portava in oriente metalli, legno, pellami e tessuti europei.

Bene di fondamentale importanza erano i cereali che erano gestiti dalla Camera del frumento in modo da osteggiare eventuali carestie, vi era poi una grande importazione di olio usato oltre che nel condimento anche per l'illuminazione[31]. Uno dei prodotti di spicco dell'industria veneziana era il vetro di Murano che grazie alla sua qualità veniva utilizzato per la fabbricazione di vere opere d'arte oltre che per la creazione di lastre di vetro, già commerciate nel IX secolo[29][35].

Spedizioni esplorative[modifica | modifica wikitesto]

Finanza pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Monetazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Monete di Venezia.

[36].

La grande espansione del commercio veneziano cominciata nel XII secolo e la necessità di una moneta stabile divenne sempre più urgente, così nel 1202 durante il dogato di Enrico Dandolo si cominciò la coniazione del ducato d'argento, poi detto matapan che si diffuse in breve in tutto il bacino mediterraneo, il ducato corrispondeva a 26 denari e pesava all'incirca due grammi[37][38][39][40]. Come le altre monete della Repubblica di Venezia il ducato aveva l'effigie del doge regnante, che di fronte a San Marco impugnava lo stendardo di Venezia.

Il 31 ottobre 1284 il doge Giovanni Dandolo decise la coniazione di una nuova moneta, che sarà poi vitale nell'economia veneziana, lo zecchino d'oro, o ducato[41]. Lo zecchino, fatto in oro di ottima purezza pesava circa 3,5 g e la sua coniazione si interruppe solo con la caduta della Repubblica[42].

Il conio a partire dal XVI secolo avveniva in un apposito edificio affacciato sul molo marciano, zecca di Venezia, sulla cui attività vigilava la Quarantia[43].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La maggiore istituzione musicale della Repubblica era la Cappella Marciana, il coro della Basilica di San Marco[44]. La maggior parte eseguita durante le feste nazionali le feste patrizie[45]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Romanin, 1860, pp. 51-52
  2. ^ a b c Romanin, 1860, p. 77
  3. ^ Romanin, 1860, pp. 71-74
  4. ^ a b Romanin, 1860, p. 76
  5. ^ Romanin, 1860, pp. 57-58
  6. ^ pp 31-32
  7. ^ p. 35
  8. ^ p. 36
  9. ^ p. 39
  10. ^ p. 42
  11. ^ p.43
  12. ^ pp. 53-54
  13. ^ p. 58
  14. ^ p. 66-67
  15. ^ p. 73
  16. ^ pp 74-75
  17. ^ 76
  18. ^ 77
  19. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/la-venezia-barocca-le-attivita-l-economia_%28Storia-di-Venezia%29/
  20. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/l-ultima-fase-della-serenissima-economia-e-societa-l-economia-imprenditoria-corporazioni-lavoro_%28Storia-di-Venezia%29/
  21. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/dal-rinascimento-al-barocco-economia-e-finanza-la-finanza-pubblica_%28Storia-di-Venezia%29/
  22. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/dal-rinascimento-al-barocco-economia-e-finanza-l-economia_%28Storia-di-Venezia%29/
  23. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/la-formazione-dello-stato-patrizio-diritto-finanze-economia-i-meccanismi-dei-traffici_%28Storia-di-Venezia%29/
  24. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/il-rinascimento-societa-ed-economia-il-lavoro-la-ricchezza-le-coesistenze-industria-e-artigianato_%28Storia-di-Venezia%29/
  25. ^ treccani.it, http://www.treccani.it/enciclopedia/l-ultima-fase-della-serenissima-economia-e-societa-il-corpo-aristocratico_%28Storia-di-Venezia%29/.
  26. ^ http://www.treccani.it/enciclopedia/il-rinascimento-societa-ed-economia-la-citta-la-vita-sociale-cerimonie-feste-lusso_%28Storia-di-Venezia%29/
  27. ^ https://it.wikisource.org/wiki/Canapa_e_potenza_navale._L%27approvvigionamento_dell%27Arsenale_di_Venezia
  28. ^ Evoluzione storica dei domini veneziani (GIF), su 4.bp.blogspot.com.
  29. ^ a b c Zorzi, 1992, pp. 35-36
  30. ^ Zorzi, 1992, p. 66
  31. ^ a b Zorzi, 1992, pp. 158-163
  32. ^ vol 6 p. 431
  33. ^ Zorzi, 1992, p. 366-367
  34. ^ Zorzi, 1992, p. 91-93
  35. ^ Zorzi, 1992, p. 282
  36. ^ Rösch, 1992, cap. 4 Le origini della monetazione veneziana.
  37. ^ Zorzi, 2001, pp. 91-93.
  38. ^ panorama-numismatico.com, https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/grosso-veneziano.pdf.
  39. ^ Grozzo Enrico Dandolo - LaMoneta, su numismatica-italiana.lamoneta.it. URL consultato il 16 febbraio 2019 (archiviato il 17 febbraio 2019).
  40. ^ ccnm.it, http://ccnm.it/wp-content/uploads/2018/09/Il-Grosso-Matapan.pdf.
  41. ^ Zorzi, 2001, p. 164.
  42. ^ Ducato - LaMoneta, su numismatica-italiana.lamoneta.it. URL consultato il 16 febbraio 2019 (archiviato il 17 febbraio 2019).
  43. ^ Venezia - LaMoneta, su numismatica-italiana.lamoneta.it. URL consultato il 16 febbraio 2019 (archiviato il 17 febbraio 2019).
  44. ^ La Storia, su Cappella Marciana. URL consultato il 24 giugno 2020.
  45. ^ La musica, in Storia di Venezia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1992-2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]