Utente:Donny747/History of penicillin

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Fleming, Florey e Chain condividono equamente Premio Nobel per la medicina del 1945 "per la scoperta della penicillina e i suoi effetti curativi contro varie malattie infettive."[1]

I metodi per la produzione e l'isolamento della penicillina furono brevettati da Andrew Jackson Moyer negli Stati Uniti d'America nel1945.[2][3][4] Chain volle depositare un brevetto, Florey e i suoi compagni obiettarono sostenendo che sarebbe stato un beneficio per tutti.[5] Sir Henry Dale suggerì specificatamente che ciò sarebbe stato un atto non etico.[6] Quando Fleming venne a sapere dei brevetti americani sulla produzione di penicillina, si infuriò e commentò:

Io ho scoperto la penicillina e l'ho concessa liberamente a beneficio di tutta l'umanità. Per quale ragione questa dovrebbe diventare un monopolio fonte di profitto per produttori di altri Paesi?[7]

Dorothy Hodgkin vinse il Premio Nobel per la chimica nel 1964 "per le sue determinazione con tecniche a raggi X delle strutture di importanti sostanze biochimiche."

Sviluppi dei derivati della penicillina

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Il campo ristretto delle malattie curabili, o "spettro di attività" delle penicilline, insieme alla povera attività della fenossimetilpenicillina attiva oralmente, spinse alla ricerca di derivati della penicillina in grado di curare un campo più ampio di infezioni. L'isolamento del 6-APA, il nucleo della penicillina, permise la preparazione di penicilline semisintetiche, con vari miglioramenti sulla Benzilpenicillina (biodisponibilità, spettro, stabilità, tolleranza). Il primo miglioramento importante fu la Ampicillina nel 1961. Essa fu prodotta dai Laboratori di Ricerca di Beecham a Londra.[8] Era più vantaggiosa rispetto alla penicillina originale in quanto offriva uno spettro più ampio di attività contro batteri Gram-positivi e Gram-negativi. Sviluppi successivi produssero penicilline resistenti alla β-lattamasi, incluse Flucloxacillina, Dicloxacillina, and Meticillina. Queste erano importanti per la loro attività contro le specie batteriche produttrici di β-lattamasi, ma erano inefficaci contro i ceppi di Straphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) che emersero successivamente[9]

Un altro sviluppo della linea delle vere penicilline furono le penicilline antipseudomonali, come la Carbenicillina, Ticarcillina, e la Piperacillina, utili per la loro attività contro i Batteri Gram-negativi. Comunque, l'utilità dell'anello β-lattamico fu tale che antibiotici collegati, inclusi Mecillinami, the Carbapenemi e, soprattutto, le Cefalosporine, lo mantengono ancora al centro delle loro strutture.[10][11]

Resistenza ai medicinali

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Fleming segnalò la possibilità della resistenza alla penicillina in condizioni cliniche nella sua conferenza per il Nobel e disse:

Arriverà il tempo in cui sarà possibile comprare la penicillina da tutti nei negozi. Poi ci sarà il pericolo per cui l'ignorante potrebbe facilmente abusarne e, esponendo i propri microbi a quantità non letali di medicinale, renderli resistenti.[12]

Nel 1940, Ernst Chain ed Edward Abraham resero note le prime indicazioni di resistenza degli antibiotici alla penicillina, un ceppo di Escherichia coli che produsse l'enzima Beta-lattamasi, capace di distruggere la penicillina e vanificare completamente il suo effetto antibatterico.[13][14][15] Chain e Abraham elaborarono la natura della penicillinasi che loro riportarono in Nature come:

La conclusione che la sostanza attiva sia un enzima è rappresentata dal fatto che essa è distrutta riscaldandola a 90° per 5 minuti e dall'incubazione con Papaina attivata con potassiocianato a pH6, e che non è dializzabile attraverso membrane di 'Cellophane'.[16]

Nel 1942, è stato documentato che ceppi di Staphylococcus aureus hanno sviluppato una forte resistenza alla penicillina. La maggior parte dei ceppi erano resistenti alla penicillina dagli anni '60 del '900.[17] Nel 1967, fu anche provato che lo Streptococcus pneumoniae è resistente alla penicillina. Molti ceppi hanno sviluppato a volte una resistenza alla penicillina.

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  1. ^ (EN) NobelPrize.org, https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/1945/summary/. URL consultato il 26 luglio 2020.
  2. ^ Moyer AJ, 2442141.
  3. ^ Moyer AJ, 2443989.
  4. ^ Moyer AJ, 2476107.
  5. ^ Robert Gaynes, The Discovery of Penicillin—New Insights After More Than 75 Years of Clinical Use, in Emerging Infectious Diseases, vol. 23, n. 5, 2017, pp. 849–853, DOI:10.3201/eid2305.161556.
  6. ^ sciencewatch.com, 2007, http://www.sciencewatch.com/interviews/norman_heatly.htm. URL consultato il 13 febbraio 2007.
  7. ^ V. D. Allison, Personal recollections of Sir Almroth Wright and Sir Alexander Fleming., in The Ulster Medical Journal, vol. 43, n. 2, 1974, pp. 89–98, PMID 4612919.
  8. ^ Pharmacology and chemotherapy of ampicillin--a new broad-spectrum penicillin, in British Journal of Pharmacology and Chemotherapy, vol. 18, n. 2, April 1962, pp. 356–69, DOI:10.1111/j.1476-5381.1962.tb01416.x, PMID 13859205.
  9. ^ (EN) Methicillin-Resistant Staphylococci in a General Hospital, in Lancet, vol. 1, n. 7385, March 1965, pp. 595–7, DOI:10.1016/S0140-6736(65)91165-7, PMID 14250094.
  10. ^ Development of the semi-synthetic penicillins and cephalosporins, in International Journal of Antimicrobial Agents, vol. 31, n. 3, March 2008, pp. 189–92, DOI:10.1016/j.ijantimicag.2007.11.010, PMID 18248798.
  11. ^ Cross-reactivity of beta-lactam antibiotics, in Proceedings, vol. 14, n. 1, January 2001, pp. 106–7, DOI:10.1080/08998280.2001.11927741, PMID 16369597.
  12. ^ (EN) NobelPrize.org, https://www.nobelprize.org/prizes/medicine/1945/fleming/lecture/. URL consultato il 17 ottobre 2020.
  13. ^ Origins and evolution of antibiotic resistance, in Microbiology and Molecular Biology Reviews, vol. 74, n. 3, September 2010, pp. 417–33, DOI:10.1128/MMBR.00016-10, PMID 20805405.
  14. ^ Penicillin's Discovery and Antibiotic Resistance: Lessons for the Future?, in The Yale Journal of Biology and Medicine, vol. 90, n. 1, March 2017, pp. 135–145, PMID 28356901.
  15. ^ An enzyme from bacteria able to destroy penicillin., in Nature, vol. 146, n. 3713, 1940, p. 837, Bibcode:1940Natur.146..837A, DOI:10.1038/146837a0.
  16. ^ An enzyme from bacteria able to destroy penicillin, in Nature, vol. 10, n. 4, 1940, pp. 677–8, DOI:10.1038/146837a0, PMID 3055168.
  17. ^ Antimicrobial resistance: the example of Staphylococcus aureus, in The Journal of Clinical Investigation, vol. 111, n. 9, May 2003, pp. 1265–73, DOI:10.1172/JCI18535, PMID 12727914.