Utente:Andrew1317/Sandbox/Collezione d'Orléans

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Filippo II di Borbone-Orléans, fondatore della collezione.

La collezione d'Orléans è stata una collezione d'arte di oltre 500 dipinti fondata dal principe francese Filippo II di Borbone-Orléans, in gran parte acquisita tra il 1700 e il 1723, anno della sua morte. È stata probabilmente la più grande collezione privata di arte occidentale, soprattutto italiana, e sicuramente la più famosa, aiutata dal fatto che la maggior parte delle opere è stata accessibile al pubblico fin dall'inizio, sia nel Palais Royal di Parigi che successivamente a Londra e in molte altre città.

Il nucleo della collezione era formato da 123 dipinti della regina Cristina di Svezia, che a sua volte aveva assemblato una collezione dal bottino di guerra nella battaglia di Praga del 1648 durante la guerra dei trent'anni.

Dopo la Rivoluzione francese la collezione è stata venduta da Luigi Filippo II di Borbone-Orléans ad un consorzio aristocratico inglese guidato da Francis Egerton, III duca di Waterbridge. Gran parte della collezione è stata dispersa tra diversi proprietari, tuttavia gruppi significativi di dipinti sono rimasti intatti, essendo stati tramandati per eredità. Tra questi fanno parte sedici opere della Bridgwater Loan nella National Gallery of Scotland e venticinque opere nella National Gallery of London.

La collezione a Praga, Stoccolma e Roma[modifica | modifica wikitesto]

Allegoria della Sapienza e Forza di Veronese (c. 1580, Frick Collection, New York), originariamente dipinta per Rodolfo II d'Asburgo.

Durante la battaglia di Praga del 1648 gli svedesi derubarono il castello di Praga prelevando molte opere d'arte raccolte da Rodolfo II d'Asburgo, i cui acquisti di massa avevano incluso la famosa collezione del primo ministro di Carlo V d'Asburgo, il cardinale de Granvella, che fu il più grande collezionista privato del suo tempo, amico di tanti artisti come Tiziano, Leoni e Moro.

Dopo la partenza della regina Cristina di Svezia per l'esilio, la maggior parte del bottino rimase a Stoccolma. Tuttavia, preoccupata che la collezione reale sarebbe stata rivendicata dal suo successore, prima dell'abdicazione riuscì a spedire al porto di Anversa tra i 70 e 80 quadri, tra cui 25 ritratti di sui amici e familiari e circa 50 dipinti del bottino di Praga, così come numerosi arazzi, statue e gioielli.

Durante la permanenza a Roma, la regina ampliò notevolmente la sua collezione, aggiungendo cinque panelli della predella di Pala Colonna di Raffaello, tra cui l'Orazione nell'orto ora riunito al pannello principale al Metropolitan Museum di New York. Dopo la sua conversione al cattolicesimo, ricevette da numerosi regali, tra cui La morte di Atteone di Tiziano (National Gallery) da parte dell'arciduca Leopoldo Guglielmo d'Austria e ne donò altri, come Adamo ed Eva di Dürer a Filippo IV di Spagna (Museo del Prado).

Alla sua morte, la regina lasciò l'intera collezione al cardinale Azzolino, eredita poi dal nipote che la vendette a Livio Odescalchi, comandante dell'esercito pontificio. Allora la collezione conteneva già 275 dipinti, 140 dei quali italiani. L'anno successivo alla morte di Odescalchi nel 1713, i suoi eredi cominciarono lunghe trattative con il francese Pierre Crozat, intermediario di Filippo II di Borbone-Orléans, che furono concluse definitavemente solo nel 1721.