Utente:Alfreddo/Sandbox9

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Alfreddo/Sandbox9
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Non al denaro, non all'amore né al cielo (1971) è il quinto album registrato in studio di Fabrizio De André.

Il cantautore genovese si è ispirato alla poetica di Edgar Lee Masters per scrivere i testi di questo album, ispirato non solo dall'autore americano e dagli epitaffi dell'Antologia di Spoon River, ma anche dalla traduzione del libro fatta da Fernanda Pivano edita da Einaudi.

Per la parte musicale, Fabrizio De André si affida al gruppo genovese dei New Trolls che partecipa praticamente al completo, con altri musicisti di supporto.

Nel 2005 è stata pubblicata, con l'approvazione di Dori Ghezzi, una reinterpretazione fedele di questo album da parte del cantante italiano Morgan.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

L'Antologia e il disco[modifica | modifica wikitesto]

Nel disco sono presenti nove brani tratti da altrettante poesie di Masters, dei quali il primo, La collina, funge da introduzione sia per il libro che per il disco.

Volendo trasportare un'opera così vasta in un LP, De André è costretto a rinunciare alla visione globale fornita dai 243 "epitaffi" (così vengono chiamate dalla critica le confessioni post-mortem degli abitanti di Spoon River) per concentrarsi solo su una selezione di otto ritratti i quali, per assurgere ad una valenza universale, perdono il nome proprio.

Riducendo la galleria dei personaggi De André è costretto a rinunciare anche ad un altro aspetto fondamentale dell'Antologia di Spoon River, ovvero l'intreccio tra i vari epitaffi e le mutue citazioni, che contribuiscono ad ampliare la visione delle singole vicende e rendono l'Antologia un'opera corale.

Fa eccezione Il suonatore Jones, personaggio centrale sia nell'Antologia che nel disco, l'unico a conservare il nome proprio e l'unico che viene citato in un altro brano, La collina.

I temi del disco[modifica | modifica wikitesto]

I temi affrontati nel disco sono illustrati dallo stesso De André in un'intervista di Fernanda Pivano (si dice che la Pivano sia riuscita a intervistare Fabrizio, che non sopportava le interviste, solo nascondendo un registratore sotto il letto durante una lunga conversazione) che si trova sulla copertina del disco.[1]

Le nove poesie scelte toccano fondamentalmente due grandi temi: l'invidia (Un matto, Un giudice, Un blasfemo, Un malato di cuore) e la scienza (Un medico, Un chimico, Un ottico).

In questi due gruppi si possono scoprire delle simmetrie: il giudice perseguitato da tutti trasforma la sua invidia in sete di potere e si vendica, il chimico è tanto preso dalla scienza e dalla ricerca di un ordine perfetto da essere incapace di amare. Il malato di cuore rappresenta l'alternativa all'invidia, pur essendo in una situazione tale da poter invidiare tutti gli altri, riesce a vincere l'invidia grazie all'amore invece di lasciarsi trasportare dall'egoismo.


I buoni propositi del medico vengono schiacciati dal sistema che lo obbliga a essere disonesto, mentre l'ottico vuole trasformare la realtà e mostrarci un'"altra" realtà più vera, per questo può essere accostato a Le porte della percezione, il libro di Huxley (a sua volta ispirato da William Blake) da cui presero il nome anche i Doors.

Il suonatore Jones è l'unico in questa raccolta di poesie a cui De André lascia il nome. Infatti, mentre nelle poesie originali di Edgar Lee Masters ogni personaggio ha un nome e un cognome, i titoli delle canzoni di De André sono generici (un giudice, un medico) per sottolineare che le storie di questi personaggi sono esempi di comportamenti umani che si possono ritrovare in ogni epoca e in ogni luogo. Il suonatore Jones, il personaggio con cui l'album si chiude, invece è unico, rappresenta l'alternativa alla vita vista come lotta per raggiungere i propri scopi. Per tutta la sua lunga vita il suonatore Jones ha fatto quello che più gli è piaciuto e per questo muore senza rimpianti. Senza dubbio il suonatore Jones era anche il personaggio al quale De André avrebbe voluto assomigliare. Per Jones la musica non è un mestiere, è una scelta di libertà; anche De André soprattutto negli ultimi anni ha cercato di svincolarsi dalla prigione della musica come mestiere, pubblicando gli ultimi album a una distanza di sei anni uno dall'altro e riducendo le apparizioni in pubblico.

Nelle note di copertina dell'album si trova un'interessante intervista di Fernanda Pivano a Fabrizio (si dice che la Pivano sia riuscita a intervistare Fabrizio, che non sopportava le interviste, solo nascondendo un registratore sotto il letto durante una lunga conversazione). La stessa Pivano scrisse apposta per l'album anche una pseudo intervista a Edgar Lee Masters. In una celebre intervista inoltre Fernanda Pivano affermò che la rielaborazione di De André aveva superato l'originale e che le canzoni erano più belle delle poesie originali.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Prima parte[modifica | modifica wikitesto]

  1. La collina[2] - 3:59
  2. Un matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio) - 2:37
  3. Un giudice - 2:24
  4. Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato) - 3:01
  5. Un malato di cuore - 2:58

Seconda parte[modifica | modifica wikitesto]

  1. Un medico - 2:37
  2. Un chimico - 3:01
  3. Un ottico - 4:34
  4. Il suonatore Jones - 4:24

Alla stesura dei testi ha partecipato Giuseppe Bentivoglio (che aveva già collaborato con De André per alcuni testi di album precedenti) mentre la composizione delle musiche è stata fatta a quattro mani con Nicola Piovani.

Le canzoni[modifica | modifica wikitesto]

La collina[modifica | modifica wikitesto]

tratto da La collina (The Hill)

È l'incipit sia del libro che del disco ed è un brano introduttivo.

Un matto[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio di Frank Drummer

è tratta dalla storia di Frank Drummer, che nell'originale impara a memoria l'Enciclopedia Britannica per darsi un tono, nella versione di De André la Treccani.

Un giudice[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio de Il giudice Selah Lively (Judge Selah Lively)

è tratta dalla storia di Selah Lively, un nano che studia giurisprudenza e diventa giudice e si vendica della sua infelicità attraverso il potere di giudicare e condannare (giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male), incutendo timore a coloro che prima lo deridevano; inginocchiandosi però nel momento finale non conoscendo affatto la statura di Dio.

Un blasfemo[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio di Wendell P. Bloyd

è tratta dalla storia di Wendell P. Bloyd (Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino / non avevano leggi per punire un blasfemo / non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte / mi cercarono l'anima a forza di botte)

Un malato di cuore[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio di Francis Turner

è tratta dalla storia di Francis Turner, un malato di cuore che muore non appena conosce le labbra di una donna, per la troppa emozione

Un medico[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio de Il dottor Siegfried Iseman (Dr. Siegfried Iseman)

è tratta dalla storia del dottor Siegfried Iseman che vuol curare la povera gente.

Un chimico[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio di Trainor, il farmacista (Trainor, the Druggist)

è tratta dalla storia di Trainor, il farmacista, che non capisce le unioni tra uomini e donne ma capisce e ama le unioni tra gli elementi chimici, muore in un esperimento sbagliato "proprio come gli idioti / che muoion d'amore"

Un ottico[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio di Dippold, l'ottico (Dippold the optician)

è tratta dalla storia di Dippold, l'ottico che vuole fare occhiali speciali che mostrino panorami insoliti; è stato interpretato come metafora di un venditore di droghe allucinogene (es. LSD)

Il suonatore Jones[modifica | modifica wikitesto]

dall'epitaffio de Il suonatore Jones (Fiddler Jones)

è l'unica storia che riporta lo stesso titolo della storia del libro, così come tradotta dalla Pivano (per ragioni di metrica Jones nella versione di De André è un flautista, nell'originale è un violinista).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Note del disco: Intervista di Fernanda Pivano a Fabrizio de André
  2. ^ Il titolo originale del brano, visibile nell'edizione in vinile, è stato successivamente modificato in Dormono sulla collina

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]