Utente:Ags/Fdg

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File:Fronte.jpg
Simbolo del Fronte della Gioventù

Il Fronte della Gioventù (FdG) è stata un'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano.

Nata nel 1972 dalle ceneri della Giovane Italia e di Raggruppamento giovanile studenti e lavoratori, all'indomani della nascita di Alleanza Nazionale si trasformò in Azione Giovani.

Sebbene ufficialmente correlato con il MSI, il Fronte della Gioventù costituì un laboratorio politico autonomo con un dibattito interno sempre stato molto accesso; testimonianza di ciò furono le numerose volte in cui fu messo in discussione l'appoggio all'MSI.

La fine degli anni sessanta aveva visto i movimenti giovanili di destra in difficoltà di fronte al cavalcare della sinistra del malcontento giovanile esploso con le contestazioni del 1968.

Nel tentativo di superare tale empasse e creare una organizzazione dei giovani di destra più forte e articolata, all'inizio deli anni settanta Massimo Anderson e Pietro Cerullo, fecero confluire i principali movimenti giovanili di destra del tempo, ossia la Giovane Italia e il Raggruppamento Giovanile degli studenti e lavoratori in un nuovo soggetto politico chiamato “Fronte della Gioventù”.

La strada per il Fronte della Gioventù fu subito in salita: schiacciato da un lato da un assetto istituzionale che tenta in ogni modo di emarginarli, dall'altro dalla violenza dalle forze extraparlamentari di sinistra, il movimento giovanile nei primi anni della sua vita assiste all'omicidio di molti suoi iscritti (i più famosi furono Sergio Ramelli, Mikis Mantakas e Paolo di Nella) e il ferimento di numerosi altri, in una escalation di violenza che culminò con la strage di via Acca Larenzia.

Proprio in reazione a tali luttuosi eventi eventi, alcuni militanti del Fronte della Gioventù, in totale rottura con esso ed in antitesi con la politica del movimento, abbandonarono l'organizzazione per intraprendere la via del terrorismo in gruppi quali Ordine Nuovo, Terza Posizione e i NAR. Tra questi Franco Freda e Francesca Mambro.

Nonostante le numerose difficoltà, il Fronte della Gioventù continuò ad attirare un notevole numero di giovani, colpendo l'attenzione di molti osservatori politici.

Nel 1977 l'autonomia del FdG rispetto al MSI fu seriamente compromessa: in seguito ad una scissione interna al partito e all'abbandono dello stesso da parte di Massimo Anderson, Giorgio Almirante commissariò questa organizzazione, e il 7 giugno nominò come nuovo segretario del FdG Gianfranco Fini, allora venticinquenne.

Fini rimase in carica sino al 1988, quando passò ad occuparsi esclusivamente del partito, lasciando il posto a Gianni Alemanno.

Organizzazione interna

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L'iscrizione al Fronte della Gioventù era aperta ai giovani che avevano compiuto il 14° anno di età e non superato il 21° (o il 26° se si tratta di dirigenti).

Le iscrizioni non erano “automatiche”, ma venivano accettate solo dopo un certo periodo di frequenza e di militanza e dopo aver seguito riunioni e corsi di formazione; ciò al fine di far aderire solo persone con una certa preparazione politica e con cognizione di causa.

L'iscrizione al Fronte della Gioventù era distinta ed autonoma rispetto all'iscrizione al Movimento Sociale Italiano; ciò a testimonianza di una certa autonomia del movimento giovanile rispetto al partito di riferimento.

Proprio per questo motivo gli associati venivano suddivisi in militanti e aderenti: i militanti erano i giovani che risultavano contemporaneamente iscritti sia al MSI che al FdG, gli aderenti invece erano i giovani che risultano iscritti soltanto al FdG.

Il Fronte della Gioventù si articolava in due settori: la corporazione studentesca e le formazioni giovanili nel lavoro, ognuna delle quali aveva un suo Consiglio Nazionale e in tutte le province e i comuni d'Italia i propri quadri corrispondenti.

A livello provinciale il Fronte della Gioventù era organizzato tramite un segretario provinciale coadiuvato da un direttivo; negli istituti scolastici, in cui l'organizzazione era presente, era nominato un responsabile (detto fiduciario).

  • 2001 - Marco De Troia, Fronte della Gioventù. Una militanza difficile tra partito e società civile, Edizioni Settimo Sigillo