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Jieyu (Template:Zh-t, Template:Zh-p, Template:Zh-w) è il nome utilizzato in Cina e Vietnam per indicare una categorie di spose di palazzo (o concubine imperiali). Il significato letterale del termine può essere reso in italiano come grande bellezza, poiché entrambi gli ideogrammi 婕 e 妤 sono sinonimi di bello. Il primo ideogramma è tuttavia affine, oltre che omofono, a 倢, che ha il duplice significato di bello e di donna, così che il termine potrebbe essere reso come donna di grande bellezza. Nei sui commentari al libro degli Han anteriori, lo studioso di epoca Tang Yan Shifu spiga in questo modo l'etimologia del nome: “il carattere 婕 è il nome utilizzato per riferirsi alla favorita di più alto grado, mentre 妤 è il termine che indica qualcosa di particolarmente bello”.

Storia del termine[modifica | modifica wikitesto]

Durante la dinastia Han con tale termine si indicavano le regine consorti. L'imperatore Wu degli Han utilizzò la parola per indicare la sua concubina principale. A proposito di ciò Yan Shifu dice:

“ l'imperatore Wu possedeva molte concubine, tutte ordinate secondo il loro rango: chongyi (傛华), yonghua (充依) … jieyu fino alla consorte principale che era considerata equivalente ad un marchese (列侯).”

Nel 67esimo capitolo del libro degli Han dedicato ai parenti dell'imperatore Cheng Di (imperatore Han) viene riportato:

“durante la dinastia Han era permesso possedere una sola regina, 10 4 5 anni??, … molto comandare Han ntra???... ”.


la poetessa Huarui Furen nel suo 32esimo  : sono nata nella casa dell'imperatore, intima dell'imperatore Meng Chang rapita durante il viaggio.


Durante gli Han il termine era riferito al nono rango di concubine, tuttavia durante il successivo Regno Wei, Cao Cao modificò la gerarchia assegnandogli il quarto grado.

Vedere per l'evoluzione dei ranghi


In Vietnam sotto la Dinastia Nguyễn tale termine era utilizzato per indicare le concubine imperiali dal quinto grado avevano appena raggiunto il sesto.


Ma Rong, Template:Zh-t, nome di cortesia Jichang (季长) (Fufeng, nell'attuale provincia dello Shaanxi, 79166), è stato un studioso e letterato cinese.


Ma Rong (Template:Zh-tspw, 79–166), courtesy name Jichang (季长), was a commentaror of the Han Dynasty. He was born in modern Xianyang, Shaanxi in former Fufeng (茂陵) county. He was known for his commentaries on the books on the Five Classics, and the first scholar known to have done this. He also developed the double column commentary while doing it. His main students were Lu Zhi and Zheng Xuan.

He was suspended for ten years due to critical comments. Eventually he was restored to the Governor of Nan commandery (modern Hubei). His biography appears in the Book of Later Han. He wrote the Rhapsody on Long Flute (長笛賦), and possibly another work known as the Classic of Loyalty (忠經).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]



Zhu Shuzhen, Template:Zh-t (dopo il 1078 – prima del 1175), è stata una poetessa, calligrafa e musicista cinese.

Insieme a Li Qingzhao, è la poetessa più nota tra quelle dell'epoca Song[1]. La sua reale esistenza come personaggio storico è stata a lungo dibattuta, quello che è certo è che ci rimane un numero relativamente abbondante di composizioni la cui attribuzione, con alcune eccezioni minori, è da attribuirsi quasi certamente alla stessa persona.


Le edizioni critiche più recenti delle opere[2][3], che espungono dunque alcune poesie considerate apocrife, comprendono trecentotrenta shi (poesie regolari) e trentadue ci (poesie da cantare). Tale numero è piuttosto notevole, considerato che la tradizione vorrebbe che la maggior parte dei suoi scritti sia stato distrutto dai famigliari e che essi ci sono noti da antologie posteriori alla sua epoca anche di alcuni secoli.


La prima di esse risale al 1182 quando lo studioso Wei Zhonggong (Wei Duanli) pubblicò una raccolta annotata dei sui shi.

Di molto successiva è invece la prima collezione di ci: essa fu pubblicata la prima volta dall'editore Mao Jin nella prima metà del XVII secolo a partire da un manoscritto del 1370, oggi perduto. Le due raccolte citate sono ancora oggi le uniche fonti antiche su cui sono basate tutte le edizioni posteriori delle opere si Zhu Shuzhen.

Le sue poesie, scritte con uno stile limpido e delicato, raccontano e riflettono la vita monotona di una donna abbandonata, i ricordi dolci e dolorosi di un amore perduto, i cambiamenti del tempo e il passare delle stagioni a cui l'autrice era particolarmente sensibile. Sebbene a volte si soffermi a ricordare la vita di un personaggio storico o a evocare le sfortune degli agricoltori, fatto comunque eccezionale da parte di una donna, la maggior parte delle sue composizioni sono di un lirismo scuro e malinconico. È per questa atmosfera cupa che Wei Zhonggong intitolò la sua raccolta Duanchang shiji (斷腸詩集), ovvero Un cuore spezzato.


Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La vita di Zhu Shuzheng ci è quasi del tutto sconosciuta ed è stata persino messa in dubbio la sua esistenza. Nella sua prefazione Wei Zhonggong cita una biografia dell'autrice scritta da un non meglio identificato Wang Tangzuo, vissuto sotto i Song, andata però perduta. Il curatore aggiunge che la poetessa era originaria di Qiantang (l'attuale Hangzhou) o di Haining e che il celebre filosofo neoconfuciano Zhu Xi era suo zio.

Egli riteneva inoltre che fosse la moglie di un uomo di modeste condizioni, ma anche questo fatto è stato ampiamente messo in discussione. Alcuni[4] la vorrebbero moglie di un mercante, altri[5] ritengono che fosse in realtà la sposa di un mandarino e che abbia compiuto frequenti viaggi al suo seguito. Quello su cui tutte le fonti e i commentatori antichi e moderni è che il suo matrimonio fu assai sfortunato e che la sua famiglia non abbia mai preso in considerazione il suo talento poetico.


È ancora dibattuto il fatto se essa abbia vissuto prima o dopo Li Qingzhao: partendo dall'analisi delle sue poesie e considerando tutte le opinioni della critica moderna si può prudentemente stimare che essa sia vissuta tra il 1063 e il 1180. L'intervallo citato è molto ampio ed è molto dibattuto, in particolare perché a partire da questo dato è possibile stabilire se realmente Li Qingzhao abbia subito l'influsso dalla poesia di Zhu Shuzhen. Chi sostiene quest'ipotesi, oggi minoritaria, propone come anno di nascita e morte gli anni 1063-1106[6]. Certi riferimenti ad opere di autori coevi[7] tendono a posticipare queste date all'intervallo 1135-1180[8]. Questa proposta è inoltre più compatibile con l'affermazione di Wei Zhonggong che vorrebbe Zhu Xi, nato nel 1130 ne morto nel 1200[9], come suo zio.


thumb|upright|right|160px|Il cratere venusiano Zhu Shuzhen.

Dal 1991 un onore spetta a Zhu Shuzhen: ad essa dedicato l'omonimo cratere della superficie di Venere. Tale nome è ufficialmente riconosciuto dalla Unione Astronomica Internazionale[10], che riconosce come nomi validi per i nomi dei crateri venusiani di dimensione superiore ai 20 chilometri quelli di donne che hanno dato un contributo eccezionale o fondamentale al loro campo[11].

Le opere[modifica | modifica wikitesto]

(ZH)

«梧影蕭疏弄晚晴
殘蟬凄楚不堪聽
樓高望極秋山去
溢眼重重疊疊青»

(IT)

«L'ombra disordinata dei wu[12] gioca nella luce del crepuscolo
non sopporto il triste frinire delle cicale nel freddo pungente
d'autunno dall'alto del mio gineceo[13] guardo le montagne fin dove lo sguardo non si perde
gli occhi traboccano d'azzurro strato su strato banda su banda...»


(ZH)

«寒雀無聲滿竹裡
凍雲四幕雪將垂
北風不看人情面
控勒梅花不放枝»

(IT)

«I passeri, muti e infreddoliti, si riparano tra i bambù
dalle nubi gelate cadrà presto la neve
il vento del nord non risparmia nessuno
i rami del susino portano stretti boccioli»


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lévy, p. 415.
  2. ^ Ji
  3. ^ Zhang
  4. ^ Chang, p. 100.
  5. ^ Lévy, p. 416.
  6. ^ Chang, p. 100.
  7. ^ McCraw, p. 75.
  8. ^ McCraw, p. 68.
  9. ^ In questo caso le date di nascita è morte sono note con grande precisione.
  10. ^ [1]
  11. ^ [2] e [3]
  12. ^ Firmiana simplex o albero dei parasoli, pianta ornamentale delle Sterculiacee, il suo legno è rinomato per la produzione della cassa di risonanza di alcuni strumenti musicali cinesi quali il guqin e il guzheng.
  13. ^ Lou (樓), edificio a due piani generalmente adibito, nelle famiglie nobili, ad accogliere le donne. Il celebre romanzo Il sogno della camera rossa (紅樓夢, Hong lou meng) richiama nel titolo questo luogo reso impropriamente in italiano come "camera rossa" nel senso di luogo di voluttà, essendo il rosso nella tradizione buddhista il colore delle tentazioni mondane.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Wilt Idema, Beata Grant, An Unhappy Marriage: Zhu Shuzhen, in The red brush: writing women of imperial China, Harvard, Harvard University Asia Center, 2000, pp. 244-256, ISBN 0-674-01393-X.
  • (FR) André Lévy (a cura di), Zhu Shuzhen, in Dictionnaire de littérature chinoise, Parigi, PUF, 2000, pp. 415-416, ISBN 978-2-13-050438-2.
  • (EN) Pan Ku, Courtier and commoner in ancient China; selections from the History of the former Han, New York, Columbia University Press, 1974, ISBN 0-231-03765-1.
  • (EN) Tao Jie, Bijun Zheng e Shirley L. Mow, Holding Up Half the Sky: Chinese Women Past, Present, and Future, New York, Feminist Press at the City University of New York, 2004, ISBN 978-1-55861-465-9.
  • (EN) John E. Wills, Mountain of fame: portraits in Chinese history, Princeton, Princeton University Press, 1994, ISBN 0-691-05542-4.
  • (EN) Kang-I Sun Chang, Haun Saussy, Women Writers of Traditional China: An Anthology of Poetry and Criticism, Stanford, Stanford University Press, 2000, ISBN 978-0-8047-3230-7.
  • (ZH) Ji Qin (a cura di), Zhu Shuzhen ji zhu, Zhejian, 1985, ISBN [[Special:BookSources/|]]ISBN non valido (aiuto).
  • (ZH) Zhang Zhang, Huang Yu (a cura di), Zhu Shuzhen ji, Shanghai, 1986, ISBN [[Special:BookSources/|]]ISBN non valido (aiuto).


Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

{{Portale|biografie|letteratura|Cina}} [[en:Zhu Shuzhen]] [[sv:Zhu Shuzhen]] [[zh:朱淑真]]





(EL)

«Εἰσὶ γὰρ πολλοὶ καὶ ἀνυπότακτοι, ματαιολόγοι καὶ φρεναπάται, μάλιστα οἱ ἐκ περιτομῆς, οὓς δεῖ ἐπιστομίζειν, οἵτινες ὅλους οἴκους ἀνατρέπουσι διδάσκοντες ἃ μὴ δεῖ αἰσχροῦ κέρδους χάριν.»

(IT)

«Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori. A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché sconvolgono intere famiglie, insegnando, a scopo di guadagno disonesto, quello che non si deve insegnare.»

(chiacchieroni)


(LA)

«Si fortasse erunt ματαιόλγοι [sic], qui cum omnium Mathematum ignari sint, tamen de illis iudicium sibi sumunt, propter aliquem locum scripturæ, male ad suum propositum detortű, ausi fuerint meum hoc institutum reprehendere ac infectari: illos nihil moror, adeo ut etiam illorum iudicium tanqem temerarium contemnam.»

(IT)

«Se tuttavia si trovassero dei ματαιόλγοι che, pur essendo totalmente ignoranti della matematica, si permettono comunque di giudicare queste cose e, a causa di qualche passaggio della scrittura, deviato malignamente del suo senso, osano condannare e attaccare la mia opera: di questi io non mi preoccupo affatto e arrivo al punto di disprezzare il loro giudizio come temerario.»




(LA)

«Quantum ad pronunciationem attinet, mateologia non multum abest a Theologia, cum res inter se plurimum discrepent. Proinde nobis quoque cavendum est, ne sic sectemut Theologiam, ut in mataelogiam incidamus de frivolis nigis sine fine digladiantes. Ea potius tractemus, quae nos transforment in Christum, et coelo dignos reddant.»

(IT)

«Per quel che riguarda la pronuncia, mateologia non è molto dissimile da Teologia, sebbene i due concetti differiscano grandemente tra loro. Anche noi quindi dobbiamo stare attenti a non coltivare la Teologia fino a cadere nella mateologia, combattendo senza fine su futili stupidaggini. Ci dobbiamo piuttosto occupare di quello che ci possa trasformare nel Cristo e che ci renda degno del regno dei cieli.»


(EL)

«ματαιότης ματαιοτήτων εἶπεν ὁ Ἐκκλησιαστής ματαιότης ματαιοτήτων τὰ πάντα ματαιότης.»

(IT)

«Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.»


(EL)

«ὧν τινες ἀστοχήσαντες ἐξετράπησαν εἰς ματαιολογίαν θέλοντες εἶναι νομοδιδάσκαλοι, μὴ νοοῦντες μήτε ἃ λέγουσιν μήτε περὶ τίνων διαβεβαιοῦνται.»

(IT)

«Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure.»

(EL)

«ὧν τινες ἀστοχήσαντες ἐξετράπησαν εἰς ματαιολογίαν θέλοντες εἶναι νομοδιδάσκαλοι, μὴ νοοῦντες μήτε ἃ λέγουσιν μήτε περὶ τίνων διαβεβαιοῦνται.»

(IT)

«Proprio deviando da questa linea, alcuni si sono volti a fatue verbosità, pretendendo di essere dottori della legge mentre non capiscono né quello che dicono, né alcuna di quelle cose che dànno per sicure.»


«Siccome in Italia v'ebbe dal secolo decimoterzo fino ad oggi una successione non interrotta d'eleganti scrittori in ogni ramo dello scibile umano, il Carrer immaginò una biblioteca che racchiudesse il fiore delle scritture italiane [230] per facilitare la ricerca [...] egli la divise in dodici classi [...]. La prima clesse contiene scritti di religione; la seconda, di filosofia speculativa e pratica; la terza, di matematiche pure ed applicate; la quarta, di fisica e scienze naturali; la quinta, di legislazione politica e commercio; la sesta, d'economia domestica, agricoltura ed arti meccaniche; la settima, di medicina e chirurgia; l'ottava, di storia, geografia e viaggi; la nona, di letteratura; la decima; di poesia; l'undecima, di varia erudizione e mateologia; l'ultima, di arti belle. [...] ogni ramo di sapere non può non cadere in una di queste classi, [...] cominciando da quello che le scienze hanno di più dimostrato, fino a quelle arti vane e speculazioni che secondo l'usato de' dotti uomini egli chiama vocabolo complessivo di mateologia. Anche la storia degli errori torna utile a chi sappia profittarne. [232]»









Fino alle sei dinastie (222--589)

Han

  1. Ban jieyu (48-6) en:Consort Ban
  2. Cai Yan (176-2??) en:Cai Wenji
  3. Zuo Fen (255-300)
  4. Bao Linghui (464)

Yuefu?

Tang

  1. Wu Zetian (624-705) [it,en]
  2. Shangguan Wan'er (664-710) [en:Shangguan Wan'er]
  3. Xu Hui (627-650)
  4. Bao Junhui (798)
  5. Li Ye (VIII)
  6. Xue Tao (768-832) [en:Xue Tao]
  7. Yu Xuanji (844-868) [en:Yu Xuanji]
  8. Shen Xiaocong (IX)
  9. Zhao Luanluan
  10. Xu Yueying (IX-X)
  11. Zhang Yaotiao (IX)
  12. Cheng Changwen (IX)
  13. Huarui furen (935) en:Huarui furen

Song

  1. Dama Wei (1050)
  2. Li Qingzhao (1084-1151) [en,fr]
  3. Zhu Shuzhen (1063-1106)
  4. Yan Rui
  5. Empress Yang
  6. Wang Qinghui

Yuan

  1. Pearl Screen Beauty
  2. Little Bit
  3. Swallow Song Liu
  4. Zhenzhen
  5. Mother's Compassion Liu
  6. Guan Daosheng
  7. Zheng Yunduan
  8. Wu shi nu
  9. Zhang Yuniang

Ming XV

  1. Zhang Hongqiao
  2. Zhu Jing'an
  3. Chen Deyi
  4. Meng Shuqing
  5. Shen Qionglian
  6. Xia Yunying
  7. Zou Saizhen
  8. Wang Su'e

XVI

  1. Huang E
  2. Li Yuying
  3. Wen shi
  4. Wang Jiaoluan
  5. Yang Wenli
  6. Kuaiji nuzi
  7. Duan Shuqing
  8. Dong Shaoyu
  9. Ho Kyongbon (Xu Jingfan)
  10. Yi Sugwon (Li Shuyuan)
  11. Bo Shaojun
  12. Xie Wuniang
  13. Jing Pianpian
  14. Xue Susu
  15. Yang Yuxiang

The Four Talented Courtesans of Qinhui

  1. Ma Shouzhen,
  2. Zhao Caiji,
  3. Zhu Wuxia, and
  4. Zheng Ruying
  1. Hu Wenru
  2. Lu Qingzi
  3. Xu Yuan

XVII

  1. Shen Yixiu and Her Daughters:
  2. Ye Wanwan
  3. Ye Xiaowan
  4. Ye Xiaoluan
  1. Fang Weiyi
  2. Yin Renrong
  3. Xiang Lanzhen
  4. Wang Fengxian and Her Daughter
  5. Zhang Yinyuan
  1. Cao Jingzhao
  2. Gu Ruopu
  3. Shang Jinglan
  4. Wang Wei
  5. Ma Ruyu
  6. Bian Sai
  7. Yang Wan

Qing XVII

  1. Xu Can
  2. Liu Shi
  3. Huang Yuanjie
  4. Wang Duanshu
  5. Ji Yinghuai
  6. Li Yin
  7. Wu Qi
  8. Wu Xiao
  9. Wu Shan
  10. Chai Jingyi and Her Daughter-in-Law:
  11. Zhu Rouze
  1. Wang Hui
  2. Lin Yining
  3. Qian Fenglun
  4. Chen Susu
  5. Gu Zhenli

XVIII

  1. Wu Xun
  2. Hou Cheng'en
  3. The Sisters Zhang Xueya
  4. Zhang Xuedian
  1. Xu Yingyu
  2. Cai Wan
  3. Ye Hongxiang
  4. He Shuangqing
  5. Xu Yuanduan
  6. Mao Xiuhui
  7. Xu Feiyun
  8. Xu Quan
  9. Chen Duansheng
  10. Xi Peilan
  11. Jin Yi
  12. Dai Lanying
  13. Qu Bingyun
  14. Gui Maoyi
  15. Zhang Yuzhen
  16. Shen Ke
  17. Wang Yuzhen
  18. Pu Mengzhu
  19. Ni Ruixuan
  20. Tan Yinmei
  21. Xiong Lian
  22. The Sisters Bao Zhilan
  23. Bao Zhihui
  24. Bao Zhifen
  1. Wu Guichen
  2. Jiang Renlan
  3. Shen Xiangyun
  4. Wang Yun
  5. Shen Xiang
  6. Jiang Zhu
  7. Yang Jiduan

XIX

  1. Shen Shanbao
  2. Sun Yunfeng
  3. Sun Yunhe
  4. Li Peijin
  5. Zhao Wopei
  6. Liang Desheng
  7. Wang Duan
  8. Zhuang Panzhu
  9. Gu Taiqing
  10. Wu Zao
  11. Zuo Xixuan
  12. Zong Wan
  13. Qu Huixiang
  14. Qiu Jin
  15. Xu Zihua