Utente:A.basteris/sandboxVirginio Cesare Moretti

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Virginio Cesare Moretti

Virginio Cesare Moretti (Brescia, 11 agosto 1843-, - -) è stato un patriota e militare italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio dell'ingegnere bresciano Paolo Moretti e di Angela Bonelli, a soli 16 anni scappò di casa per unirsi ai Mille di Garibaldi prendendo parte alla famosa Spedizione dei Mille [1]

Partecipò allo Sbarco di Marsala l'11 maggio 1860 nella 4ª Compagnia [2] sotto il comando di Giuseppe La Masa e a settembre dello stesso anno fu nominato sergente.

Dopo la Battaglia del Volturno fu promosso sottotenente a Villa Gualtieri, quartier generale dei garibaldini.[3]

Proseguì la carriera nel Regio Esercito, militando nel 10° Reggimento Fanteria; nel 1866 venne promosso luogotenente e prese parte alla Terza guerra di indipendenza italiana sotto il comando del Generale Enrico Cialdini. Terminata la campagna entrò a far parte della Milizia provinciale e successivamente ottenne il grado di capitano nella Milizia mobile.[4]

Si dimise volontariamente dal Regio Esercito negli anni 80 e intraprese l'attività di negoziante.

Gli fu riconosciuta la pensione dei Mille.[5]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia commemorativa dei 1000 di Marsala - nastrino per uniforme ordinaria


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco ufficiale dei Mille di Marsala, su it.wikisource.org, Wikisource. URL consultato il 10 novembre 2014.
  2. ^ I Mille di Garibaldi, su archiviodistatotorino.beniculturali.it, Archivio di Stato di Torino. URL consultato il 10 novembre 2014.
  3. ^ Giuseppe Cesare Abba, Da Quarto al Volturno - La battaglia del Volturno, su it.wikisource.org, Wikisource. URL consultato il 10 novembre 2014.
  4. ^ I lombardi tra i Mille, su museiperlastoria.com, Musei per la Storia. URL consultato il 10 novembre 2014.
  5. ^ L. Garofalo - M. Tron, Ministero dell'interno. Divisione prima. Archivio generale. I Mille di Marsala. Fascicoli personali 1861 - 1917, su search.acs.beniculturali.it, Archivio Centrale dello Stato, 2006. URL consultato il 10 novembre 2014.


Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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