UY Scuti

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UY Scuti
UY Scuti
Le dimensioni di UY Scuti comparate con quelle del Sole
Classe spettraleM4Ia-Iab[1]
Tipo di variabileVariabile semiregolare
Periodo di variabilità740 giorni[1]
Distanza dal Sole6314 al[2]
CostellazioneScudo
Coordinate
(all'epoca J2000.0)
Ascensione retta18h 27m 36,533s
Declinazione-12° 27′ 58,87″
Dati fisici
Raggio medio1143[3][4] R
Temperatura
superficiale
3365±134 K[3] (media)
Luminosità
340000[3] L
Dati osservativi
Magnitudine app.13,3[1] (min)
11,2[1] (max)
Magnitudine app.11,2
Magnitudine ass.-9,1

Coordinate: Carta celeste 18h 27m 36.533s, -12° 27′ 58.87″

UY Scuti è una stella ipergigante rossa situata nella costellazione dello Scudo, distante circa 6300 anni luce dal sistema solare. Al 2018 si trattava della più grande stella conosciuta, con un raggio medio 1708 volte quello del Sole equivalente a quasi 8 unità astronomiche, dimensioni in seguito rivalutate con precisione dalla missione Gaia, con la distanza della stella ridimensionata notevolmente,[2] rispetto agli oltre 9000 anni luce stimati in precedenza.[5]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La stella, di tipo spettrale M2Ia-Iab, è classificata come variabile semiregolare con un periodo di 740 giorni.[1] Ha una magnitudine assoluta bolometrica di -9,1, che la rende una delle stelle più luminose della Via Lattea. Anche se estremamente grande e luminosa e con un elevato tasso di perdita di massa, la classe di luminosità e l'assenza di ampie linee di emissione non soddisfano completamente la definizione di stella ipergigante.

Ha una perdita di massa di 5,8×10−5 masse solari all'anno.[6] La materia persa forma un disco di polveri e gas attorno alla stella, inoltre essa si trova nella zona di evitamento della Galassia, dove la luce visibile viene in parte bloccata; di undicesima magnitudine, se non fosse per l'estinzione apparirebbe molto più luminosa dalla Terra, visibile anche a occhio nudo nonostante la grande distanza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e VSX : Detail for UY Sct, su aavso.org. URL consultato l'8 febbraio 2022.
  2. ^ a b Gaia Collaboration, Gaia Data Release 3 (Gaia DR3), 2022.
  3. ^ a b c B. Arroyo-Torres, M. Wittkowski, J. M. Marcaide, P. H. Hauschildt, The atmospheric structure and fundamental parameters of the red supergiants AH Scorpii, UY Scuti, and KW Sagittarii, in Astronomy & Astrophysics, vol. 554, 6 giugno 2013, pp. A76, DOI:10.1051/0004-6361/201220920.
  4. ^ Data la distanza misurata dalla parallasse di Gaia di 6314 a.l. e la misurazione del diametro angolare tramite il VLT, l'effettive dimensioni sono ricavate dalla formula: : dove D* è il diametro della stella, d la distanza e α il diametro angolare espresso in gradi.
  5. ^ Bryan Gaensler, Universo da capogiro: Fenomeni estremi nel cosmo, Edizioni Dedalo, 2014, p. 80, ISBN 9788822068507.
  6. ^ R. J. Sylvester et al., Silicate and hydrocarbon emission from Galactic M supergiants (PDF), in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 301, n. 4, 1998, p. 1083, DOI:10.1046/j.1365-8711.1998.02078.x.

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