Teatro Tuschinski

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Regio Teatro Tuschinski
Koninklijk Thater Tuschinski
Ubicazione
StatoBandiera dei Paesi Bassi Paesi Bassi
LocalitàAmsterdam
IndirizzoReguliersbreestraat, 26-34,
Amsterdam
Dati tecnici
Capienza1.290 posti
Realizzazione
Costruzione19181921
ArchitettoHeyman Louis de Jong
Sito ufficiale
Coordinate: 52°21′58″N 4°53′40″E / 52.366111°N 4.894444°E52.366111; 4.894444

Il Regio Teatro Tuschinski (in olandese Koninklijk Theather Tuschinski[1], anche noto come Pathé Tuschinski), è un celebre e storico cinematografo e teatro per il varietà di Amsterdam, costruito in stile art déco e orientaleggiante tra il 1918 e il 1921 su progetto dell'architetto Heyman Louis de Jong e in seguito rinnovato.[2]
Il teatro, che presenta decorazioni ad opera di Chris Bartels, Pieter de Besten e Jaap Gidding[3], prende il nome dal committente Abraham Icek Tuschinski (propriamente: Abraham Icek Tuszyński; 18861942), un uomo d'affari ebreo di origine polacca, immigrato nei Paesi Bassi e morto il 17 settembre 1942 nel campo di concentramento di Auschwitz.

Nel teatro Tuschinski si sono esibiti personaggi del calibro di Marlene Dietrich, Judy Garland, ecc.[3] e un tempo vi si svolgevano le prime visioni delle grandi produzioni cinematografiche hollywoodiane[4]. Attualmente vengono proiettate le prime visioni di film olandesi.[5]

Ubicazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Teatro Tuschinski si trova nel Quartiere ebraico, ai numeri 26-34 di Reguliersbreestraat, via parallela al corso del fiume Amstel situata tra il Bloemenmarkt (il mercato dei fiori galleggiante) e la Muntplein (la piazza con la celebre Munttoren) da una parte e Rembrandtplein dall'altra, non lontano dal Museo Willet-Holthuysen e dal Blauwbrug.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista architettonico, l'edificio presenta elementi art déco uniti a quelli della Scuola di Amsterdam.[6]

La facciata, in stile art déco, è di colore verde e oro.[7] Ad essa si aggiungono due torri alte 26 metri.[3]

Nel foyer vi sono numerosi lampadari, dipinti e un tappeto di 300 m², riproduzione di quello originale, realizzato nel 1984 da sessanta donne marocchine.[3][8]

Attualmente il cinema è fornito di sei sale, realizzate in un secondo tempo rispettando lo stile originale.[6] La sala più grande conta 789 posti, quella più piccola 105.[9]

La capienza complessiva è di 1.290 posti.[10]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1918, al termine della prima guerra mondiale, l'immigrato ebreo di origine polacca Abraham Icek Tuschinski acquistò un terreno nel sobborgo di Duivelshoek (lett. Angolo del diavolo)[3][11].

Tuschinski, imprenditore nel settore cinematografico, commissionò all'architetto Heyman Louis de Jong la costruzione di un teatro in loco.

Il Teatro Tuschinski aprì i battenti il 25 ottobre 1921.[7] All'epoca, il teatro aveva una capienza di 1.620 posti.[10]

Durante la II guerra mondiale il teatro cambiò nome, a causa dell'origine ebrea del cognome Tuschinski, venendo temporaneamente ribattezzato "Teatro Tivoli" (Theater Tivoli).

Dal 1998 al 2002 il teatro fu ristrutturato secondo il suo stile originale. Nello stesso periodo è stato ampliato, con la costruzione ex novo di una nuova ala moderna, collegata con il vecchio edificio da un corridoio. L'ampliamento ho aggiunto 3 auditorium al teatro.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Koninklijk Theater Tuschinski (sito ufficiale), su pathe.nl. URL consultato il 26 novembre 2023.
  2. ^ cfr. p. es. Willem Heinemeijer – Henri Peretz – Gerard Nijssen – Nico Haafkens – Patrick Jusseaux – Paul van Dijk – Linda Schregardus, Amsterdam, trad. di Esther de Haas ed Anne Champonnois, Éditions Nouveaux Loisirs, Gallimard, Paris – Touring Club Editore, Milano, 2004, p.92;
    A.A.V.V., Amsterdam, Dorling Kindersley, London – Mondadori, Milano, 1996 e segg.
  3. ^ a b c d e A.A.V.V., Amsterdam, Dorling Kindersley, London – Mondadori, Milano
  4. ^ cfr. p. es. Riziero Bellucci – Annarita Triario – Rosa Scarciolla, Amsterdam, Atlas, Anno III, Nr. 11, Luglio-Agosto-Settembre 2003, Edigamma Publishing, Roma, p. 79
  5. ^ cfr. p. es. ib., p. 80
  6. ^ a b cfr. p. es. .A.V.V., Amsterdam, Dorling Kindersley, London – Mondadori, Milano;
    Willem Heinemeijer – Henri Peretz – Gerard Nijssen – Nico Haafkens – Patrick Jusseaux – Paul van Dijk – Linda Schregardus, op. cit., p. 92
  7. ^ a b cfr. p. es. Riziero Bellucci – Annarita Triario – Rosa Scarciolla, op. cit., p. 79
  8. ^ cfr. p. es. Riziero Bellucci – Annarita Triario – Rosa Scarciolla, op. cit., p. 80
  9. ^ Locaties.nl: Tuschinski Theater Archiviato il 5 aprile 2009 in Internet Archive. (URL consultato il 17-09-2009)
  10. ^ a b Cinema Context.nl: Theater Tuschinski (URL consultato il 17-09-2009)
  11. ^ cfr. p. es. Willem Heinemeijer – Henri Peretz – Gerard Nijssen – Nico Haafkens – Patrick Jusseaux – Paul van Dijk – Linda Schregardus, op. cit., p. 92;

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