Le due Babilonie

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da The Two Babylons)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le due Babilonie
Titolo originaleThe Two Babylons
Frontespizio dell'edizione del 1916
AutoreAlexander Hislop
1ª ed. originale1853
Generesaggio
Sottogenerereligioso
Lingua originaleinglese

Le due Babilonie (The Two Babylons, sottotitolato The Papal Worship Proved to Be the Worship of Nimrod and His Wife, cioè "Il culto papale dimostrato essere il culto di Nimrod e di sua moglie") è un pamphlet religioso anticattolico pubblicato nel 1853 dal teologo presbiteriano Alexander Hislop (1807 - 1865), della Libera Chiesa di Scozia (1843–1900) e ampliato nel 1858. Il suo successo editoriale può essere misurato dalle numerose edizioni e ristampe successive: nel 1871 era stata già pubblicata la settima edizione[1] e nel 1903 una "edizione popolare"[2].

Piano dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

Il piano dell'opera elencato di seguito è riferito alla dodicesima ristampa del 1975 della quarta ed ultima edizione del libro, ovvero quella del 1939, pubblicata dall'editore londinese S.W. Partridge & CO., ISBN 07-1360-470-0
Dopo la prefazione alla prima, alla seconda e terza edizione (vii - xiv), ad un elenco di referenze (xv - xx), alla lista di illustrazioni (xxi - xxii) e una introduzione (pagg. 1-3), il libro contiene sette capitoli (pp. 4 – 281), una conclusione (pp. 282 – 290), un'appendice (pp. 291 – 323) e infine un indice (pp. 324 – 330)
I sette capitoli sono:

  • Capitolo 1: Carattere distintivo dei due sistemi.
  • Capitolo 2: Oggetto dell'adorazione, suddiviso in tre sezioni: Trinità nell'unità, La madre e il figlio ed origine del figlio e La madre del figlio.
  • Capitolo 3: Le feste, suddiviso in quattro sezioni: Natale ed Annunciazione, Pasqua, La natività di San Giovanni e La festa dell'Assunzione.
  • Capitolo 4: Dottrina e Disciplina, suddiviso in cinque sezioni: Rigenerazione battesimale, Giustificazione mediante le opere, Il sacrificio della messa, L'estrema unzione, Purgatorio e preghiera per i morti.
  • Capitolo 5: Riti e cerimonie, suddiviso in sei sezioni: Processione degli idoli, Adorazione delle reliquie, La vestizione e l'incoronazione delle immagini, Il rosario e l'adorazione del Sacro Cuore, Lampade (lumi) e candele di cera e Il segno della croce.
  • Capitolo 6: Ordini religiosi, suddiviso in due sezioni: Il sovrano pontefice e preti, monaci e suore.
  • Capitolo 7: Due trattazioni considerate dal punto di vista storico e profetico, suddiviso in cinque sezioni: Il gran dragone rosso, La bestia del mare, La bestia della terra, l'immagine della bestia e Il nome della bestia - il numero del suo nome - l'invisibile capo del papato.

Contenuti[modifica | modifica wikitesto]

Il tema centrale è l'asserzione che la Chiesa cattolica è la continuazione della religione pagana dell'antica Babilonia, un prodotto di una cospirazione millenaria.[3][4] Hislop ripercorre le dottrine cattoliche riportandole al tempo del culto di Nimrod, sostenendo che la Chiesa cattolica romana è la meretrice di Babilonia citata nella Bibbia (Apocalisse 17:5), e che "il papa stesso è veramente e propriamente il rappresentante diretto di Baldassar" (l'ultimo re di Babilonia). Egli sostiene che il cristogramma IHS sta in realtà per Iside, Horus, Seth.

Accoglienza e influsso del libro[modifica | modifica wikitesto]

L'accoglienza del libro fu e rimane entusiasta da parte dei protestanti fondamentalisti, come dimostra l'ancora persistente serie di ristampe: Lester L. Grabbe osserva: "Nonostante il fatto che l'Assirologia abbia da tempo dimostrato l'assurdità di tale rappresentazione [dell'origine della religione cattolica], il libro di Hislop continua ad essere ristampato e ampiamente diffuso tra i cristiani protestanti fondamentalisti".[5]

La tesi del libro di Hislop ha un posto di rilievo anche nelle teorie del complotto di gruppi razzisti come The Covenant, The Sword, and the Arm of the Lord[6] e altri teorici della cospirazione.[7]

Alcuni individui e organizzazioni, inizialmente impegnati nella diffusione delle idee di Hislop, se ne sono successivamente distaccati. Dal 1929 e fino al 1989, i Testimoni di Geova hanno citato più volte il libro Le due Babilonie, approvandone in particolare, come osserva Chryssides, le affermazioni che «le dottrine e le pratiche cattoliche romane, quali la confessione, il celibato del clero, la transustanziazione, la venerazione di Maria e delle reliquie, nonché la principale dottrina cristiana della Trinità derivano tutte dall'antica religione babilonese».[8]. A riguardo dell'assenza di citazioni del libro di Hislop in tempi più recenti, Chryssides nota che «Il comitato degli scrittori [dei Testimoni di Geova] si è sempre più impegnato ad attingere da fonti affidabili per garantire che il materiale sia adeguatamente attendibile, e ciò potrebbe spiegare l'assenza di ulteriori riferimenti a Hislop».[9]

Molto interessante è anche il caso di Ralph Woodrow, che nel 1966 pubblicò con grande successo editoriale il libro Babylon Mistery Religion. Ancient and Modern, che ripresentava in un formato più moderno e appetibile le tesi di Hislop. Solo dopo molti anni si prese cura di verificare le numerose fonti citate da Hislop e per onestà di coscienza non solo smise ogni ristampa del proprio libro, ma scrisse inoltre nel 1997 The Babylon connection?, in cui mostrò la vacuità delle tesi di Hislop.[10][11][12]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Il testo è stato generalmente screditato dagli studiosi, tanto da essere definito un "tributo all'inesattezza storica e alla non-conoscenza del fanatismo religioso" con "cultura scadente, disonestà palese" e una "tesi insensata",[4][13] e "un buon esempio di quegli scritti ideologici che adottano una interpretazione superficiale delle fonti al fine di sfruttarle a sostegno della propria ideologia".[14]

Sebbene gli studiosi abbiano dimostrato che il quadro presentato da Hislop era basato su un fraintendimento della Babilonia storica e della sua religione,[15] il suo libro, "altrettanto sensazionalista, incendiaria e scandalosa come una famosa bufala protestante",[16] rimane popolare tra alcuni fondamentalisti cristiani protestanti[3]

Anche se ampiamente dotato di note, dando l'impressione di affidabilità, dei commentatori (in particolare Ralph Woodrow) hanno dichiarato che ci sono numerose idee sbagliate, invenzioni e gravi errori di fatto nel documento.[17]

Nel 2011 è stata pubblicata un'edizione critica,[18] che comprende la traduzione in tedesco del libro di Hislop, così come i commentari di Ralph Woodrow[11] e del dottor Eddy Lanz.

Edizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Le due Babilonie, traduzione a cura di Anna Maria Moriggi, Sacchi Editore, Rescaldina 1990.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La settima edizione di The Two Babylons nella biblioteca della Cornell University, su archive.org. URL consultato il 21 agosto 2019.
  2. ^ "L'edizione popolare" di The Two Babylons nella biblioteca della Victoria University, su archive.org. URL consultato il 21 agosto 2019.
  3. ^ a b Lester L. Grabbe, Can a 'history of Israel' be Written?, Continuum, 1° gennaio 1997, p. 28, ISBN 978-0-567-46365-4.
  4. ^ a b Book Review: Honesty is the Best Policy, su Christian Book Reviews, 12 novembre 2005. URL consultato il 1º giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2011).
  5. ^ "Despite the fact that Assirology has long since shown this picture to be absurd, Hislop's book is still being reprinted and widely circulated among fundamentalist Protestant Christians" (Lester L. Grabbe, Can a 'history of Israel' be Written? (A&C Black, 1997), p. 28
  6. ^ Michael Barkun, Religion and the Racist Right: The Origins of the Christian Identity Movement, UNC Press Books, 1997, pp. 192–193, ISBN 978-0-8078-4638-4.
  7. ^ Michael Barkun, Culture of Conspiracy: Apocalyptic Visions in Contemporary America, University of California Press, 7 novembre 2003, p. 132, ISBN 978-0-520-93972-1.
  8. ^ (EN) George D. Chryssides, Historical Dictionary of Jehovah's Witnesses, Rowman & Littlefield, 2019, p. 133.
    «Hislop is first mentioned by name in a 1929 edition of The Watch Tower and has been cited on various occasions since then. A few Watch Tower articles have cited with approval Hislop's claims that Roman Catholic beliefs and practices, such as confession, the celibacy of the clergy, transubstantiation, the veneration of Mary, and sacred relics, all derived from ancient Babylonian religion, as did the mainstream Christian doctrine of the Trinity.»
  9. ^ (EN) George D. Chryssides, Historical Dictionary of Jehovah's Witnesses, Rowman & Littlefield, 2019, p. 133.
    «The Writing Comittee has increasingly been at pains to draw on reliable sources and to ensure that material is appropriately corroborated, and this may explain the absence of further references to Hislop»
  10. ^ Descrizione del libro "The Babylon Connection?
  11. ^ a b A message from Ralph Woodrow regarding the book Babylon Mystery Religion – no longer in publication
  12. ^ Woodrow, Ralph BOOK REVIEW - The Two Babylons: A Case Study in Poor Methodology Christian Research Institute, Vol. 22, No. 2, 2000
  13. ^ Book Review: Plan 9 From Saturday Archiviato il 23 luglio 2011 in Internet Archive. Christian Book Reviews November 12th, 2005
  14. ^ (EN) Can a 'history of Israel' be Written?, Can a 'history of Israel' be Written?, A&C Black, 1997, p. 28.
    «There are all sorts of naive history, including ideological writings which take sources at face value because they can be exploited in support of their ideology. A good example is the nineteenth-century anti-Catholic work of Alexander Hislop, The Two Babylons»
  15. ^ Ralph Woodrow, "The Two Babylons" in Christian Research Journal (aprile 2009)
  16. ^ A Tale of Two Babylons, su historicalblindness.com. URL consultato il 19 agosto 2019.
  17. ^ Woodrow, Ralph BOOK REVIEW - The Two Babylons: A Case Study in Poor Methodology Archiviato il 22 ottobre 2009 in Internet Archive. Christian Research Institute, Vol. 22, No. 2, 2000
  18. ^ Von Babylon nach Rom? – The Two Babylons?, 2011; ISBN 978-3-9811529-5-1

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]