Teatro Talia (Gualdo Tadino)

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Teatro Talia
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàGualdo Tadino
IndirizzoVia Ruggero Guerrieri
Dati tecnici
TipoSala a ferro di cavallo con tre ordini di palchi
Capienza115 posti
Realizzazione
CostruzioneXIX secolo
Inaugurazione24 aprile 1808
ArchitettoCarlo Ippoliti
ProprietarioComune di Gualdo Tadino

«Ma nonostante le molteplici difficoltà, proprio in tale epoca portavasi a conclusione una pratica iniziata sin dal 28 febbraio 1796 e cioè la costruzione di un pubblico Teatro»

Il Teatro Talia si trova a Gualdo Tadino in provincia di Perugia. Inaugurato nel 1808 dopo una lunga chiusura è nuovamente in funzione dal 9 aprile 2016.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

'800[modifica | modifica wikitesto]

La decisione di costruire il teatro Talia risale al 1805 quando venne costituita con questo scopo una società, denominata Società dei Caratanti[1], e in soli tre anni, il 24 aprile 1808, l'opera venne inaugurata. Era tra i primi teatri moderni dell’Umbria costruito ex-novo e veniva dopo il Teatro Comunale di Gubbio (1727) e il Teatro Morlacchi di Perugia (1780).

Con una spesa complessiva di 2.881 scudi il teatro venne costruito da Carlo Ippoliti, le decorazioni furono realizzate dal pittore perugino Monotti, con l’ausilio di Antonio Bottacci (1789 – 1838), probabilmente figlio del pittore Vincenzo Monotti (Perugia 1734 – 1792) autore di diverse opere presenti all’interno della Cattedrale di Perugia e dell'Università degli Studi di Perugia.

Venne denominato Talia in onore della Musa della commedia e figlia di Zeus e Mnemosine.

L’inaugurazione avvenne nel 1808 con uno spettacolo della Compagnia del capocomico Leopoldo Gatteschi di Gubbio. I primi spettacoli inneggiavano a Napoleone Bonaparte che nel 1808, occupando Roma, aveva portato Gualdo Tadino sotto la giurisdizione francese (maggio 1809). Il Talia rappresentava in maniera significativa il nuovo potere politico; con la possibilità aperta anche per al popolo di partecipare agli spettacoli, e non solo i ricchi notabili dell’epoca, si puntava ad allargare il consenso per il nuovo regime. Il periodo fu di breve durata, con la caduta del governo napoleonico nel 1814 Gualdo ritornò sotto l’amministrazione pontificia e la “santimonia” clericale diede un forte freno a tutte le attività ludiche e quindi anche gli spettacoli teatrali.

Il Talia aveva 300 posti a sedere divisi in tre ordini di palchi che, fino al 1819, venivano sorteggiati annualmente. In seguito si passò al tradizionale acquisto con costi diversificati per le varie posizioni. Il possesso di un palchetto al Talia distingueva le famiglie dell’aristocrazia cittadina. Grazie ad un acquerello (datato interno al 1822), conservato presso l’Archivio del Comune di Gualdo Tadino, è stato possibile individuare i nominativi delle famiglie ed anche il costo sostenuto (in scudi) per il relativo numero di palco.

SCUDI ORDINE
Loreti (Giuseppe) 71 Primo ordine
Mattioli Francesco 72 Primo ordine
Vecchierelli 73 Primo ordine
Santarelli Bartolomeo 74 Primo ordine
Angeletti Deodato 75 Primo ordine
Zuccari (Durante Girolamo) 75 Primo ordine
Santarelli (Girolamo) 74 Primo ordine
Pericoli Livio (o Liborio) 73 Primo ordine
Lucantoni (Giuseppe) 72 Primo ordine
Pericoli (Angelo) 71 Primo ordine
Calai (Francesco) 91 Secondo ordine
Sinibaldi (Alessio) 89 Secondo ordine
Cajani (Lorenzo) 90 Secondo ordine
Feliziani 93 Secondo ordine
Mattioli Giuseppe 94 Secondo ordine
Coppari Orazio 95 Secondo ordine
Magistrato Secondo ordine
Salvatori (Francesco) 95 Secondo ordine
Sensi (Pietro) 94 Secondo ordine
Cirielli (Angelo) 93 Secondo ordine
Fabbri 90 Secondo ordine
Comune 89 Secondo ordine
Coppari (Antonio) 91 Secondo ordine
Accademia Secondo ordine
Travaglia (Giovanni Battista) 41 Terzo ordine
Premoli 42 Terzo ordine
Ovidi 44 Terzo ordine
Pignani (Luigi) 46 Terzo ordine
Valenti 48 Terzo ordine
Paoletti (Filippo) 50 Terzo ordine
Calai (Francesco) 48 Terzo ordine
Giorenghi (Emiliano) 46 Terzo ordine
Angeletti Lorenzo 44 Terzo ordine
Felizianetti (Benedetto) 42 Terzo ordine
Coletti (Girolamo) 41 Terzo ordine
Accademia Terzo ordine

Chi assisteva agli spettacoli dalla platea lo faceva in piedi oppure seduto sulle sedie che dovevano essere portate in maniera autonoma.

Nel 1862, subito dopo l’Unità d’Italia, si tennero i primi lavori di restauro e per questi la “Società dei Caratanti” si affidò al pittore marchigiano Giulio Marvardi. L’attività del teatro riprese in maniera vigorosa e non si limitava alle produzioni di compagnie locali. Nel 1894 si esibì la Compagnia “Aliprandi – Pieri”, la coppia formata da Emilia Aliprandi (1855 – 1903) e dal marito Vittorio Pieri era per l’epoca una delle più importanti compagnie di prosa nazionali. Un altro intervento significativo vide la realizzazione del sipario, ancora esistente, da parte del pittore gualdese Giuseppe Discepoli (Gualdo Tadino 1853-1919) con la rappresentazione dell’assedio del Castello di Fossato di Vico da parte di Francesco Sforza, che viene respinto (1442), il tutto a celebrare la storica alleanza di Gualdo con l’imperatore svevo Federico II.

'900[modifica | modifica wikitesto]

Sull’onda dell’avvio dell’attività cinematografica negli anni tra il 1930 e il 1935 il Talia divenne un cinema-teatro; nel 1948 la famiglia Pagliari, proprietaria del teatro, fece demolire i palchetti per privilegiarne l’utilizzo come cinema portando la capienza totale a circa 440 posti.

L'8 febbraio 1951 in occasione del cinquantenario della morte di Giuseppe Verdi vennero rappresentate quattro opere liriche: il Rigoletto, Lucia di Lammermour, il Barbiere di Siviglia e la Traviata interpretata dal soprano Lina Pagliughi.

L’utilizzo come cinema proseguì fino al 1983 quando il Teatro Talia venne definitivamente chiuso. Nel 2002 l’immobile viene acquistato dall'amministrazione comunale e dopo lunghi lavori[2] inaugurato nuovamente il 9 aprile 2016. Dal 2018/19 ospita alcuni appuntamenti della stagione del Teatro Stabile dell'Umbria.

Il 13 novembre 2019 il palchetto centrale è stato intitolato alla memoria del Dottor Carlo Biscontini protagonista per oltre 50 anni dell'attività teatrale ed anima della Filodrammatica Dialettale Gualdese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Da“carato”, quota di partecipazione al capitale sociale nelle società commerciali
  2. ^ Dalla relazione descrittiva del progetto: L’obiettivo primario del progetto è il ripristino e la conservazione dell’identità originaria del manufatto, edificio teatrale per la rappresentazione di teatro classico, ed in secondo luogo la realizzazione di un centro culturale nel quale possano essere rappresentati anche il teatro sperimentale e d’avanguardia, spettacoli di danza, conferenze e cinema, secondo le nuove necessità dettate dalla società e dalla cultura contemporanea.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Guerrieri, Storia civile ed ecclesiastica del Comune di Gualdo Tadino, 1933
  • Renato Sabatini, Teatri umbri, Perugia 1981
  • Sergio Ponti, Aspetti della società gualdese nell’Ottocento, Gualdo Tadino 1982
  • Valerio Anderlini, Gualdo Tadino, il suo territorio e le sue genti. Disegno storico di 25 secoli di civiltà, Gualdo Tadino 1998

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]