Discussione:Tolmino

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A Tolmino non è mai esistita una minoranza autoctona italiana. Nell'ultimo censimento austriaco del 1910, gli italiani del comune erano 19 su 4693. È comunque vero che questo era il numero in assoluto più elevato di tutti i comuni della zona: la comunità italiana della cittadina di Tolmino (19 membri) è seguita da quella di Plezzo (6 italiani su 2044 abitanti) e da Santa Lucia (2 italiani su 2752 abitanti). In tutti gli altri comuni della zona di Tolmino il numero degli italiani oscillava tra l'1 e lo 0. LIsjak 18:41, 17 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Daccordo, allora una sparuta minoranza italiana alloctona, non zero. Come già da me commentato della discussione di Caporetto (brutta parola, direi piuttosto scambio di opinioni e/o fatti) la zona è stata ANCHE attraversata da popoli diversi da quello sloveno (vedi mappe catastali austriache ANCHE con toponimi in lingua italiana). Lungi da me dal dire che la zona è sempre stata italiana, ma questo non vuol dire che italiano vuol dire fascista e che gli italiani si siano inventati di sana pianta nel 1919 (dopo un anno di purghe verso gli "austriacanti" del governo Petitti nella Venzia Giulia) tutti i toponimi che attualmente i turisti italiofoni ancora usano (anche se per una parte è stato fatto proprio così=inventati/italianizzati [non che L'Austria a suo tempo abbia fatto diversamente]). Dopo 60 anni si dovrebbe avere un atteggiamento più sereno. 18:52, 23 giu 2007 (CEST)

Nella zona di Tolmino non c'era mai stata una minoranza italiana autoctona; questa non è una considerazione anti-italiana, è una puro e semplice constatazione di fatto. (Che può essere confermata da innumerevoli statistiche e testimonianze). Che ci sia vissuto qualche italiano non c'è dubbio; ma non basta una decina di imigranti per parlare di una "comunità" (basti il fatto che non conosco neanche una sola associazione italiana di questa zona in tutta la storia recente; se non prendiamo in merito, per ovvie ragioni, l'epoca fascista). Se conosci qualche italiano famoso, citalo pure (come Pier Paolo Pasolini che ha vissuto a Idria da ragazzo); ma scrivere che a Tolmino è vissuta (o persino che è rimasta) una minoranza autoctona non corrisponde a verità; e constatare che ci vivono anche alcuni italiani non ha un valore enciclopedico. Quanto riguarda i toponimi: guarda che esistono toponimi sloveni per mezzo Friuli e persino città come Venezia e Ancona, sebbene non vi sia mai esistita una minoranza slovena. Inolre molti dei toponimi italiani (specie per i piccoli villaggi) sono stati inventati "di sana pianta" durante il ventennio (o storpiati dallo sloveno). In caso di denominazioni tradizionali, quali "Tolmino", "Plezzo", "Caporetto" si tratta di addattamenti dal friulano (ma poi anche i nomi sloveni di questi abitati sono tutti, ad eccezione di "Bovec", di origine romanza). Infatti i rapporti tra l'alta valle dell'Isonzo e il Friuli sono sempre stati intensi: se vuoi inserire qualcosa su questo secolare rapporto (che ha lasciato traccie anche nella culinarica e nel dialetto locale), credo ciò non possa che giovare all'articolo. Ma non scrivere che è esistita una minoranza italiana; è semplicemente inesatto. LIsjak 00:02, 24 giu 2007 (CEST)[rispondi]
Condivido quasi tutto quello che hai scritto. Posso girare il ragionamento dicendo che però in molti comuni dell'Isontino, dopo 50 anni di totale assenza, sono comparse associazioni slovene dal nulla poco prima dell'emanazione della legge di tutela della minoranza slovena. Sono passati un po' di anni e nessuno si è permesso di chiuderle. Forse a Tolmino non si è mai permesso di aprirne alcuna associazione italiana perchè sarebbe stata sicuramente oggetto di linciaggio (guardavo giusto iera sera il telegironale di TV Slovenia e il sentimento di rancore/odio verso gli italiani=fascisti è ancora molto intenso). Abbiamo perso la guerra è vero. Sono stati storpiati dallo sloveno molti toponimi, è vero. Ma vorrei capire come mai nel catasto austriaco molte volte veniva usata la lingua italiana per redigere tali mappe, anche se come dici tu "una rondine non fa primavera", da parte di un istituzione imperiale che di certo non era a favore degli italiani. Io direi che piuttosto la classe amministrativa dell'impero parlava oltre al tedesco, anche l'italiano. Che poi la quasi totalità dei nativi avessero come lingua madre lo sloveno non lo contesto, ma credo che alcuni di essi parlassero correttamante anche l'italiano (mio bisnonno, nato sono l'austria, parlava italiano, tedesco e sloveno e passava da un'idioma all'altro con naturalezza). Riguardo al friulano hai perfettamente ragione, ma fino a 10 anni fa è stato considerato un dialetto italico, non una lingua a se come adesso; quindi la "traduzione" non è stata così netta.
E per favore, non mettere di mezzo sempre sto periodo fascista, che ce ne vergognamo in patria già abbastanza. Sei una persona preparata e con te è stato utile scambiare qualche parola. Ciao
"Ma vorrei capire come mai nel catasto austriaco molte volte veniva usata la lingua italiana per redigere tali mappe." Per tradizione (lo stesso vale per l'italiano in tutta la Dalmazia e il latino in Ungheria fino al 1848 e in Croazia fino quasi il 1867). L'italiano era la Kultursprache ("lingua della cultura") in quasi tutto il Litorale Adriatico, anche se nell'epoca costituzionale (1861-1918) cominciò a perdere questo ruolo. L'Impero Austriaco non aveva una politica demografica e, a dire il vero, neanche una linguistica (il Governo imperiale lasciava quest'ultima alle singole province, anche se qualche volta interveniva, con scarso entusiasmo e nessun successo): gli uffici di nomina imperial-regia (quelli cioè dipendenti direttamente dal Governo di Vienna e non dalle autorità locali; il Catasto era una di questi) usavano per l'uso interno la lingua ufficiale dell'Impero, che era il tedesco, assieme alla lingua che aveva una tradizione di uso ufficiale nelle singole province. Solo dagli anni Settanta in poi venne introdotto nella burocrazia asburgica il concetto di "lingua per l'uso esterno": fu per questa via che anche negli uffici di nomina viennese si diffusero, a seconda delle zone, le lingue "senza tradizione culturale" (sloveno, croato, ceco, romeno, etc.). Comunque per l'uso interno furono sempre usate solo (o prevalentemente) le lingue che avevano una lunga tradizione amministrativa. LIsjak 13:47, 24 giu 2007 (CEST)[rispondi]

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Rimozione toponimi italiani[modifica wikitesto]

Essendo endonimi (in voce è scritto "l'italiano non era percepito come lingua straniera": neppure dagli slavi, più sopra si legge un intervento di Lisjak che spiega che l'italiano fosse Kultursprache anche in epoca austro-ungarica, senza ovviamente contare il periodo in cui Tolmino fu unita al resto della Patria), credo che vadano ripristinati. --AVEMVNDI 14:30, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]

Dato che la Slovenia non fa più censimenti per nazionalità, mi pare che possiamo esser certi sul fatto che siano endonimi solo nei territori con comunità italiane organizzate. Tolmino non rientra tra questi. ----FriniateArengo 14:52, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]
(e in ogni caso mi pare evidente che "endonimo" vada riferito a una presenza attuale, dato che parliamo di voci geografiche e non storiche. Nella sezione storica comunque quei toponimi sono tutti riportati) ----FriniateArengo 15:49, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]
No, sono contrario a questa definizione riduttiva di endonimo e al riferimento esclusivo alla presenza attuale. Non per niente molti atlanti riportano i nomi delle località del comune di Tolmino in italiano o anche in italiano, sebbene non siano più abitate da italiani. Si può tranquillamente parlare di endonimo per tutte le località che sono appartenute al Regno d'Italia.--AVEMVNDI 16:16, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]
Se gli atlanti riportano quei toponimi, si possono tranquillamente usare come fonti per gli esonimi. Non si tratta di una definizione riduttiva, ma della definizione che trovi in un qualsiasi vocabolario. Se vuoi usare di default gli endonimi storici, ti invito a fare una proposta per modificare la linea guida, che al momento dice altro. ----FriniateArengo 16:21, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]
No, per analogia vanno usati anche gli altri: che senso ha usare un endonimo per una frazione e negarlo per quella vicina? Tolmino e la valle dell'Isonzo sono pienamente parte dello spazio endemico italiano (il che non significa che non possano esserci sovrapposizioni con endemismi di altre nazioni). Il fatto di considerare lo sloveno "unica lingua" per designare queste località è biasimevole, presuppone una negazione di ogni possibilità di convivenza e coabitazione e impone artificiosamente un'egemonia culturale fittizia. La linea guida va applicata con buon senso, quindi senz'altro sono endonimi quei luoghi in cui la popolazione italofona è presente, ma anche per i luoghi in cui la presenza degli italofoni è storica e a maggior ragione quelli che erano parte del Regno d'Italia dobbiamo parlare di endonimi. Alla voce Esonimo ed endonimo si spiega: «Gli esonimi si sviluppano in presenza di luoghi di particolare significato per i parlanti nella lingua dell'esonimo». Ora è chiaro che i toponimi italiani per le frazioni di Tolmino non sono di nessun particolare significato, come se fossero Vienna o Parigi, e anzi è palese che non siano noti se non localmente: perché infatti si tratta di endonimi. --AVEMVNDI 16:42, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]
Ti prego di portare qualche fonte che dica che "endonimo" vada inteso come "Toponimo usato storicamente in una località, anche se non più in uso", altrimenti ti invito nuovamente ad aprire un thread per modificare la linea guida nel senso da te auspicato. Finché è scritta così io la applico seguendo i normali significati delle parole presenti nei vocabolari italiani.
PS: Naturalmente non sto usando endonimi ma esonimi, e questi naturalmente possono variare da un posto all'altro, anche se vicini, così come usiamo Berlino ma poi Potsdam. Peraltro anche gli endonimi possono variare: usiamo Aosta, toponimo italiano, ma poi Courmayeur, toponimo francese, per località distanti qualche decina di km ed appartenenti alla stessa provincia. Entrambi sono gli endonimi usati dalla locale popolazione di madrelingua italiana. In base al tuo ragionamento dovremmo spostare Courmayeur a Cormaiore, in quanto endonimo italiano utilizzato negli anni trenta.----FriniateArengo 17:06, 13 set 2022 (CEST)[rispondi]
No, non ci siamo. Tolmino non è un esonimo, perché un esonimo per definizione citata riguarda un luogo straniero di particolare interesse, ma fuori dallo spazio italofono (eso-). Berlino invece è un esonimo, quindi le località vicine a Berlino generalmente non hanno un corrispondente esonimo. Il discorso su Courmayeur non c'entra nulla, comunque io non ho mai proposto di chiamarla Cormaiore, perché gli italofoni non la chiamano così (e ovviamente ci sono ragioni storiche ben precise, ma non mi dilungo, perché OT). La tua richiesta di fonti per definizione di endonimo e anche l'idea che tu stia seguendo i «normali significati delle parole presenti nei vocabolari italiani» mentre io no, non è accettabile. E anche la convenzione sugli esonimi ed endonimi a me va benissimo, purché appunto tu non mi venga a raccontare che Tolmino è sulla Luna, mentre è a pochi chilometri dall'attuale confine, dopo essere stata per anni al di qua dello stesso confine, sempre che il confine di stato possa magicamente delimitare anche lo spazio in cui gli italofoni chiamano i luoghi con toponimi della loro lingua (e come vedi nel caso di Courmayeur non è così: ma se seguissi il tuo ragionamento allora sì che dovremmo spostare la voce, perché lì qualche italofono che ci abita mi sa che lo troviamo). Su «anche se non più in uso» io non sono d'accordo: chi dice che quei toponimi non siano più in uso? Quali fonti hai usato per cancellarli? --AVEMVNDI 01:30, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Naturalmente non ho cancellato nessun toponimo, li ho solo spostati nella sezione storica. Poi mi spiace che tu ritenga inaccettabile la richiesta di fonti del significato che stai dando alla parola "endonimo", ma sto semplicemente applicando il primo pilastro. Nel caso in cui tu voglia chiedermene una tu, eccola. Quanto al fatto che andrebbero inserite delle fonti per provare che un'affermazione è errata, rimando a Wikipedia:Uso delle fonti, che invece naturalmente richiede che sia chi fa un'affermazione a doverla provare e non il contrario. In base al mio ragionamento Courmayeur rimane Courmayeur perché naturalmente non troverai nessuna fonte italofona recente che lo chiama in modo diverso. Sei tu che vuoi ricomprendere nel significato di endonimo anche tutti i toponimi storici, e se ricomprendiamo i toponimi storici - e quello italiano in base ad Aiuto:Esonimi ha sempre la preedenza - allora Cormaiore va spostato.----FriniateArengo 01:48, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
(peraltro non solo non ho cancellato nessun toponimo, ma quasi tutte le fonti recenti a sostegno dei toponimi italiani presenti in voce le ho messe io) ----FriniateArengo 02:02, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
No. Innanzitutto la fonte che hai portato non dice nulla di ciò che sostieni tu, ma è pienamente compatibile con quanto sto dicendo io: ricordo anche che a Tolmino – nell'ultimo censimento per cui ci sono dati – esisteva una minoranza italofona. Vorrei proprio sapere quale fonte dice che Tolmino sia un esonimo e non un endonimo, visto che tutte le fonti che ho consultato hanno esempi di esonimi radicalmente differenti dal caso Tolmino. E non ho mai detto che endonimo comprende i «toponimi storici». Tolmino non è un toponimo storico: è un endonimo che ha continuità e come Tolmino devono essere trattati tutti i toponimi delle sue frazioni. E aggiungo che per WP:CONSENSO, visto che lo spostamento degli endonimi italiani nella sezione storica non mi pare giustificato, dobbiamo seriamente considerare di riportare la voce a una versione condivisa. --AVEMVNDI 03:37, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Ehm...Si può sommariamente definire endonimo il toponimo espresso nella lingua parlata dagli abitanti di una città, provincia, regione, nazione individuata da quel nome Dov'è che parla di toponimi usati dagli abitanti del luogo nei secoli passati scusa?
Per quanto riguarda l'uso attuale di quei microtoponimi come endonimi, anche qui, andrebbe preliminarmente fornita qualche fonte.
Riportare tutto a una versione passata direi proprio di no, dato che io non ho fatto che applicare Aiuto:Esonimi nel senso dato anche da altri utenti su altre voci e confermato da tutte le definizioni di "endonimo" che ho visto sinora. Se vuoi proporre di modificare la linea guida, ripeto, sei liberissimo di farlo, ma al momento l'uso automatico di qualsiasi endonimo italiano usato in passato non è previsto. Naturalmente invece essendo toponimi storici vengono citati nelle sezioni storiche.----FriniateArengo 09:38, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Altra fonte dell'Università di Trieste sulla definizione di endonimo: [1] ----FriniateArengo 11:05, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Appunto, a Tolmino l'italiano è parlato dalla minoranza italofona e inoltre in nessuna definizione di esonimo che hai portato c'è un criterio temporale: questa interpretazione restrittiva è un'opinione personale, non corroborata da nessuna fonte, di cui ti stai facendo scudiero. Nessuno ha mai scritto che Tolmino sia un esonimo, ma tu insisti che lo sia a dispetto delle fonti. E riguardo al fatto che per questa voce non dovremmo applicare WP:CONSENSO perché tu pretendi di stare applicando correttamente una convenzione sugli esonimi che invece, IMHO, stai stravolgendo, ecco, non ci siamo. Per ora non ho rollbackato nulla perché attendo pazientemente l'esito della discussione, ma sarebbe stato pienamente legittimo rollbackare e discutere delle tue modifiche dopo.--AVEMVNDI 13:17, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Dalla fonte di prima: Endonimo: nome attribuito a un toponimo nella lingua ufficiale o nella lingua comunemente parlata nell’area dove il toponimo è localizzato. Tutte le definizioni che ho portato si riferiscono al presente, è evidente che non ci entrino toponimi storici (e poi quale sarebbe la soglia? I toponimi latini e celti sarebbero endonimi? Spero di no...). Sul resto siamo allo stravolgimento della realtà, ti sto pazientemente fornendo fonti che mostrano che la tua definizione di endonimo non è attestata da nessuna parte, mentre tu non ne hai fornita mezza, e sulla base di questa definizione non attestata pretendi di interpretare una linea guida a modo tuo e andare a ripristinare il lungo elenco di toponimi attestati dalla carta geologica del 1938. Che le fonti inserite ora poi attestino esonimi è un mero dato di fatto, essendo cartine del geoportale nazionale italiano o dell'Atlante Treccani. ----FriniateArengo 14:15, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]

Facciamo chiarezza: adesso non si rollbacca nulla fino a consenso raggiunto qui. Argomenti, please, in ottica costruttiva. -- g · ℵ → Gianfranco (msg) 14:19, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]

Allora, per mettere i puntini sulle i e per ricordare la questione a chi intervenga solo ora, dopo l'avviso di Gianfranco: Tolmino è un esonimo, perché è un comune sloveno e in sloveno (lingua ufficiale della Slovena) si chiama "Tolmin"[2].
Per chi non lo sapesse: un esonino è il toponimo nella versione non corrispondente a quella ufficiale.
La versione ufficiale, nel nostro caso, è, come detto sopra, Tolmin. Quella non ufficiale, Tolmino. --Ruthven (msg) 14:23, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
@Ruthven ma non stiamo parlando del toponimo Tolmino infatti. ----FriniateArengo 14:24, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
ah ecco, grazie @Friniate, mi sono perso un po' in questi muri di parole. Poi, se vogliamo decidere di usare esonimi italiani perché più usati dai locutori di lingua italiana (a cui si rivolge wuesta Wikipedia), è un altro discorso. Però che l'esonimo sia quello più usato, è da dimostrare fonti alla mano. --Ruthven (msg) 14:25, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
@Gianfranco le questioni sono diverse e intrecciate da loro. Per poter discutere però bisogna partire da una interpretazione condivisa di alcuni elementi di base, come il significato da dare alle parole. Quindi prima degli altri punti, andrebbe chiarito che significato ha la parola "endonimo", ossia se si riferisce (come mostrano tutti i vocabolari e le fonti che ho potuto verificare) alla situazione al presente, oppure se ricomprende anche tutti gli endonimi usati in quel luogo ab immemorabili. Chiarito questo possiamo passare agli altri punti, ma senza una condivisione del significato da dare alle parole è impossibile. ----FriniateArengo 14:26, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Allora: siccome oltre a noi c'è anche brava gente che scrive buone voci e lo fa abbastanza bene, io direi che il punto di partenza potrebbe essere Esonimo ed endonimo, una voce scritta da IP e che già ci rispondeva alla sua prima versione; poi si è aggiunta una interpretazione autorevole.
Dunque esonimo ed endonimo possiamo prenderli da lì. Non solo mi paiono chiari, ma sono anche coerenti con le rispettive definizioni (non così approfondite, ma non meno valide) di un nostro caro Progetto fratello: 1 e 2.
Ove vi fossero ragioni per dubitare della validità dei contenuti di quella voce e dei lemmi del Wikizionario, i bravi utenti sono coloro che corrono a sistemare quelli, non quelli che vengono a questionare liricamente e non senza comodità in sede decentrata.
Diversa è la questione di come esonimi ed endonimi possano variare nel tempo: all'endonimo francese di Lutèce (quando aveva un solo arrondissement) ne è seguito uno più frizzante, nel tempo, e così accadde anche al pertinente esonimo latino (Lutetia, che però era già Parisiorum). Dunque, si dovrebbe dar retta come sempre ai Latini: tempus regit actum, perciò i toponimi vanno presi con riferimento al contesto in cui li si traguarda. Quando Giulio Cesare era da quelle parti e ci si faceva preparare la Code à la Vaccinaire, o les Rigatons avec la Pajate, non era Parigi qui e non era Paris sul posto. Oggi che per consolarci c'è la nouvelle cuisine, non è più né Lutèce né Lutezia.
E tutto questo non lo abbiamo ancora osservato sotto la lente del principio che richiede l'uso della dizione più diffusa. Che in questo caso si presta al paradosso per cui è quasi naturale che sia più diffuso un esonimo: c'è sempre più gente fuori da un centro abitato, che dentro, fra i parlanti la stessa lingua. Dunque cosa dovremmo far prevalere? L'autodeterminazione dei popoli o il principio della democrazia della maggioranza? Questa è una discussione eventualmente da sostenere in questa talk.
Ora qui si discuta strettamente nel merito (ho già visto aggettivi troppo lesti) o rispetteremo il principio dell'autodeterminazione dei sysop, e sarebbe sgradevole. -- g · ℵ → Gianfranco (msg) 17:04, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
Aggiungo solo un'altra fonte (l'ennesima) che parla proprio di un caso simile al nostro [3] (p.6): The figure shows very characteristically the network of relations of the Austrian German-speaking community: It is dense on the territory of the former Holy Roman Empire of the German Nation (except the German-speaking areas, of course), i.e. in Northern Italy, in the Bohemian Lands, and Belgium. It is still dense in East Central Europe with its former German settlement (where historical German endonyms have turned into exonyms) and in territories belonging to former empires with Germans as dominant groups and German as an official language (Habsburg Empire, German Empire). ----FriniateArengo 17:25, 14 set 2022 (CEST)[rispondi]
[@ Ruthven] «Per chi non lo sapesse: un esonino è il toponimo nella versione non corrispondente a quella ufficiale.»: boom. Ma neanche per sogno. Un esonimo è un toponimo adottato da una lingua per città rilevanti (Londra, Berlino, Parigi) al di fuori dello spazio endemico dei parlanti di quella lingua. Visto che qui stiamo parlando delle frazioni di Tolmino, che non hanno la minima importanza, non siamo in presenza di esonimi, ma di endonimi.--AVEMVNDI 19:58, 24 ago 2023 (CEST)[rispondi]
[4] ----FriniateArengo 20:53, 24 ago 2023 (CEST)[rispondi]
Alla voce Esonimo ed endonimo, che piace a [@ Gianfranco] trovo scritto: «Per luoghi minori, come ad esempio Rapallo per gli inglesi o Manchester per gli italiani, nessun esonimo veniva formato». A parte la bruttezza della formulazione, che credo provenga da una traduzione dall'inglese, il senso è chiaro. Ora le frazioni di Tolmino sono luoghi (rectius: centri) minori, direi anche molto minori rispetto a Rapallo e Manchester. Se esistono dei toponimi italiani per questi centri non è perché siano tanto rilevanti per tutti gli italofoni, ma perché sono localmente rilevanti per gli italofoni che o vi abitano o abitano le immediate vicinanze. In tutti i testi che parlano di esonimi e li classificano non ho mai letto di esonimi per piccoli villaggi. --AVEMVNDI 09:36, 25 ago 2023 (CEST)[rispondi]
Sta dicendo solo che non ci sono esonimi perché in genere si usava l'endonimo. Per il resto: 1 a Tolmino non risultano abitanti italofoni 2 in ogni caso ci sarebbe bisogno di una fonte che dica che usino ancora i toponimi inventati negli anni Trenta e non gli endonimi sloveni o i toponimi italiani storici (a Novo mesto ad esempio risultano italofoni nel 2002, ma, anche ammettendo che ci siano ancora, dubito fortemente che la chiamino Nuova Urbe) ----FriniateArengo 09:53, 25 ago 2023 (CEST)[rispondi]
Tra l'altro non c'è nemmeno la fonte nel testo che citi, per quanto ne sappiamo potrebbe esserselo inventato un utente su en.wiki. Anche perché, almeno se dovessimo leggerlo come fai tu, sarebbe palesemente falso, come dimostra questa stessa voce in cui troviamo esonimi come Volzana, località certamente meno importante di Manchester.----FriniateArengo 09:55, 25 ago 2023 (CEST)[rispondi]
Ma infatti Volzana è un endonimo. --AVEMVNDI 20:46, 25 ago 2023 (CEST)[rispondi]
Senti, io non so che dirti, ho presentato un mucchio di fonti che sono chiare sulla definizione di cos'è un endonimo e cosa un esonimo, te ne porto un'altra, eccola, che spiega la cosa in dettaglio. Tutte queste fonti sono concordi nel dire che gli endonimi sono quelli usati dalla popolazione che abita in un certo luogo. Addirittura c'è dibattito sui luoghi condivisi, ossia fin dove il mare adriatico sia un endonimo, o se i monti visibili da Gorizia ma in territorio sloveno possano esserlo. Anche mettendo da parte queste diverse classificazioni tra i geografi, anche IMO un po' eccessive (nel senso che Monte San Daniele lo considero anche io alla stregua di un endonimo), non c'è nessuna definizione che definisca come endonimo un nome che, almeno da quanto ne sappiamo, non è usato dalla popolazione ivi residente. ----FriniateArengo 21:16, 25 ago 2023 (CEST)[rispondi]