Stefan Glowacz

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Stefan Glowacz
Nazionalità Bandiera della Germania Germania
Altezza 175 cm
Arrampicata
Specialità Difficoltà
Termine carriera 1993
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Mondiali lead 0 1 0

Trofeo Vittorie
Rock Master 3 trofei
Sportroccia 1 trofeo

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Stefan Glowacz (Oberau, 22 marzo 1965) è un arrampicatore e alpinista tedesco. Ha praticato le competizioni di difficoltà, l'arrampicata in falesia e le vie lunghe.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha cominciato ad arrampicare a quindici anni. A vent'anni nel 1985 ha partecipato e vinto Sportroccia 85, la prima competizione internazionale di arrampicata. Da quel momento fino al 1993 ha preso parte alle gare di arrampicata. Nel 1988 ha raccolto le sue foto di arrampicata nel libro Rocks Around the World a cura del fotografo Uli Wiesmeier.[1] Si tratta di una delle prime raccolte di fotografie artistiche d'arrampicata. Nel 1991 ha recitato nel film Grido di pietra, di Werner Herzog.

Nel 1993 si è ritirato dalle competizioni: da allora ha partecipato a molte spedizioni extraeuropee e all'apertura di vie moderne, come Des Kaisers neue Kleider ("I nuovi vestiti dell'imperatore", 8b+/250m) nel 1994,[2] completando la "trilogia delle Alpi" di cui la sua via fa parte nel 2001.

È stato tra i finalisti del Piolet d'Or 2005 per la via aperta assieme a Robert Jasper sul Cerro Mullarón in Patagonia (7c+/A2/M4, 27 lunghezze).[3]

Alla fine degli anni '90 con l'amico Uwe Hofstadter fonda la Red Chilli, azienda produttrice di scarpette d'arrampicata sportiva. Tiene regolarmente un tour di conferenze in cui racconta le sue avventure e spedizioni.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del mondo[modifica | modifica wikitesto]

1989 1990 1991 1992 1993
Lead ? ? 19 10 35

Campionato del mondo[modifica | modifica wikitesto]

1991 1993
Lead 25 2

Falesia[modifica | modifica wikitesto]

Lavorato[modifica | modifica wikitesto]

  • 8c/5.14b:
    • El calvario del sicario - Cuenca (ESP) - 1993
    • L'Odi Social - Siurana (ESP) - 1993 - Seconda salita
    • Agincourt - Buoux (FRA) - 1992
  • 8b+/5.14a:
    • La Rage de Vivre - Buoux (FRA) - 1990
    • Wet Willy - Verdon (FRA) - 1988 - Prima salita
    • Ninja - Ogawayama (JPN) - 1987 - Prima salita
    • Punks in the Gym - Monti Arapiles (AUS) - 1986 - Seconda salita della via di Wolfgang Güllich del 1985
  • 8b/5.13d:
    • Lord of the Rings - Monti Arapiles (AUS) - 1986 - Prima salita

A vista[modifica | modifica wikitesto]

Ha scalato fino all'8b a vista.

Vie alpinistiche e d'arrampicata[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Rocks around the World, su climbandmore.com. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  2. ^ Kilian Fischhuber ripete Des Kaisers neue Kleider 8b+, su planetmountain.com, Planetmountain, 24 novembre 2009. URL consultato il 9 maggio 2018.
  3. ^ Robert Jasper, Stefan Glowacz, Cerro Murallon - Piolet d'or 2005, su planetmountain.com, Planetmountain, 23 febbraio 2006. URL consultato il 9 maggio 2018.
  4. ^ Stefan Glowacz libera Golden Shower in Verdon, su planetmountain.com, 12 ottobre 2012. URL consultato il 12 ottobre 2012.
  5. ^ Take the long way home, nuova via nell’Isola di Baffin, Canada, su planetmountain.com, 4 luglio 2008. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  6. ^ Fegefeuer IX on Acopan Tepui, Venezuela, su planetmountain.com, 5 marzo 2007. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  7. ^ Alpinismo: Glowacz e Jasper terminano la loro via al Murallon in Patagonia, su planetmountain.com, 17 novembre 2005. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  8. ^ "La Conjura de Los Necios" per Glowacz e compagni, su planetmountain.com, 16 gennaio 2002. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  9. ^ "End of silence" per Glowacz, su planetmountain.com, 6 settembre 2001. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  10. ^ Polar Big Wall Expedition 2000, su planetmountain.com, 26 ottobre 2000. URL consultato l'11 gennaio 2012.
  11. ^ Stefan Glowacz ripete Hotel Supramonte, Sardegna, su planetmountain.com, 14 aprile 2000. URL consultato l'11 gennaio 2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN110541228 · ISNI (EN0000 0001 0934 7260 · LCCN (ENn88110858 · GND (DE121232085 · BNE (ESXX1157532 (data) · BNF (FRcb120928616 (data) · NDL (ENJA00467242 · CONOR.SI (SL137950051 · WorldCat Identities (ENlccn-n88110858