Stazione di Laconi

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Laconi
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàLaconi
Coordinate39°51′37.5″N 9°03′22.2″E / 39.860417°N 9.056167°E39.860417; 9.056167
Altitudine635 m s.l.m.
Lineeferrovia Isili-Sorgono
Storia
Stato attualeattiva per usi turistici
Attivazione1889
Caratteristiche
Tipostazione ferroviaria passante in superficie
Binari3
Interscambiautolinee suburbane ARST

La stazione di Laconi è una stazione ferroviaria posta nel comune di Laconi, lungo la linea Isili-Sorgono, dal 1997 utilizzata esclusivamente come ferrovia turistica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione fu realizzata insieme alla ferrovia da cui sarebbe stata servita su iniziativa della Società italiana per le Strade Ferrate Secondarie della Sardegna, concessionaria delle prime linee ferroviarie pubbliche a scartamento ridotto dell'isola, che inaugurò la struttura il 1º aprile 1893[1][2] in contemporanea all'apertura all'esercizio del tronco Isili-Meana Sardo[2]. La SFSS fu il primo gestore dell'impianto, ruolo che mantenne sino al 1921, anno di passaggio della concessione alla Ferrovie Complementari della Sardegna, a cui seguì nel 1989 la Ferrovie della Sardegna.

Durante il periodo di gestione delle FdS la Isili-Sorgono fu chiusa al traffico ordinario a partire dal 16 giugno 1997[3], venendo destinata all'esclusivo impiego turistico legato al progetto Trenino Verde. Stesso destino capitò quindi alla stazione di Laconi, che da allora è in disuso e priva di traffico per buona parte dell'anno, fatto salvo il periodo estivo. La gestione della struttura è affidata dal 2010 all'ARST.

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Ubicata su un rilievo alla periferia nord-est di Laconi, la stazione è di tipo passante e comprende complessivamente tre binari[4] a scartamento da 950 mm, tra cui il primo di corsa. Da esso si diramano un binario di incrocio[4], passante, ed un tronchino[4] che serviva il dismesso scalo merci della struttura, dotato anche di un piano caricatore ancora presente nell'area. Entrambi i binari passanti sono inoltre dotati di una propria banchina. Nella parte nord dell'impianto è ubicato inoltre un rifornitore idrico, consistente in una cisterna metallica posta in cima ad una struttura muraria.

Nella stazione è presente un fabbricato viaggiatori a pianta rettangolare e sviluppo su due piani, dotato di tetto a falde in laterizi e tre accessi sul lato binari, con un estensinoe sul solo piano terra adibita in passato a magazzino merci. In una costruzione separata sono ospirate le ritirate dello scalo, che comprende un altro edificio di servizio nell'area del piano di carico.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1997 la stazione di Laconi è impiegata esclusivamente per il servizio turistico Trenino Verde e per le relative relazioni, effettuabili su richiesta delle comitive dei turisti nel corso dell'intero anno oltre che secondo un calendario tra la primavera e l'autunno, che vede la maggior frequenza di treni nel periodo estivo. Con riferimento all'estate 2017[5] la stazione era collegata da una coppia di corse domenicali aventi come estremi le stazioni di Mandas e Sorgono.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è dotata di una sala d'attesa nel fabbricato viaggiatori e di servizi igienici, sebbene di norma non siano a disposizione del pubblico.

  • Sala d'attesa Sala d'attesa
  • Servizi igienici Servizi igienici

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Dal piazzale esterno alla stazione è possibile raggiungere, tramite le autolinee dell'ARST vari centri della zona (tra cui i principali comuni raggiunti dalla ferrovia), oltre che Cagliari e la stazione di Isili.

  • Fermata autobus Fermata autobus

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Altara, p. 168.
  2. ^ a b Ogliari, p. 515.
  3. ^ Cronistoria delle FdS - Ferrovie della Sardegna, su digilander.libero.it. URL consultato il 5 luglio 2017.
  4. ^ a b c Altara, p. 191.
  5. ^ Viaggio con il Trenino Verde sulla linea Mandas – Sorgono (PDF), su treninoverde.com. URL consultato il 2 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Edoardo Altara, Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi, Ermanno Albertelli Editore, 1992, ISBN 88-85909-31-0.
  • Elettrio Corda, Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali, Chiarella, 1984.
  • Francesco Ogliari, La sospirata rete, Milano, Cavallotti Editori, 1978.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]