Stazione di Castellamonte

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Castellamonte
stazione ferroviaria
La stazione nel 1923
Localizzazione
LocalitàCastellamonte
Coordinate45°22′51.22″N 7°42′56.51″E / 45.380894°N 7.715696°E45.380894; 7.715696
Lineeferrovia Rivarolo-Castellamonte
Storia
Stato attualedismessa
Attivazione1887
Soppressione1986
Caratteristiche
Tipostazione in superficie, passante

La stazione di Castellamonte, a servizio dell'omonimo comune piemontese, rappresentava il capolinea settentrionale della ferrovia Rivarolo-Castellamonte, attivata nel 1887 quale tratta finale della ferrovia Canavesana e soppressa nel 1986.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Parte integrante della nuova linea, fortemente voluta dalla stessa città di Castellamonte, la stazione fu aperta all'esercizio il 25 luglio 1887 contestualmente alla stessa[1].

La concessione, della durata di novant'anni, fu affidata alla società Ferrovia Centrale e tranvie del Canavese (FCC) con Regio Decreto del 18 marzo 1886.

In seguito alla fusione con la Società Anonima Ferrovia Torino-Ciriè-Valli di Lanzo, avvenuta il 29 marzo 1933, la società di gestione mutò una prima volta il nome in Ferrovie Torino Nord (FTN)[2] e una seconda nel gennaio 1959 allorché alla FTN subentrò la Società Anonima Torinese Tranvie Intercomunali[3].

La stazione e l'intera linea furono soppresse il 15 aprile 1985[4].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Dotata di magazzino merci, la stazione sorgeva ai margini meridionali dell'abitato, alla quota di 338 metri sul livello del mare. L'asse del fabbricato viaggiatori era poso alla progressiva 29+270 da Settimo Torinese[4].

La conformazione dell'impianto, sebbene di testa, era strutturata con un fabbricato viaggiatori posto lateralmente al fascio di binari, per non precludere l'eventuale prolungamento della linea.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione era capolinea dei treni regionali diretti a Settimo Torinese, in taluni casi prolungati su Torino Porta Susa.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ N. Molino, La ferrovia del Canavese, op. cit., p. 14.
  2. ^ N. Molino, La ferrovia del Canavese, op. cit., p. 22.
  3. ^ N. Molino, La ferrovia del Canavese, op. cit., p. 53.
  4. ^ a b N. Molino, La ferrovia del Canavese, op. cit., p. 56.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Clara Bertolini, La Canavesana e la Torino-Ceres, CELID, Torino, 1986.
  • Nico Molino, La ferrovia del Canavese, Elledi, 1986, pp. 70–73. ISBN 88-7649-043-4

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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