Stazione di Ancona Marittima

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Ancona Marittima
stazione ferroviaria
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàAncona
Coordinate43°37′03″N 13°30′26.28″E / 43.6175°N 13.5073°E43.6175; 13.5073
LineeAncona-Ancona Marittima
Storia
Stato attualechiusa al traffico
Attivazione1906
Soppressione2015
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, terminale
Binari5 (di cui 3 adibiti al servizio viaggiatori e 2 al servizio merci)
GestoriRete Ferroviaria Italiana
InterscambiStazione marittima, autobus e filobus urbani
DintorniPorto di Ancona
 
Mappa di localizzazione: Ancona
Ancona Marittima
Ancona Marittima

La stazione di Ancona Marittima era una stazione ferroviaria del capoluogo marchigiano, situata all'interno del porto. Posizionata nel pieno centro della città, rappresentava, fino alla sua chiusura, avvenuta il 13 dicembre 2015, il capolinea della breve ferrovia Ancona-Ancona Marittima.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Origine[modifica | modifica wikitesto]

La ferrovia Ancona-Ancona Marittima e la sua stazione capolinea furono aperte il 4 luglio 1884 e sino al 22 maggio 1906 furono attive solo a tratti[1]. L'edificio sorgeva inizialmente più a nord rispetto alla collocazione attuale ed era costituita da un fabbricato ad un solo piano, simile da quello degli adiacenti magazzini portuali in mattoni[2].

Dal 1920 sino al termine della Seconda guerra mondiale, la stazione si articolava nei due scali del molo Sud e del molo Nord e risultava abilitata, oltre che al traffico delle merci, a quello dei passeggeri e dei bagagli diretti a Fiume e a Zara[3][4].

I bombardamenti della Seconda guerra mondiale distrussero completamente l'edificio. Dal dopoguerra sino agli ultimi anni del '900, la biglietteria e la sala d'attesa rimasero collocate all'interno del palazzo che ospita la sede della RAI[5].

La nuova stazione come capolinea della metropolitana di superficie[modifica | modifica wikitesto]

In occasione del Giubileo del 2000 venne costruita una nuova stazione[6].

La stazione era stata destinata dal Piano Provinciale dei Trasporti (approvato nel 1998) a costituire il capolinea della metropolitana di superficie del capoluogo marchigiano, da dove sarebbero partiti i treni diretti dal centro di Ancona verso vari rioni periferici e verso vari centri urbani limitrofi. Per realizzare il progetto sono state aperte anche nuove fermate ferroviarie: quella di Stazione di Ancona-Torrette, di Ancona Stadio, di Camerano-Aspio e di Falconara Stadio[7]; il progetto prevedeva di utilizzare anche le già esistenti di Varano, Palombina, Falconara Marittima e Castelferretti-Falconara Aeroporto delle Marche.

La chiusura[modifica | modifica wikitesto]

Dopo un denso dibattito politico[8], la linea è stata smantellata a partire dal 13 dicembre 2015[5][9][10], giorno in cui il traffico ferroviario è stato sospeso e i treni sono stati sostituiti da un servizio di autolinea, che è rimasto attivo alcuni mesi.

Per mantenere la linea era già pronto un progetto delle Ferrovie dello Stato, volto ad adeguare la linea alle nuove norme di sicurezza. Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli ha spiegato che la chiusura è stata decisa per la contrarietà di due soggetti: il Comune di Ancona (ricopriva la carica di Sindaco Valeria Mancinelli dall'11 giugno 2013) che riteneva la tratta rischiosa e l'Autorità portuale che riteneva il progetto di adeguamento troppo impattante[9].

La chiusura è stata preceduta da interrogazioni in Parlamento, proteste di piazza, petizioni e incontri con ex dirigenti Trenitalia e Rfi, oltre che varie iniziative organizzate da associazioni cittadine[9].

Il progetto di riattivazione del Ministero delle Infrastrutture[modifica | modifica wikitesto]

Al fine di collegare il porto con l'aeroporto, è stata progettata, da parte della RFI, la riattivazione della stazione marittima di Ancona; la stazione è stata a tal fine inserita nel documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle Infrastrutture, nonostante il parere contrario dell'amministrazione comunale[11].

Anche l'assessore regionale alla mobilità si è dichiarato nel 2021 favorevole alla riapertura della stazione, ritenuta fondamentale per il rilancio dell'aeroporto e dell'interporto[12].

Strutture ed impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione disponeva di un fabbricato non aperto ai viaggiatori e abilitato al servizio dei numerosi treni merci per lo scalo marittimo.

Si contavano 5 binari passeggeri, di cui 3 dedicati al servizio viaggiatori, in quanto muniti di banchina. I marciapiedi erano collegati tramite una passerella sui binari. Non era presente alcun scalo merci, anche se dopo alcune centinaia di metri si apriva un buon numero di binari tronchi per il servizio merci del porto.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione disponeva di:

  • WC Servizi igienici

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

La stazione era servita, a poche decine di metri di distanza, dalle autolinee urbane e suburbane e dalla rete filoviaria di Ancona, gestite dalla società Conerobus, con fermata in Piazza Kennedy.

  • Fermata filobus Fermata filobus (linea 1/4)
  • Fermata autobus Fermata autobus

Fra il 1881 e il 1949 nell'attuale Piazza Kennedy era presente una fermata della rete tranviaria di Ancona.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ferrovie dello Stato, Statistica dell'Esercizio - Anno 1914. Parte I, Statistica generale., p. 32.
  2. ^ www.ferrovieabbandonate.it/, Ferrovia Ancona - Ancona Marittima
  3. ^ Rivista nautica - Italia navale, tipografia L. Roux e C.pag. 273 - tabella
  4. ^ Suppl. ordinario, in Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, n. 25, 31 gennaio 1940. URL consultato il 27 dicembre 2019..
  5. ^ a b Ferrovia Ancona-Ancona Marittima - Ferrovie abbandonate, su ferrovieabbandonate.it. URL consultato il 17 dicembre 2019.
  6. ^ Ferrovia Ancona-Ancona Marittima - Ferrovie abbandonate, su ferrovieabbandonate.it. URL consultato il 27 dicembre 2019.
  7. ^ Metropolitana di superficie di Ancona (PDF), su comitati-cittadini.org.
  8. ^
  9. ^ a b c LA VICENDA ANCONA L'ultimo treno passato alla stazione marittima è del, su corriereadriatico.it.
  10. ^ Alessandra Napolitano, Smantellati i binari della Stazione Marittima, su CentroPagina, 21 settembre 2018.
  11. ^ www.anconatoday.it, Mobilità, Ankon nostra: «Scelte errate, fondamentale la stazione marittima».
  12. ^ www.ferrovie.info, Ferrovie: Dietrofront sulla stazione Marittima di Ancona, torna l'ipotesi ripristino

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]