Richilde di Toscana

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Richilde di Toscana
Marchesa consorte di Toscana
In carica? - 1034 o 1037
PredecessoreValdrata
SuccessoreBeatrice di Lotaringia
Mortetra il 1034 e il 1037
SepolturaNogara
DinastiaGisalbertini
PadreGisalberto II di Bergamo
MadreAnselda di Torino
ConsorteBonifacio di Canossa
Religionecattolico

Richilde (Richilda) di Toscana (Bergamo, ... – 1034/1037) è stata una nobildonna italiana e membro della dinastia nota agli storici come Gisalbertini. Il suo secondo marito è stato Bonifacio di Canossa.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia[modifica | modifica wikitesto]

Richilde era figlia di Gisalberto II di Bergamo e di Anselda (figlia di Arduino il Glabro).[1] Suo padre era un conte palatino di Bergamo e vicario imperiale prima a Reggio Emilia (1021) e poi a Verona.

Patrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Richilde era una donna incredibilmente ricca. Possedeva beni e un'ampia controdote dal suo primo matrimonio e ricevette una grande concessione di terreni nella provincia di Ferrara dall'imperatore Enrico II nel 1016.[2] Secondo Donizone, Richilde è stata una grande benefattrice dei poveri.[3] Fece anche diverse donazioni di proprietà a suo nome alle istituzioni religiose. Nel 1017, fece concessioni di terreni all'abbazia di Nonantola assieme al marito Bonifacio. Anche se a quel tempo era matchesa (Margravio), in questi documenti portava solo il titolo di comitissa (contessa). Il primo documento reca un signum manus pro Richilde Comitissa.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Richilde morì poco dopo il 1034, prima che Bonifacio sposasse la sua seconda moglie Beatrice (c.1037). Richilde fu sepolta a Nogara,[4] in una chiesa alla quale aveva fatto donazioni.[5]

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del primo marito non è noto, ma era probabilmente uno dei figli o nipoti di Gandolfo I, conte di Verona. Questo marito sconosciuto era morto dal 1010.[6]

Tra il 1010 e il 1015 Richilde sposò il suo secondo marito, Bonifacio di Canossa (o Bonifacio di Toscana).[7] Secondo Donizone, che è stato il biografo di Matilde di Canossa (figlia di Bonifacio e di Beatrice di Bar), Richilda morì senza figli.[5] Al contrario, l'anonimo autore del Eremita Vita di S. Simeoni (scritto dopo 1016 e prima del 1024) afferma che Richilda aveva una figlia che morì prima di lei.[8] Non è chiaro se questa figlia era figlia di Bonifacio, o del suo primo marito.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni
Lanfranco I di Bergamo Gisalberto I di Bergamo  
 
Rotruda di Pavia  
Gisalberto II di Bergamo  
... ...  
 
...  
Richilde di Toscana  
Arduino il Glabro Ruggero di Auriate  
 
...  
Anselda di Torino  
Emilia Manfredo di Mosezzo  
 
...  
 

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Golinelli, Matilde, p. 68
  2. ^ Jarnut, Bergamo, pp. 40f.
  3. ^ Donizo, Vita Mathildis, I.6, v. 521.
  4. ^ Fra storia e memoria.
  5. ^ a b Donizo, Vita Mathildis, I.6, v. 522.
  6. ^ Jarnut, Bergamo, pp. 216f.
  7. ^ Jarnut, Bergamo, p. 40.
  8. ^ Vita di S. Simeoni eremita, ch. 26, p. 779.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (LA) Donizo of Canossa, Vita Mathildis in Donizonis Vita Mathildis, ed. L. Bethmann, MGH SS 12 (Hannover, 1856), pp. 348–409, accessible online at: Monumenta Germaniae Historica
  • (LAIT) Anonymous, Vita di S. Simeoni eremita in P. Golinelli, ed., ‘La Vita di S. Simeoni eremita,' Studi medievali 3rd ser. XX/2 (1979), 745-788.
  • N. Duff, Matilda of Tuscany: La Gran Donna d'Italia (London, 1909)
  • F. Menant, Les Giselbertins, comtes du comté de Bergame et comtes palatins, in Formazione e strutture dei ceti dominanti nel medioevo (1988), pp. 115–186.
  • (DE) J. Jarnut, Bergamo 568-1098. Verfassungs-, Sozial- und Wirtschaftsgeschichte einer lombardischen Stadt im Mittelalter (Wiesbaden, 1977).
  • P. Golinelli, Matilde e i Canossa (Milano, 2004).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Marchesa consorte di Toscana Successore
Valdrata ? - 1034/1037 Beatrice di Lotaringia