Gregorio Ricci Curbastro: differenze tra le versioni

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Gregorio Ricci Curbastro

Gregorio Ricci Curbastro (Lugo, 12 gennaio 1853Bologna, 6 agosto 1925) è stato un matematico italiano.

Biografia

La giovinezza

Nacque nella Bassa Romagna. La sua famiglia era tra le più antiche e nobili di Lugo, ed era per tradizione profondamente cattolica. Quando papa Pio IX effettuò il suo unico viaggio in Romagna (1857), sostò a Lugo presso il palazzo di famiglia. L'intensa fede religiosa fu un elemento fortemente caratterizzante tutta la vita dello stesso Gregorio[1].

Compì privatamente gli studi liceali; a soli sedici anni ottenne l'iscrizione al corso filosofico-matematico dell'Università di Roma (1869). L'anno seguente avvenne il crollo dello Stato Pontificio e Gregorio fu richiamato nella natia Lugo dal padre. Successivamente frequentò i corsi a Bologna, ma dopo solo un anno, nel 1873, si iscrisse alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove ebbe come docente di meccanica razionale Ernesto Padova. Successivamente i due instaurarono un rapporto di fraterna amicizia quando si trovarono a insegnare entrambi all'Università di Padova. Nel 1875 si laureò a Pisa in Scienze fisiche e matematiche, ottenendo la lode con una tesi sulle equazioni differenziali[2]. Lungo i suoi spostamenti, fu allievo di matematici del calibro di Enrico Betti, Eugenio Beltrami, Ulisse Dini e Felix Klein.

Gli studi sul calcolo differenziale assoluto

Nel 1877 Ricci Curbastro vinse una borsa di studio presso la «Technische Hochschule» di Monaco di Baviera, e successivamente lavorò come assistente straordinario di Ulisse Dini, suo professore. Nel 1880 diventò professore straordinario di matematica all'Università di Padova, dove si occupò in un primo tempo di geometria riemanniana e di forme differenziali quadratiche. Nel 1884 si sposò con la nobildonna Bianca Bianchi Azzarani. Dall'unione nacquero tre figli, due maschi e una femmina.

Creò un gruppo di ricerca in cui lavorò Tullio Levi-Civita, con il quale scrisse il fondamentale trattato sul calcolo differenziale assoluto con coordinate, ovvero sul calcolo tensoriale su una varietà riemanniana, che diventò poi il linguaggio di base della successiva teoria della relatività generale di Einstein. Il calcolo differenziale assoluto ebbe infatti un ruolo determinante nell'elaborazione della teoria, come risulta da una lettera scritta da Albert Einstein alla nipote di Ricci Curbastro. Lo stesso Einstein, già famoso, volle conoscerlo personalmente: l'incontro avvenne il 27 ottobre 1921 all'Università di Padova.[3]

In questo contesto Ricci Curbastro individuò il cosiddetto 'tensore di Ricci', che avrà un ruolo fondamentale in seno a quella teoria.

Riconoscimenti

Ricci Curbastro ricevette molti onori per i suoi contributi, sebbene si possa dire che l'importanza del suo lavoro non fu compresa pienamente dall'ambiente matematico italiano all'epoca in cui la produsse, ma soltanto più tardi, soprattutto grazie all'applicazione dei suoi metodi da parte di Einstein.

Venne onorato con l'inclusione in diverse Accademie tra cui:

Partecipò attivamente alla vita politica, sia al suo paese natale che a Padova, e contribuì coi suoi progetti alla bonifica del ravennate e all'acquedotto di Lugo.

Qui, sulla sua casa natale è affissa una targa commemorativa che recita:

"Diede alla scienza il calcolo differenziale assoluto, strumento indispensabile per la teoria della relatività generale, visione nuova dell'universo"[4]

Intitolazioni

A Gregorio Ricci Curbastro sono intitolati:

Note

  1. ^ Sironieditore.it: articoli: aiutami, se no divento pazzo
  2. ^ Fabio Toscano, Il genio e il gentiluomo, Sironi Editore, 2004, pp. 136-137.
  3. ^ Ricci Curbastro, il matematico italiano a cui Einstein disse grazie dal sito dell'Università di Padova
  4. ^ Gregorio Ricci Curbastro, su dev.racine.ra.it. URL consultato il 7 gennaio 2012.

Saggi

  • Sulla funzione potenziale di conduttori di correnti galvaniche costanti, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. V, t. VIII (a. a. 1881-82), pp. 1025–1048;
  • Sulla integrazione della equazione (formula matematica), «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VI, t. III (a. a. 1884-85), pp. 1439–1444;
  • Saggio di una teoria dei numeri reali secondo il concetto di Dedekind, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VII, t. IV (a. a. 1892-93), pp. 233–281;
  • Di alcune applicazioni del calcolo differenziale assoluto alla teoria delle forme differenziali quadratiche binarie e dei sistemi a due variabili, «Atti del R.I.V.S.L.A.», s. VII, t. IV (a. a. 1892-93), pp. 1336–1364;
  • Sulla teoria delle linee geodetiche e dei sistemi isotermi di Liouville, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VII, t. V (a. a. 1893-94), pp. 643–681;
  • Sulla teoria intrinseca delle superficie ed in ispecie di quelle di 2º grado, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VII, t. VI (a. a. 1894-95), pp. 445–488;
  • Della equazione fondamentale di Weingarten nella teoria delle superficie applicabili, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VII, t. VIII (a. a. 1896-97), pp. 1230–1238;
  • Del teorema di Stokes in uno spazio qualunque a tre dimensioni ed in coordinate generali, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VII, t. VIII (1896-97), pp. 1526–1539;
  • Direzioni e invarianti principali in una varietà qualunque, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VIII, t. VI, p. II (a. a. 1903-04), pp. 1233–1239;
  • Del concetto di successione in relazione col teorema fondamentale del calcolo integrale, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. VIII, t. XII, p. II (a. a. 1909-10), pp. 1055–1060;
  • Della integrazione dei sistemi di equazioni, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. IX, t. VI, p. II (a. a. 1921-22), pp. 179–183;
  • Della integrazione dei sistemi di equazione a derivate ordinarie, «Atti del R. I.V.S.L.A.», s. IX, t. X, p. II (a. a. 1925-26), pp. 511–518.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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