Luigi Tadini: differenze tra le versioni

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* ''Galleria Tadini. Guida rapida del visitatore'', a cura di G. A. Scalzi, Lovere 1995
* ''Galleria Tadini. Guida rapida del visitatore'', a cura di G. A. Scalzi, Lovere 1995
* ''Antonio Canova nelle collezioni dell'Accademia Tadini'', a cura di M. Albertario, Milano 2010, ISBN 978-88-87235-71-5
* ''Antonio Canova nelle collezioni dell'Accademia Tadini'', a cura di M. Albertario, Milano 2010, ISBN 978-88-87235-71-5
* ''A. Guerra, P. Tavernari, La famiglia Salimbeni. Una storia nell'Italia pre e postunitaria'' (Nonantula. Quad. ricerche e studi storici), Modena 2012
* A. Guerra, P. Tavernari, ''La famiglia Salimbeni. Una storia nell'Italia pre e postunitaria'' (Nonantula. Quad. ricerche e studi storici), Modena 2012
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Versione delle 18:00, 2 feb 2017

G. Manzoni, Ritratto del conte Luigi Tadini, 1813, Lovere, Accademia Tadini

Luigi Tadini (Verona, 26 novembre 1745Lovere, 12 maggio 1829) è stato un collezionista d'arte italiano, fondatore dell'Accademia di belle arti Tadini di Lovere.

Biografia

Luigi Tadini, nato a Verona da una famiglia di aristocratici cremaschi, incarna la figura del “nobile dilettante”, amante del progresso, dell’arte e delle scienze e impegnato in prima persona per il benessere della comunità in campo politico, sociale, culturale. Il conte risiedeva abitualmente a Crema, ma grazie ai rapporti familiari, frequentava vivaci centri culturali come Milano, Verona, Venezia. Malgrado la fedeltà alla Serenissima Repubblica di Venezia, all’arrivo dei francesi nel 1797 Tadini si impegna per la costituzione del governo della “Libera Repubblica di Crema” e poi per la sua aggregazione alla Repubblica Cisalpina, e nel 1802 partecipa alla Consulta di Lione. Dal matrimonio con la contessa veronese Libera Moronati nasce un figlio, Faustino Gherardo (26 Settembre 1774).

Il viaggio in Italia

Nell'ultimo decennio del Settecento Luigi Tadini, insieme alla moglie, intraprendeva una serie di viaggi in Italia per completare l'educazione del figlio Faustino, che si era diplomato presso il Collegio Mariano di Bergamo, sede di un vivace dibattito culturale grazie alla presenza di figure come Lorenzo Mascheroni e Antonio Tadini. Il viaggio, che ricalca le tappe tradizionali del Grand Tour, toccò Bologna, Firenze, Roma, Napoli. Le tappe si ricostruiscono attraverso le lettere scritte dal conte e dal figlio Faustino e la descrizione delle città riportata nelle pagine del poemetto eroicomico "Il Ricciardetto ammogliato" scritto in quegli stessi anni, ma pubblicato solo nel 1803. L'episodio di maggior importanza fu, a Roma, l'incontro con Antonio Canova, nella primavera del 1794. A Canova Faustino Gherardo Tadini, figlio del conte, dedicò un volumetto con una descrizione in prosa e in rima, delle prime opere dello scultore fino al 1795: Le sculture e le pitture di Antonio Canova pubblicate fino a quest'anno 1795, pubblicato a Venezia nel 1796. Anche il conte Luigi scrisse a proposito dello scultore, celebrandone la gloria nelle pagine del Ricciardetto ammogliato. Canova, a titolo di ringraziamento, donò alla famiglia il bozzetto con "La Religione", in terracotta. [1]. Sempre durante quel viaggio furono acquistate, a Napoli, le porcellane prodotte dalla Real Fabbrica Ferdinandea (poi Reale fabbrica di Napoli), che riproducono le decorazioni scoperte a Ercolano e Pompei, le celebri città sepolte che il conte ebbe modo di visitare, e una serie di vedute del Regno di Napoli. Rientrato a Crema, Faustino partecipa attivamente agli eventi politici dei triennio giacobino, collaborando all’organizzazione amministrativa e politica di Crema, ma scompare prematuramente il 7 dicembre 1799, travolto nel crollo di un’ala del palazzo di Lovere durante i lavori di ristrutturazione.

La fondazione del Museo

Dopo la morte del figlio Luigi Tadini si dedica prevalentemente ad arricchire la propria collezione d'arte, avviando la costituzione di un museo che trova la sua prima sede nelle sale di Palazzo Tadini a Crema. Lo troviamo ancora tra i membri della commissione di cinque rappresentanti di Crema inviati a Milano per porgere l’omaggio della città all’Imperatore d’Austria Francesco II d'Asburgo-Lorena in occasione del passaggio della Lombardia al Regno Lombardo-Veneto nel 1816. In quella circostanza Tadini promuove la stesura della Storia di Crema con l'intento di offrirla all'imperatore, ma una serie di contrasti con i suoi concittadini lo spingeranno a lasciare la città per trasferirsi a Lovere. D’accordo con la moglie, Luigi Tadini dispone che il proprio patrimonio e le proprie collezioni d’arte siano messe al servizio della comunità, con la creazione, a Lovere, dell’Accademia Tadini in un edificio di nuova fondazione affacciato sulle sponde del lago. L'Istituto di belle arti Tadini è formalmente istituito il 12 maggio 1829.

Opere

  • Il Ricciardetto ammogliato poema comico di Luigi Tadini, Crema, presso Antonio Ronna, 1803.
  • Salmi cantici ed inni cristiani: Opera preceduta da alcune considerazioni sulla musica e sulla poesia del conte Luigi Tadini; posti in musica popolare dai maestri Giuseppe Gazzaniga e Stefano Pavesi, Crema, presso Antonio Ronna, 1818.
  • Descrizione generale dello stabilimento dedicato alle belle arti in Lovere dal conte Luigi Tadini cremasco, Milano, Editori degli Annali Universali delle scienze e dell'industria, 1828.
  • Descrizione generale dello stabilimento dedicato alle belle arti in Lovere dal conte Luigi Tadini cremasco, Bergamo, Crescini, 1837.

Bibliografia

  • Testamento del nobile conte Luigi Tadini, Lovere 1909
  • Galleria Tadini. Guida rapida del visitatore, a cura di G. A. Scalzi, Lovere 1995
  • Antonio Canova nelle collezioni dell'Accademia Tadini, a cura di M. Albertario, Milano 2010, ISBN 978-88-87235-71-5
  • A. Guerra, P. Tavernari, La famiglia Salimbeni. Una storia nell'Italia pre e postunitaria (Nonantula. Quad. ricerche e studi storici), Modena 2012
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