Al-Mundhir IV ibn al-Mundhir: differenze tra le versioni

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==Bibliografia==
==Bibliografia==
* {{Cita libro|titolo= The History of Al-Ṭabarī, Volume V: The Sāsānids, the Byzantines, the Lakhmids, and Yemen|curatore-nome= Clifford Edmund |curatore-cognome= Bosworth |editore= State University of New York Press |anno= 1999 | isbn = 978-0-7914-4355-2 |url= http://books.google.com/books?id=SdrtpZQphYUC |pp= 370–371}}
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* {{cite encyclopedia | article=Al-Mundhir IV | last=Shahîd | first=Irfan | encyclopedia = The Encyclopedia of Islam, New Edition, Volume VI: Mahk–Mid | publisher = BRILL | location = Leiden and New York | year = 1991 | isbn = 9004081127 | page = 568}}
* {{Cita libro | articolo=Al-Mundhir IV | autore=[[Irfan Shahid]] | titolo = The Encyclopedia of Islam, New Edition, Volume VI: Mahk–Mid | editore = BRILL | città = Leiden and New York | anno = 1991 | isbn = 9004081127 | pagina = 568}}
* {{Cita libro|titolo= The ecclesiastical history of Evagrius Scholasticus|curatore= Michael Whitby |editore= Liverpool University Press |anno= 2000 | isbn = 0-85323-605-4 |url= http://ixoyc.net/data/Fathers/101.pdf |pp= 292}}
* {{Cita libro|titolo= The ecclesiastical history of Evagrius Scholasticus|curatore= Michael Whitby |editore= Liverpool University Press |anno= 2000 | isbn = 0-85323-605-4 |url= http://ixoyc.net/data/Fathers/101.pdf |pp= 292}}



Versione delle 15:21, 3 nov 2016

Template:Avvisounicode Al-Mundhir IV ibn al-Mundhir (in arabo المنذر بن المنذر?) fu un sovrano lakhmide dal 574 al 580.

Figlio del grande al-Mundhir III b. al-Nuʿmān (reg. 502–554), gli succedette sul trono dopo i suoi fratelli ʿAmr III b. al-Mundhir (reg. 554–569) e Qābūs b. al-Mundhir (reg. 569–573). La sua successione non incontrò il favore dei sudditi della capitale al-Ḥīra, a causa della violenta natura della sua fede pagana. Un governatore sasanide, Suhrab, fu allora nominato dallo Shāhanshāh persiano e governò al-Ḥīra per un anno, fin quando Zayd ibn Ḥammād persuase la popolazione della capitale ed accettare al-Mundhir come suo re.

Gli eventi del suo regno sono in gran parte sconosciuti, salvo che per il saccheggio e la distruzione di al-Ḥīra da parte del ghassanide al-Mundhir III b. al-Ḥārith nel 575. Imprigionato dal basileus bizantino Maurizio, fu esiliato in Sicilia con sua moglie e alcuni suoi figli. A lui succedette allora il figlio al-Nuʿmān III b. al-Mundhir (reg. 580–602), l'ultimo re lakhmide, prima che il regno lakhmide fosse soppresso dai Sasanidi, di cui i Lakhmidi erano vassalli, che misero alla guida dell'ex-regno un loro governatore (marzban).

Di due sue vedove (si ricordi che la poliginia era normalmente praticata) si conoscono i nomi: la prigioniera israelita Salma bint al-Ṣāʾigh, madre dell'erede futuro al-Nuʿmān, e la cristiana Māriya bint al-Ḥārith ibn Julhum. Mundhir ebbe 12 o 13 figli.

Bibliografia

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