Yahya ibn Ma'in: differenze tra le versioni
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Fu tra i sette più apprezzati dotti della sua generazioni che furono convocati dal [[califfo]] [[al-Ma'mun|al-Maʾmūn]] perché sanzionassero col loro prestigioso assenso la sua decisione d'imporre il dogma [[Mutazilismo|mutazilita]] del [[Corano]] creato. A chi più tardi gli rimproverava il consenso espresso, Yaḥyā b. Maʿīn sinceramente rispose giustificandosi: "avevo la spada sopra la mia testa".<ref>Ibn Quṭayba, ''al-Maʿārif''.</ref> |
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Visse a lungo nella capitale [[califfale]] [[abbaside]] di Baghdad ma morì mentre era a [[Medina]], nel quadro del [[hajj]] che stava effettuando, tanto da essere sepolto nel cimitero cittadino del [[Baqi' al-Gharqad]]. Si dice avesse raccolto ed esaminato scrupolosamente la struttura di circa 600.000 ''[[ʾaḥādīth]]'', con l'indagine che fu definita dell<nowiki>'</nowiki>''al-jarḥ wa al-taʿdīl''. |
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Versione delle 23:58, 11 ott 2016
Yaḥyā ibn Maʿīn (in arabo يحيى بن معين?; al-Anbar, 775 – Medina, 847) è stato un giurista arabo-musulmano.
Yaḥyā b. Maʿīn b. ʿAwn al-Murrī al-Ghaṭafānī al-Baghdādī, Abū Zakariyāʾ, fu un dotto appartenente alla nascente scuola giuridica fondata dal suo maestro Ahmad ibn Hanbal e un grande esperto di ʿilm al-rijāl, al pari di ʿAlī al-Madīnī.
Dilapidò il patrimonio paterno, ricevuto in eredità, per acquistare ogni sorta di manoscritto che egli avesse giudicato utile per i suoi studi sulle tradizioni canoniche.
Fu tra i sette più apprezzati dotti della sua generazioni che furono convocati dal califfo al-Maʾmūn perché sanzionassero col loro prestigioso assenso la sua decisione d'imporre il dogma mutazilita del Corano creato. A chi più tardi gli rimproverava il consenso espresso, Yaḥyā b. Maʿīn sinceramente rispose giustificandosi: "avevo la spada sopra la mia testa".[1]
Visse a lungo nella capitale califfale abbaside di Baghdad ma morì mentre era a Medina, nel quadro del hajj che stava effettuando, tanto da essere sepolto nel cimitero cittadino del Baqi' al-Gharqad. Si dice avesse raccolto ed esaminato scrupolosamente la struttura di circa 600.000 ʾaḥādīth, con l'indagine che fu definita dell'al-jarḥ wa al-taʿdīl.
Note
- ^ Ibn Quṭayba, al-Maʿārif.
Bibliografia
- Ibn Quṭayba, al-Maʿārif, Il Cairo, Dār al-maʿārif.
- Fuat Sezgin, Geschichte des Arabischen Schriftums (GAS), I, 107
- al-Mizzi, Tahdhīb al-kamāl fī asmāʾ al-rijāl
- Ibn Hajar al-'Asqalani, Tahdhīb al-tahdhīb, 12 voll., Ḥyderābād, Dāʾirat al-maʿārif al-niẓāmiyya, 1907-1909.
- W. M. Patton, Aḥmed b. Ḥanbal and the Miḥna, Leyde, E. J. Brill, 1897.
Voci correlate
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32385904 · ISNI (EN) 0000 0001 0798 8400 · CERL cnp00282902 · Europeana agent/base/146085 · LCCN (EN) n80112334 · GND (DE) 102372217 · BNF (FR) cb16624653n (data) · J9U (EN, HE) 987007269901505171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80112334 |
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