Philippe Val: differenze tra le versioni

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1981 comico (note & wiki)
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== Biografia ==
== Biografia ==
Nel [[1991]], Val diventa direttore del settimanale ''La Grosse Bertha'', per poi essere licenziato l'anno successivo per vari litigi con l'editore. Con i fumettisti [[Gébé]], [[Cabu]], [[François Cavanna]] e [[Georges Wolinski]] ha contribuito a rilanciare il famoso settimanale satirico [[Charlie Hebdo]], crollato nel [[1981]].
Nel [[1981]], Val diventa comico<ref>«Un Val très en grâce», [[Jean-Pierre Thiollet]], ''Le Quotidien de Paris'', 17/07/1981</ref>.
Nel [[1991]], diventa direttore del settimanale ''La Grosse Bertha'', per poi essere licenziato l'anno successivo per vari litigi con l'editore. Con i fumettisti [[Gébé]], [[Cabu]], [[François Cavanna]] e [[Georges Wolinski]] ha contribuito a rilanciare il famoso settimanale satirico [[Charlie Hebdo]], crollato nel [[1981]].


Nel [[2004]], dopo la morte di [[Gébé]], Val gli succede da direttore di [[Charlie Hebdo]]. Per la sua attività Val ha ricevuto numerose critiche soprattutto dall'estrema destra e dal mondo cattolico, dopo aver criticato una certa vicinanza fra certe frange di estrema sinistra ed i movimenti islamisti Val è stato però pesantemente attaccato anche da sinistra. Alla fine del [[2005]], Val decide di pubblicare le caricature danesi su [[Maometto]] e, a seguito di ciò, il settimanale satirico è stato portato in tribunale da alcune associazioni islamiche con l'accusa di incitamento all'odio. Nel [[2007]], il settimanale viene assolto da tali diritti e Val denuncia i pericoli dell'ideologia islamista, definendola un "nuovo totalitarismo" e ha dedicato la sua vittoria in tribunale per i diritti musulmani.
Nel [[2004]], dopo la morte di [[Gébé]], Val gli succede da direttore di [[Charlie Hebdo]]. Per la sua attività Val ha ricevuto numerose critiche soprattutto dall'estrema destra e dal mondo cattolico, dopo aver criticato una certa vicinanza fra certe frange di estrema sinistra ed i movimenti islamisti Val è stato però pesantemente attaccato anche da sinistra. Alla fine del [[2005]], Val decide di pubblicare le caricature danesi su [[Maometto]] e, a seguito di ciò, il settimanale satirico è stato portato in tribunale da alcune associazioni islamiche con l'accusa di incitamento all'odio. Nel [[2007]], il settimanale viene assolto da tali diritti e Val denuncia i pericoli dell'ideologia islamista, definendola un "nuovo totalitarismo" e ha dedicato la sua vittoria in tribunale per i diritti musulmani.

Versione delle 18:07, 27 gen 2016

Philippe Val nel 2013.

Philippe Val (Neuilly-sur-Seine, 14 settembre 1952) è un giornalista, cantante e comico francese. È noto principalmente per aver collaborato con il giornale satirico Charlie Hebdo fino al 2009.

Biografia

Nel 1981, Val diventa comico[1]. Nel 1991, diventa direttore del settimanale La Grosse Bertha, per poi essere licenziato l'anno successivo per vari litigi con l'editore. Con i fumettisti Gébé, Cabu, François Cavanna e Georges Wolinski ha contribuito a rilanciare il famoso settimanale satirico Charlie Hebdo, crollato nel 1981.

Nel 2004, dopo la morte di Gébé, Val gli succede da direttore di Charlie Hebdo. Per la sua attività Val ha ricevuto numerose critiche soprattutto dall'estrema destra e dal mondo cattolico, dopo aver criticato una certa vicinanza fra certe frange di estrema sinistra ed i movimenti islamisti Val è stato però pesantemente attaccato anche da sinistra. Alla fine del 2005, Val decide di pubblicare le caricature danesi su Maometto e, a seguito di ciò, il settimanale satirico è stato portato in tribunale da alcune associazioni islamiche con l'accusa di incitamento all'odio. Nel 2007, il settimanale viene assolto da tali diritti e Val denuncia i pericoli dell'ideologia islamista, definendola un "nuovo totalitarismo" e ha dedicato la sua vittoria in tribunale per i diritti musulmani.

Nel 2009, Val lascia il giornale satirico dopo essere stato nominato direttore del programma radiofonico France Inter, carica che manterrà fino al 2014.

Nel gennaio 2015, dopo l'attentato alla sede di Charlie Hebdo, propone di tornare a lavorare per il giornale, ma la nuova redazione declina la sua offerta.

Note

  1. ^ «Un Val très en grâce», Jean-Pierre Thiollet, Le Quotidien de Paris, 17/07/1981

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN248560606 · ISNI (EN0000 0003 6628 0618 · LCCN (ENn2005012557 · GND (DE143019856 · BNF (FRcb12300344d (data) · J9U (ENHE987007419152705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2005012557