Matrice trasposta: differenze tra le versioni
fix notazione (vettori e spazi vettoriali di matrici in grassetto, il resto no) e la trasposta ^T non necessita di essere scritta con \mathrm{T} |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 8: | Riga 8: | ||
con <math>\mathbf{K}^{m,n} </math> lo [[spazio vettoriale]] delle matrici di dimensione ''n''. In pratica, la matrice trasposta si deve intendere come una matrice in cui le colonne diventano righe e le righe diventano colonne. |
con <math>\mathbf{K}^{m,n} </math> lo [[spazio vettoriale]] delle matrici di dimensione ''n''. In pratica, la matrice trasposta si deve intendere come una matrice in cui le colonne diventano righe e le righe diventano colonne. |
||
L'operazione di trasposizione è definita sia su matrici quadrate che rettangolari, e quindi anche su [[Vettore (matematica)|vettori]]. In particolare, un |
L'operazione di trasposizione è definita sia su matrici quadrate che rettangolari, e quindi anche su [[Vettore (matematica)|vettori]]. In particolare, un vettore colonna trasposto è un vettore riga, e viceversa. |
||
Una matrice che coincide con la propria trasposta è detta [[matrice simmetrica]], e deve essere una matrice quadrata. Uno [[scalare]] può essere visto come un caso particolare di matrice simmetrica ''1 × 1'', ed è pertanto invariante alla trasposizione. Quindi, sebbene in generale date due matrici <math>A</math> e <math>B</math> di [[ |
Una matrice che coincide con la propria trasposta è detta [[matrice simmetrica]], e deve essere una matrice quadrata. Uno [[Campo (matematica)|scalare]] può essere visto come un caso particolare di matrice simmetrica ''1 × 1'', ed è pertanto invariante alla trasposizione. Quindi, sebbene in generale date due matrici <math>A</math> e <math>B</math> di [[Moltiplicazione di matrici|dimensioni opportune]] si abbia che: |
||
:<math>(AB)^T = B^T A^T \ne A^T B^T</math> |
:<math>(AB)^T = B^T A^T \ne A^T B^T</math> |
||
Riga 47: | Riga 47: | ||
== Trasposta di applicazioni lineari == |
== Trasposta di applicazioni lineari == |
||
{{vedi anche| |
{{vedi anche|Spazio duale|Base duale}} |
||
Se <math>V</math> e <math>W</math> sono due [[spazi vettoriali]] di dimensione finita sullo stesso campo e <math>f : V \to W</math> è un'applicazione lineare, si può definire l'applicazione ''duale'' di <math>f</math> come la mappa <math>f^* : W^* \to V^* </math> tra gli spazi duali <math>W^*</math> e <math>V^*</math> definita da: |
Se <math>V</math> e <math>W</math> sono due [[spazi vettoriali]] di dimensione finita sullo stesso campo e <math>f : V \to W</math> è un'[[Trasformazione lineare|applicazione lineare]], si può definire l'applicazione ''duale'' di <math>f</math> come la mappa <math>f^* : W^* \to V^* </math> tra gli spazi duali <math>W^*</math> e <math>V^*</math> definita da: |
||
:<math>f^* : \varphi \mapsto \varphi \circ f</math> |
:<math>f^* : \varphi \mapsto \varphi \circ f \qquad \forall \varphi \in W^*</math> |
||
Fissate due basi <math>E |
Fissate due basi <math>E</math> e <math>F</math> di <math>V</math> e <math>W</math> rispettivamente, si dimostra che se <math>A</math> è la matrice associata a <math>f</math> rispetto tali basi allora la matrice associata a <math>f^*</math> rispetto alle basi duali di <math>E</math> e di <math>F</math> è la trasposta di <math>A</math>. |
||
Ogni applicazione lineare <math>f : V \to V^*</math> che mappa nello spazio duale definisce una [[forma bilineare]] <math>B : V \times V \to F</math> mediante la relazione: |
|||
:<math>B(\mathbf v, \mathbf w)=f(\mathbf v)(\mathbf w)</math> |
|||
Definendo la trasposta di tale funzione come la forma bilineare <math>^t B</math> data dalla mappa trasposta <math>^t f : V^{**} \to V^*</math>: |
|||
:<math>^t B(\mathbf v, \mathbf w)=^t f(\mathbf v)(\mathbf w)</math> |
|||
si trova che <math>B(\mathbf v, \mathbf w)=^t B(\mathbf v, \mathbf w)</math>. |
|||
== Esempi == |
== Esempi == |
||
Riga 119: | Riga 129: | ||
==Voci correlate== |
==Voci correlate== |
||
* [[Base duale]] |
|||
* [[Forma bilineare]] |
|||
* [[Matrice]] |
* [[Matrice]] |
||
* [[Matrice simmetrica]] |
* [[Matrice simmetrica]] |
||
* [[Trasformazione lineare]] |
* [[Trasformazione lineare]] |
||
* [[Spazio duale]] |
|||
==Collegamenti esterni== |
==Collegamenti esterni== |
Versione delle 23:32, 26 mar 2014
In matematica, la matrice trasposta di una matrice è la matrice ottenuta scambiandone le righe con le colonne. Fu introdotta nel 1858 dal matematico britannico Arthur Cayley.[1]
Definizione
La trasposta di una matrice è la matrice il cui generico elemento con indici è l'elemento con indici della matrice originaria. In simboli:
con lo spazio vettoriale delle matrici di dimensione n. In pratica, la matrice trasposta si deve intendere come una matrice in cui le colonne diventano righe e le righe diventano colonne.
L'operazione di trasposizione è definita sia su matrici quadrate che rettangolari, e quindi anche su vettori. In particolare, un vettore colonna trasposto è un vettore riga, e viceversa.
Una matrice che coincide con la propria trasposta è detta matrice simmetrica, e deve essere una matrice quadrata. Uno scalare può essere visto come un caso particolare di matrice simmetrica 1 × 1, ed è pertanto invariante alla trasposizione. Quindi, sebbene in generale date due matrici e di dimensioni opportune si abbia che:
l'operatore di trasposizione è lineare, ovvero, dati due scalari ed , vale:
Più in generale, dati N scalari ed N matrici di pari dimensioni, vale:
dove indica una sommatoria.
Proprietà
Valgono le seguenti proprietà:
- La trasposta della trasposta è la matrice stessa:
- La trasposta della somma di due matrici è uguale alla somma delle due matrici trasposte:
- L'ordine delle matrici si inverte per la moltiplicazione:
- Questo risultato è facilmente estendibile al caso più generale, dove si considerano più matrici:
- Se è uno scalare, la trasposta di uno scalare è lo scalare invariato:
- Nel caso di matrici quadrate, il determinante della trasposta è uguale al determinante della matrice iniziale:
- Il prodotto scalare tra due vettori colonna e può essere calcolato come:
- che può essere scritto usando la notazione di Einstein come .
- Se ha solamente elementi reali, allora è una matrice semidefinita positiva.
- La trasposta di una matrice invertibile è ancora invertibile e la sua inversa è la trasposta dell'inversa della matrice iniziale:
- Se è una matrice quadrata, allora i suoi autovalori sono uguali agli autovalori della sua trasposta.
Trasposta di applicazioni lineari
Se e sono due spazi vettoriali di dimensione finita sullo stesso campo e è un'applicazione lineare, si può definire l'applicazione duale di come la mappa tra gli spazi duali e definita da:
Fissate due basi e di e rispettivamente, si dimostra che se è la matrice associata a rispetto tali basi allora la matrice associata a rispetto alle basi duali di e di è la trasposta di .
Ogni applicazione lineare che mappa nello spazio duale definisce una forma bilineare mediante la relazione:
Definendo la trasposta di tale funzione come la forma bilineare data dalla mappa trasposta :
si trova che .
Esempi
Idea di calcolo: ruotare la matrice di 90° antiorario, dopodiché effettuare lo specchio di quest'ultima (nel primo esempio: la riga 2 rimane invariata, mentre la riga 1 e 3 vengono scambiate della matrice ruotata di 90°).
Note
- ^ Arthur Cayley (1858) "A memoir on the theory of matrices," Philosophical Transactions of the Royal Society of London, 148 : 17-37. The transpose (or "transposition") is defined on page 31.
Bibliografia
- (EN) F.R. [F.R. Gantmakher] Gantmacher, The theory of matrices , 1 , Chelsea, reprint (1959) pp. 19
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (EN) O.A. Ivanova, Transposed matrix, in Encyclopaedia of Mathematics, Springer e European Mathematical Society, 2002.