Meta Sudans: differenze tra le versioni

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palla di bronzo
gladiatori
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Era collocata nel punto di convergenza di 4 o 5 [[14 regioni di Roma augustea|regioni]] (II, III, IV, X e forse I) delle 14 nelle quali era divisa [[Roma]].
Era collocata nel punto di convergenza di 4 o 5 [[14 regioni di Roma augustea|regioni]] (II, III, IV, X e forse I) delle 14 nelle quali era divisa [[Roma]].

Alla Meta Sudans, secondo un'antica leggenda, andavano i gladiatori a lavarsi dopo il combattimento effettuato nel vicino anfiteatro.


La fontana sorgeva su un'altra più antica ancora, meno alta (16 metri) e risalente all'epoca giulio - claudia. Essa bruciò nel [[grande incendio di Roma]] del [[64]]. L'esistenza di quest'ultima, attestata nelle ''Lettere'' di Seneca (56, 4), è stata confermata dai risultati delle indagini condotte nell'area tra il 1986 e il 2003 dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità della [[Sapienza - Università di Roma]] sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella.
La fontana sorgeva su un'altra più antica ancora, meno alta (16 metri) e risalente all'epoca giulio - claudia. Essa bruciò nel [[grande incendio di Roma]] del [[64]]. L'esistenza di quest'ultima, attestata nelle ''Lettere'' di Seneca (56, 4), è stata confermata dai risultati delle indagini condotte nell'area tra il 1986 e il 2003 dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità della [[Sapienza - Università di Roma]] sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella.

Versione delle 14:13, 14 lug 2013

Anno 1900: fotografia di venditrice di arance, alle sue spalle e' ben visibile la Meta Sudans
La Meta Sudans davanti al Colosseo nel 1858

La Meta Sudans era una fontana di età flavia, che si trovava vicino al Colosseo.

Era una fontana imponente, di forma tronco-conica, alta 17 o forse anche 18 metri.

È rappresentata in una moneta di Tito datata 80 d.C.: la sua costruzione iniziò quindi a partire da quell'anno.

Ricostruzione della Meta Sudans

Veniva chiamata meta per via della sua forma che rappresentava la meta attorno alla quale, nei circhi, si doveva svoltare, e sudans perché sembrava sudasse; difatti la palla di bronzo era crivellata da fori da cui usciva l'acqua.

Era collocata nel punto di convergenza di 4 o 5 regioni (II, III, IV, X e forse I) delle 14 nelle quali era divisa Roma.

Alla Meta Sudans, secondo un'antica leggenda, andavano i gladiatori a lavarsi dopo il combattimento effettuato nel vicino anfiteatro.

La fontana sorgeva su un'altra più antica ancora, meno alta (16 metri) e risalente all'epoca giulio - claudia. Essa bruciò nel grande incendio di Roma del 64. L'esistenza di quest'ultima, attestata nelle Lettere di Seneca (56, 4), è stata confermata dai risultati delle indagini condotte nell'area tra il 1986 e il 2003 dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità della Sapienza - Università di Roma sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella.

I resti della fontana flavia sono stati demoliti definitivamente tra il 1933 e il 1936 insieme ai resti della base del Colosso di Nerone durante i lavori per la costruzione di Via dell'Impero, attuale Via dei Fori Imperiali, voluta da Mussolini.

Bibliografia

  • Clementina Panella (a cura di), Meta Sudans I. Un’area sacra in Palatio e la valle del Colosseo prima e dopo Nerone, Roma 1996.

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