Meta Sudans: differenze tra le versioni
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La fontana sorgeva su un'altra più antica ancora, meno alta (16 metri) e risalente all'epoca giulio - claudia. Essa bruciò nel [[grande incendio di Roma]] del [[64]]. L'esistenza di quest'ultima, attestata nelle ''Lettere'' di Seneca (56, 4), è stata confermata dai risultati delle indagini condotte nell'area tra il 1986 e il 2003 dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità della [[Sapienza - Università di Roma]] sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella. |
La fontana sorgeva su un'altra più antica ancora, meno alta (16 metri) e risalente all'epoca giulio - claudia. Essa bruciò nel [[grande incendio di Roma]] del [[64]]. L'esistenza di quest'ultima, attestata nelle ''Lettere'' di Seneca (56, 4), è stata confermata dai risultati delle indagini condotte nell'area tra il 1986 e il 2003 dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità della [[Sapienza - Università di Roma]] sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella. |
Versione delle 14:13, 14 lug 2013
La Meta Sudans era una fontana di età flavia, che si trovava vicino al Colosseo.
Era una fontana imponente, di forma tronco-conica, alta 17 o forse anche 18 metri.
È rappresentata in una moneta di Tito datata 80 d.C.: la sua costruzione iniziò quindi a partire da quell'anno.
Veniva chiamata meta per via della sua forma che rappresentava la meta attorno alla quale, nei circhi, si doveva svoltare, e sudans perché sembrava sudasse; difatti la palla di bronzo era crivellata da fori da cui usciva l'acqua.
Era collocata nel punto di convergenza di 4 o 5 regioni (II, III, IV, X e forse I) delle 14 nelle quali era divisa Roma.
Alla Meta Sudans, secondo un'antica leggenda, andavano i gladiatori a lavarsi dopo il combattimento effettuato nel vicino anfiteatro.
La fontana sorgeva su un'altra più antica ancora, meno alta (16 metri) e risalente all'epoca giulio - claudia. Essa bruciò nel grande incendio di Roma del 64. L'esistenza di quest'ultima, attestata nelle Lettere di Seneca (56, 4), è stata confermata dai risultati delle indagini condotte nell'area tra il 1986 e il 2003 dal Dipartimento di Scienze dell'Antichità della Sapienza - Università di Roma sotto la direzione della prof.ssa Clementina Panella.
I resti della fontana flavia sono stati demoliti definitivamente tra il 1933 e il 1936 insieme ai resti della base del Colosso di Nerone durante i lavori per la costruzione di Via dell'Impero, attuale Via dei Fori Imperiali, voluta da Mussolini.
Bibliografia
- Clementina Panella (a cura di), Meta Sudans I. Un’area sacra in Palatio e la valle del Colosseo prima e dopo Nerone, Roma 1996.
Altri progetti
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