Pappa reale: differenze tra le versioni

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Un alveare ben condotto può produrre, nei cinque sei-mesi della stagione estiva, circa 500 g di prodotto che, essendo facilmente deperibile, deve immediatamente essere ricoverato in un contenitore freddo.
Un alveare ben condotto può produrre, nei cinque sei-mesi della stagione estiva, circa 500 g di prodotto che, essendo facilmente deperibile, deve immediatamente essere ricoverato in un contenitore freddo.


Si calcola che nel [[2005]] l'[[Italia]] abbia prodotto solo il 3% del proprio fabbisogno; il restante 97% viene importato solitamente dai paesi [[asia]]tici dove il costo della [[manodopera]] è notevolmente più basso. Il costo della manodopera è il maggiore responsabile del costo elevato.
{{senza fonte|Si calcola che nel [[2005]] l'[[Italia]] abbia prodotto solo il 3% del proprio fabbisogno; il restante 97% viene importato solitamente dai paesi [[asia]]tici dove il costo della [[manodopera]] è notevolmente più basso.}} Il costo della manodopera è il maggiore responsabile del costo elevato.


==Proprietà nutritive==
==Proprietà nutritive==

Versione delle 23:16, 3 giu 2013

Pappa reale

La pappa reale è una secrezione prodotta dalle ghiandole ipofaringee e ghiandole mascellari delle api operaie e viene utilizzata dalle api come nutrimento per le larve (fino a tre giorni di età) e per l'ape regina (per tutta la vita).

Il nome pappa reale deriva dal fatto che le larve alimentate con la pappa reale diventano regine ed è per questo che viene ritenuta un alimento nobile. Costituisce, nell'ambito dell'apicoltura, uno dei prodotti più pregiati delle arnie.

Produzione

Viene prodotta stimolando le famiglie di Apis mellifera in arnie a favi mobili a produrre celle reali, dove viene poi raccolta da ogni cella quando la larva ha all'incirca tre-quattro giorni di età.

Un alveare ben condotto può produrre, nei cinque sei-mesi della stagione estiva, circa 500 g di prodotto che, essendo facilmente deperibile, deve immediatamente essere ricoverato in un contenitore freddo.

Si calcola che nel 2005 l'Italia abbia prodotto solo il 3% del proprio fabbisogno; il restante 97% viene importato solitamente dai paesi asiatici dove il costo della manodopera è notevolmente più basso.[senza fonte] Il costo della manodopera è il maggiore responsabile del costo elevato.

Proprietà nutritive

È un alimento con caratteristiche nutrizionali molto particolari fra i prodotti naturali, e viene commercializzato come variante particolarmente nutriente e benefica del miele.

È importante consumarla fresca per conservare le sue proprietà. Perché sia consumata fresca bisogna che sia rispettata la catena del freddo altrimenti viene commercializzata anche in forma liofilizzata.

Composizione della pappa reale

La pappa reale contiene in media:

  • Lipidi: 4,5 %
  • Glucidi: 14,5 %; in gran parte si tratta di glucosio e fruttosio (monosaccaridi), e, in proporzioni assai minori, di saccarosio, maltosio, erlosio, trealosio e melibiosio
  • Protidi: 13 % (amminoacidi allo stato libero o combinati)
  • Acqua: circa il 66 %.

Contiene anche vitamine (la pappa reale è il prodotto più ricco di vitamina B5 che si conosca in natura), oligoelementi, acetilcolina (fino a 1 mg/g), fattori antibiotici particolarmente attivi contro l'Amoeba proteus e l'escherichia coli B (più nota sotto il nome di colibacillo).

Antibiotici e sulfamidici

In Europa, ai sensi del regolamento 2377/90, non sono previsti limiti residuali di antibiotici nei mieli e nella pappa reale che pertanto devono considerarsi vietati negli alveari in produzione. Sono invece ammessi in alcuni paesi (Italia esclusa) per la cura di alcune patologie quali la peste americana e la peste europea. In molti stati extraeuropei ne è consentito l'uso sistematico per la prevenzione delle medesime patologie. In particolare negli Stati Uniti è frequente l'uso di tetracicline e dei sulfamidici (sulfatiazolo). In altri stati, quali la Cina sono frequenti le contaminazioni con il cloramfenicolo, classificato tossico per l'uomo.[1] La globalizzazione sta inoltre portando a frequenti episodi di contaminazione con cloramfenicolo dei mieli europei dovuti alle triangolazioni del mercato.[2]

Note

Voci correlate

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