Ceramica protogeometrica: differenze tra le versioni

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Versione delle 12:10, 1 set 2012

Si definisce stile protogeometrico l'esito formale della ceramica greca che si pone tra la fine del submiceneo e l'inizio dello stile geometrico, tra 1050 e 900 a.C. Nel nuovo stile è l'Attica la regione greca maggiormente creativa, forse con qualche iniziale influenza proveniente da Cipro, come suggerito dall'adozione del pennello multiplo. Ad Atene gli scavi dei tedeschi nel Ceramico e degli americani nell'Agora hanno permesso di ricostruirne l'evoluzione; altrove ii ritrovamenti sono generalmente insufficienti ma per convenzione la transizione dal submiceneo viene posta al X secolo a.C. Si ha notizia di poche esportazioni.

La decorazione astratta ma spontanea e poco curata della ceramica submicenea viene trasformata dai ceramisti protogeometrici in un sistema di forme ordinato e rigoroso che vive in rapporto con le forme del vaso. Lo stile dipende dalla composizione di parti distinte e chiaramente articolate e non dal singolo dettaglio e sarà alla base di un durevole atteggiamento nei confronti della forma.

Origine del protogeometrico

Durante il XIV secolo a.C. le spontanee forme di piante e animali marini che caratterizzavano i vasi cretesi divennero sempre più convenzionali e stereotipati. Tecnicamente la ceramica micenea manteneva i suoi alti standard, ma si contraeva la sua abilità artistica: le forme diventavano più goffe, i motivi decorativi diminuivano e diventavano più geometrici con una crescente tendenza verso la decorazione a fasce e verso l'uso di motivi lineari. L'ultima fase dell'arte minoico-micenea, chiamata submicenea, nell'XI secolo a.C., conobbe una decadenza anche tecnica. Sono state avanzate diverse ipotesi circa l'origine dello stile protogeometrico, come elemento connaturato alle prime popolazioni greche e già presente nel medio elladico oppure importato dalle popolazioni doriche; quest'ultima teoria sembra essere contraddetta dalla tradizione secondo cui l'Attica sarebbe stata l'unica regione greca a non essere toccata dalla invasione dei Dori, oltre che dall'evidenza di una certa derivazione formale del protoattico dalla ceramica micenea. Quale ne sia stata l'origine lo stile protogeometrico segna l'inizio di una nuova era, e non è escluso che il metodo geometrico sia stato selezionato tra altri ugualmente utili e possibili.

Atene

Nello stile protogeometrico si distinguono due schemi fondamentali, entrambi ereditati dal miceneo. Il primo era usato principalmente su vasi di grandi dimensioni e divenne meno popolare verso la fine del periodo; si distingue per una decorazione su fondo chiaro la cui luminosità veniva enfatizzata dagli scarsi ornamenti e dalle fasce dipinte in scuro. Il secondo, complementare al precedente, è chiamato black style o stile a fondo scuro. Anche gli ornamenti a cerchi concentrici e a scacchiera sono caratterizzati da alternanza di toni chiari e scuri andando a costituire parte dello stesso sistema decorativo.

La decorazione tende a sottolineare la spalla nei vasi chiusi e il campo tra le maniglie nei vasi aperti; i grandi vasi chiusi potevano avere un secondo campo decorativo a metà della pancia, dove si trovano cerchi concentrici o linee ondulate. Verso la fine del black style, il campo principale si sposta a metà della pancia e in anticipazione dello stile geometrico si sperimentano decorazioni sul collo. Gli ornamenti erano pochi e semplici: cerchi e semicerchi disegnati con pennelli multipli montati su compassi, in contrasto con i disegni a mano libera micenei, triangoli, losanghe e piccoli scacchi erano usuali e a fianco a questi compaiono meno frequenti triangoli in fila come denti, o alternati e separati da opposte diagonali e zig-zag. Occasionalmente il campo è diviso da un registro superiore e uno inferiore. I più elaborati prodotti con molti pannelli o semicerchi alternati a triangoli sono generalmente più tardi. Il protogeometrico è uno stile rigorosamente astratto e le rarissime forme organiche sono introdotte in pezzi inusuali o senza convinzione: tra queste la singolare silhouette a forma di cavallo su un'anfora del Ceramico (Atene, Museo del Ceramico 560).

Le forme più comuni sono le anfore con maniglie verticali o orizzontali, crateri, oinochoai con labbra trilobate, lekythos, coppe, pissidi sferiche e kalathos (qualche volta dotate di maniglie). Molte di queste forme sono ereditate dal miceneo benché modificate. Generalmente i contorni sono più tesi e più definiti e c'è una tendenza a passare dal globulare all'ovoidale col diametro massimo più alto. I colli sono più larghi e più forti, il piede più segnato e su tazze e crateri può assumere forma conica.

L'argilla varia tra il pallido e il medio marrone; i più grandi vasi a fondo chiaro sembrano avere un sottile rivestimento giallastro. La pittura varia tra il bruno scuro e il nero, qualche volta incidentalmente virata al rosso; negli ornamenti a volte si nota come il pennello scorra asciutto, ma c'è qualche deliberata diluizione, specialmente nel zig-zag. Sia le superfici dipinte che quelle non dipinte mostrano una certa lucentezza. Generalmente i vasi più tardi, specialmente del black style sono più curati e la loro argilla scura dipinta con nero lucido è difficilmente distinguibile dai primi lavori geometrici.

Altre scuole regionali

L'influenza attica era forte nell'Argolide, a Corinto e in parte della Beozia, nelle Cicladi e nei nuovi territori greci nell'Egeo orientale. L'Argolide, che è stata la regione dominante nella tarda età del bronzo, ha prodotto l'unica scuola protogeometrica comparabile con quella attica. Da Corinto provengono pochi e modesti pezzi a fondo scuro; qui il protogeometrico dura più a lungo e questo indica solitamente la presenza di una scuola minore. Il nord-est del Peloponneso sembra in contatto con l'Attica, mentre c'è una prevalente influenza argiva in Arcadia. In Beozia sono state trovate alcune importazioni dall'Attica. Quel poco che è conosciuto delle Cicladi meridionali suggerisce modelli attici. Molto protogeometrico è stato trovato a Rodi dove ancora una volta lo stile è quello attico o argivo. A Smirne, Samo, Mileto e in Caria il primo protogeometrico è identico allo stile attico.

In Eubea in seguito agli scavi di Lefkandi si è pensato che uno stile protogeometrico fosse iniziato nello stesso periodo e indipendentemente da Atene. In una prima fase le decorazioni non vanno oltre la linea ondulata, ma intorno alla fine dell'XI secolo a.C., ossia nel medio protogeometrico, nuovi ritrovamenti hanno mostrato l'esistenza di una scuola locale originale nata da tradizioni locali e imitazione attica, la quale avrebbe avuto influenza anche in altri territori. Il tardo protogeometrico vede una produzione più convenzionale ma è importante per ritrovamenti di esemplari di coppa con decorazione a semicerchi pendenti.Uno stile protogeometrico semplificato chiamato sub-protogeometrico persiste fino alla metà dell'VIII secolo a.C. con qualche importazione dal geometrico ateniese. Il tardo protogeometrico euboico con i semicerchi pendenti ha una certa importanza storica perché è stato esportato a Cipro, nel Levante e in Etruria segno che è in relazione con l'intraprendenza e l'espansione dei viaggiatori di origine euboica in questo periodo.

Dai santuari della Laconia proviene un discreto numero di frammenti. I solchi orizzontali sul corpo sono una particolarità di questa scuola; l'argilla è più scura che altrove, il marrone profondo si avvicina al nero ed è dotato di un luccichio metallico. Potrebbero esserci influenze attiche, forse attraverso Argo, nell'uso occasionale dei cerchi. La più vicina connessione nel sistema di motivi decorativi è con la Messenia, dove la sequenza torna indietro verso la tarda età del bronzo. Qui anche sono frequenti pannelli, triangoli, gruppi di semicerchi talvolta sia pendenti dall'alto sia sul fondo del medesimo pannello. L'argilla che varia nel colore è generalmente morbida e friabile.

A Creta i precedenti erano diversi. In altre parti del mondo greco lo stile della tarda età del bronzo era stato uniformemente miceneo, ma a Creta la più antica tradizione minoica era tenace. Nella Creta orientale subminoica la resistenza al protogeometrico continuò fino al IX secolo, ma nella zona Centrale il protogeometrico fu accettato già nel X, anche se con riserve. Vi troviamo ancora il vaso a staffa, il kalathos, la pisside con alte pareti scoscese, i vasi anatra, e la coppa profonda che si trasforma in una sorta di cratere a campana. Altre forme comuni sono una oinochoe con bocca trilobata, un'anfora con collo corto o collare e un'anfora senza piede e con base piatta. La decorazione in chiaro o scuro è poco curata. Gli ornamenti più usati sono i cerchi concentrici spesso fluttuanti nel campo e riempiti con clessidre. Un altro caratteristico motivo è il doppio zig-zag orizzontale. Questo stile che è un segno delle importazioni di ceramica attica è durato a Cnosso fino alla metà del IX secolo e in località più remote probabilmente più a lungo.

Bibliografia

  • Jeffrey Mark Hurwit, The art and culture of early Greece : 1100-480 b.C., London, Cornell University Press, 1985, pp. 53-58, ISBN 0801417678.
  • Robert Manuel Cook, Greek painted pottery, London ; New York, Routledge, 1997, pp. 5-13, ISBN 9780415138598.

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