Frassineto: differenze tra le versioni

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Da qui essi presero a condurre azioni di razzia nell'area circostante, spingendosi però anche in [[Piemonte]] e nel [[Italia settentrionale|settentrione italiano]], ponendo sotto il proprio controllo i [[valichi alpini|passi alpini]] del [[Frejus]], toccando l'attuale [[St. Moritz]], nella [[Svizzera]] meridionale.
Da qui essi presero a condurre azioni di razzia nell'area circostante, spingendosi però anche in [[Piemonte]] e nel [[Italia settentrionale|settentrione italiano]], ponendo sotto il proprio controllo i [[valichi alpini|passi alpini]] del [[Frejus]], toccando l'attuale [[St. Moritz]], nella [[Svizzera]] meridionale.


L'imperatore [[Ottone I del Sacro Romano Impero|Ottone I]] ritenne che il [[Califfo]] [[Omayyadi|omayyade]] di [[al-Andalus]], [[Abd al-Rahman III|ʿAbd al-Rahmān III]], governasse Frassineto, e mandò [[Giovanni di Gorze]] come ambasciatore {{senza fonte|nel [[956]]}} per due anni a [[Cordova]], con l'obiettivo di metter finalmente fine alle attività depredatorie di quei fuoriusciti andalusi. Il Califfo a sua volta mandò un'ambasciata guidata dal vescovo [[mozarabo]] [[Recemundo]]. È improbabile, tuttavia, che i pirati considerassero Fraxinetum come parte del territorio del califfo.
L'imperatore [[Ottone I del Sacro Romano Impero|Ottone I]] ritenne che il [[Califfo]] [[Omayyadi|omayyade]] di [[al-Andalus]], [[Abd al-Rahman III|ʿAbd al-Rahmān III]], governasse Frassineto, e mandò [[Giovanni di Gorze]] come ambasciatore {{senza fonte|nel [[956]]}} per due anni a [[Cordova]], con l'obiettivo di metter finalmente fine alle attività depredatorie di quei fuoriusciti andalusi. Il Califfo a sua volta mandò un'ambasciata guidata dal vescovo [[mozarabo]] [[Recemundo]]. È improbabile, tuttavia, che i corsari del Frassineto considerassero il loro insediamento come facente parte del territorio del califfo.


I predoni furono nel [[973]]<ref name="bordonesergi"/> o [[983]]<ref> Sulla seconda data concordano - tra i molti - Jean-Pierre Arrignon, Jean Heuclin, ''Pouvoirs, Église et société dans les royaumes de France, Bourgogne et Germanie: aux Xe et XIe siècles (888-vers 1110)'', Nantes: Éditions du Temps, 2008 , p. 66-67.</ref> sconfitti nella [[Battaglia di Tourtour]] da [[Guglielmo I di Provenza]] che si avvalse dell'alleanza di nobili provenzali e col sostegno del [[marca di Torino|marchese di Torino]] [[Arduino il Glabro]].
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Versione delle 02:03, 14 gen 2012

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Frassineto (disambigua).

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Frassineto (in arabo, Farakhshanit in latino Fraxinetum) fu il nome di una località, attuale La Garde-Freinet, presso Saint-Tropez, nel meridione francese, in cui nel X secolo si creò un insediamento di predoni, prevalentemente musulmani (berberi). Il nome della località derivava dall'antico villaggio locale di Fraxinetum.

Storia

Secondo Liutprando da Cremona, verso l'889-90 musulmani provenienti da al-Andalus s'insediarono a Fraxinetum. Secondo invece alcuni storici medievisti contemporanei i predoni erano forse di origine basca e comunque non arabi.[1]

Da qui essi presero a condurre azioni di razzia nell'area circostante, spingendosi però anche in Piemonte e nel settentrione italiano, ponendo sotto il proprio controllo i passi alpini del Frejus, toccando l'attuale St. Moritz, nella Svizzera meridionale.

L'imperatore Ottone I ritenne che il Califfo omayyade di al-Andalus, ʿAbd al-Rahmān III, governasse Frassineto, e mandò Giovanni di Gorze come ambasciatore nel 956[senza fonte] per due anni a Cordova, con l'obiettivo di metter finalmente fine alle attività depredatorie di quei fuoriusciti andalusi. Il Califfo a sua volta mandò un'ambasciata guidata dal vescovo mozarabo Recemundo. È improbabile, tuttavia, che i corsari del Frassineto considerassero il loro insediamento come facente parte del territorio del califfo.

I predoni furono nel 973[1] o 983[2] sconfitti nella Battaglia di Tourtour da Guglielmo I di Provenza che si avvalse dell'alleanza di nobili provenzali e col sostegno del marchese di Torino Arduino il Glabro.

Note

  1. ^ a b Renato Bordone; Giuseppe Sergi, Dieci secoli di medioevo, Torino, Einaudi, 2009, p. 125. Nulla in merito afferma invece J. T. Reinaud (Invasions des Sarrazins en France, Parigi, 1836), uno dei più autorevoli studiosi arabisti sulla presenza islamica in Francia durante l'età medievale
  2. ^ Sulla seconda data concordano - tra i molti - Jean-Pierre Arrignon, Jean Heuclin, Pouvoirs, Église et société dans les royaumes de France, Bourgogne et Germanie: aux Xe et XIe siècles (888-vers 1110), Nantes: Éditions du Temps, 2008 , p. 66-67.

Bibliografia

  • J. T. Reinaud, Invasions des Sarrazins en France, Paris 1836
  • Mohammed Arkoun, Histoire de l'Islam et des musulmans en France du Moyen-Age à nos jours, Parigi, Albin Michel, 2006
  • G. Patrucco, "I Saraceni nelle Alpi Occidentali", in Bollettino Storico Bibliografico Subalpino, XXXII, 1908.
  • Philippe Sénac, "Islam et chrétiens du Midi (XIIe-XIVe siècle)", Les Cahiers de Fanjeaux, n° 18, Tolosa, Privat, 1983, 435 pp.

Voci correlate