Dativo: differenze tra le versioni
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Versione delle 08:58, 26 mag 2011
Il caso dativo è presente in varie lingue; è importante in particolar modo nella lingua latina e in quella greca. In entrambe queste ultime, nei prospetti declinativi, occupa convenzionalmente il terzo posto, dopo nominativo e genitivo.
In latino il dativo assume normalmente la funzione di complemento di termine (per esempio: do librum Marco, do il libro a Marco) o anche di vantaggio (per esempio: pugno patriae, combatto per la patria), anche se può avere funzioni più rare e complesse, come ad esempio il dativo etico, usato in espressioni standard (per esempio: vale mihi, stammi bene).
In greco invece ha un uso molto più ampio, come ad esempio il complemento di causa efficiente (per esempio: συμφορᾷ πλήσσομαι, sono colpito da una disgrazia), questo è dovuto all'assenza del caso ablativo nella lingua greca, quindi tutti i complementi espressi in latino dall'ablativo, sono confluiti nel greco al caso dativo, per il fenomeno linguistico del sincretismo.
In tedesco riprende il complemento di termine, generalmente riconoscibile dall'articolo (das Kind, il bambino dem Kind, al bambino); questo caso, in tedesco, è retto inoltre da una serie di preposizioni.