Rosso (araldica): differenze tra le versioni
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Versione delle 18:53, 18 ago 2010
Il rosso è uno smalto araldico di colore rosso intenso. Nella rappresentazione monocromatica è simboleggiato da linee parallele verticali.
Nell’araldica francese e inglese ha il nome di Gueules e alcuni autori, come Jouffroy d’Eschavannes, vedono l’origine della parola nel vocabolo di origine persiana gul o ghiul, che indica un rosa pallido. L’etimologia è dubbia, e la relazione incerta, mentre la parola « gueules » era correntemente utilizzata nel vocabolario dei tintori per indicare la gola di piccoli mustelidi (faina, martora) e, per estensione, le pellicce fatte con le loro pelli. La parola è la stessa impiegata nel linguaggio corrente, come testimonia la lettera di Bernardo di Chiaravalle all’arcivescovo di Sens (Sur la conduite des évêques) in cui parla di « pellicce di gueules » con cui si vestono i vescovi.
Un sinonimo, benché molto meno usato, è « cinabro ».
Per le virtù spirituali simboleggia verecondia, amore ardente verso Dio, il prossimo e la giustizia. Per le qualità mondane è simbolo di nobiltà cospicua, dominio, vendetta, audacia, coraggio, valore, spargimento di sangue in guerra, fortezza, magnanimità, desiderio ardente. Nei tornei indicava allegrezza.
Traduzioni
- Francese: gueules
- Inglese:
- Gules o Gueules (per i cittadini comuni)
- Ruby (per i nobili)
- Mars (per i principi ed i sovrani)
- Tedesco: Rot
- Spagnolo: gules
- Olandese: keel o rood