Colonie genovesi: differenze tra le versioni

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La ''politica estera'' della [[Repubblica di Genova]], dagli albori dell'[[1000|anno mille]] e lungo il lento correre dell'[[medioevo|età di mezzo]], fino alle soglie dell'era moderna, fu prevalentemente quella di garantire ai cittadini - al di fuori dei confini del [[Genovesato]] e in proiezione dei territori d'oltremare - una fitta rete di rotte mercantili.
La ''politica estera'' della [[Repubblica di Genova]], dagli albori dell'[[1000|anno mille]] e lungo il lento correre dell'[[medioevo|età di mezzo]], fino alle soglie dell'era moderna, fu prevalentemente quella di garantire ai cittadini - al di fuori dei confini del [[Genovesato]] e in proiezione dei territori d'oltremare - una fitta rete di rotte mercantili.



Versione delle 17:38, 25 feb 2009

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(LIJ)

«Tanti sum li Zenoeixi, e per lo mondo si desteixi, che dund eli van e stan un'aotra Zena ghe fan»

(IT)

«Tanti sono i genovesi, per il mondo così dispersi, che dove vanno e stanno un'altra Genova fanno»

La politica estera della Repubblica di Genova, dagli albori dell'anno mille e lungo il lento correre dell'età di mezzo, fino alle soglie dell'era moderna, fu prevalentemente quella di garantire ai cittadini - al di fuori dei confini del Genovesato e in proiezione dei territori d'oltremare - una fitta rete di rotte mercantili.

A perseguirla fu una consolidata classe dirigente, al tempo stesso tanto pragmatica quanto consapevole di sé e del proprio potere. Tale politica si basò principalmente sull'acquisizione e il controllo di nuovi territori - che diverranno poi le cosiddette colonie genovesi - ma anche la semplice presenza nelle città portuali situate lungo le coste del mar Mediterraneo ed al di fuori di esso.

In Europa come in Africa o in Asia, talvolta anche con significative presenze nelle zone dell'interno, nelle fiere e nelle più importanti piazze finanziarie del mondo allora frequentato e frequentabile, talvolta spingendosi in terre inesplorate o sconosciute, i genovesi posero le basi di un impero economico e commerciale, ora con le armi della diplomazia, ora con le galee della Repubblica o dei suoi cittadini.

I genovesi si muovono in nome della Repubblica, come Caffaro di Rustico o Guglielmo Embriaco, i più famosi fra i molti crociati che ottengono enormi privilegi per Genova nelle città della Terra Santa, agendo per proprio conto come Benedetto Zaccaria cui fu infeudata da Michele VIII Paleologo Focea e, più tardi Chio / Scio od in società come la Maona di Chio che faceva capo alla potente famiglia dei Giustiniani un secolo più tardi od ancora tramite potenti lobby come il Banco di San Giorgio cui venne affidato il governo di diverse colonie e, addirittura, della Corsica.

Gli inizi

Alla conquista dei mari

L'espansione di Genova nel Mar Mediterraneo

La battaglie della Meloria e di Curzola

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia della Meloria.

L'inizio della decadenza

La fine

Bibliografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia su Genova.
  • Gabriella Airaldi, Blu come il mare - Guglielmo e la saga degli Embriaci, Fratelli Frilli Editori, Genova, 2006, ISBN 88-7563-174-3
  • Cristiano Caracci, "Quod non iretur ad Tanam" in Studia Historica Adriatica ac Danubiana, Duino 2008, pp. 81 e ss.