Mela d'oro: differenze tra le versioni

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La '''mela d'oro''' è un motivo presente in miti e leggende di vari paesi ed epoche. I suoi significati sono sempre stati molteplici e anche molto diversi, ma sono innegabilmente legati sempre alla mela — o pomo — molto presente in moltissimi miti o testi religiosi, da quelli della religioni "del libro" alla mitologia greco-romana.
La '''mela d'oro''' è un motivo presente in miti e leggende di vari paesi ed epoche. I suoi significati sono sempre stati molteplici e anche molto diversi, dato che la mela è molto presente in moltissimi miti o testi religiosi.


== La mela d'oro nella cultura greca ==
== La mela d'oro nella cultura greca ==

Versione delle 16:19, 23 gen 2021

La mela d'oro è un motivo presente in miti e leggende di vari paesi ed epoche. I suoi significati sono sempre stati molteplici e anche molto diversi, dato che la mela è molto presente in moltissimi miti o testi religiosi.

La mela d'oro nella cultura greca

Lo stesso argomento in dettaglio: Giardino delle Esperidi e Pomo della discordia.

Secondo la mitologia greca, la mela d'oro era il frutto del giardino delle Esperidi che prometteva l'eterna giovinezza. Inoltre fu proprio una mela d'oro che portò al giudizio di Paride e, attraverso una serie di avvenimenti, alla guerra di Troia.

La mela d'oro nella cultura ottomana

L'appellativo di mela d'oro indicava, durante l'espansione dell'Impero ottomano, la città da conquistare e quindi l'oggetto dei desideri del quale il sultano doveva poter fruire. Dapprima, il nome si riferiva alla città di Costantinopoli, che grazie alle sue poderose mura di cinta era ripetutamente riuscita a sottrarsi ad una qualsiasi occupazione, diventando una specie di enclave nell'Impero Ottomano che andava nel frattempo espandendosi in tutte le direzioni. Con l'avvento delle nuove tecniche belliche, la mela d'oro finì essere effettivamente presa dai Turchi grazie all'assedio di Costantinopoli. Una volta spianata completamente la via dell'espansione nella penisola balcanica, l'obiettivo principale degli Ottomani diventò prima Buda; dopo la conquista di quest'ultima, venne la volta di Vienna, che per gli Ottomani diventava così la nuova mela d'oro. I Turchi provarono due volte ad espugnarla: il primo grande tentativo fu quello dell'assedio del 1529, il secondo la battaglia di Vienna[1][2]. Entrambe le manovre fallirono e, dopo la seconda ritirata, l'Impero ottomano si sarebbe avviato verso il declino.

La mela d'oro nelle culture nordiche

Il motivo compare anche nei racconti fantastici della letteratura nordica. Generalmente un eroe (come Eracle o Făt-Frumos) deve recuperare la mela d'oro da un personaggio antagonista come un drago o un altro mostro.

Note

  1. ^ Arrigo Petacco, L'ultima crociata. Quando gli ottomani arrivarono alle porte dell'Europa.
  2. ^ In maniera analoga, Roma veniva talvolta denominata dagli Ottomani anche mela rossa.

Voci correlate

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