Zona abissopelagica: differenze tra le versioni
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La '''zona abissopelagica''' è la [[dominio pelagico|zona pelagica]] in cui vivono le comunità [[Pelagico|pelagiche]] più prossime al fondo degli [[oceano|oceani]]. «Abissi» deriva dalla parola [[Lingua greca|greca]] ἄβυσσος (àbissos), che significa ''senza fondo''. Compresa tra i 4000 e i 6000 metri, questa zona è avvolta in una perpetua oscurità e non vi giunge mai la luce del sole. È la parte più profonda della cosiddetta «zona di mezzanotte» che inizia nella [[zona batipelagica]] sovrastante<ref name=zone>{{Cita web|titolo=Abyssal|cognome=Nelson|nome=Rob|url=http://www.thewildclassroom.com/biomes/abyssal.html|editore=The Wild Classroom|data=aprile 2007|accesso=27 aprile 2009}}</ref><ref name=biome>{{Cita web|titolo=Deep Sea Biome|url=http://www.untamedscience.com/biology/world-biomes/deep-sea-biome|editore=Untamed Science|accesso=27 aprile 2009}}</ref>. |
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I suoi abitanti permanenti (ad esempio l'[[Chiasmodon niger|inghiottitore nero]], il [[Bathypterois grallator|pesce tripode]], le [[Lophiiformes|rane pescatrici]] abissali e il [[calamaro gigante]]) sono in grado di resistere alle immense pressioni delle profondità oceaniche fino a 76 [[Pascal (unità di misura)|megapascal]]<ref name=zone/>. Molte creature abissali hanno la mascella inferiore più lunga di quella superiore per setacciare nella sabbia alla ricerca del cibo<ref name=biome/>. Le fosse o fenditure abissali che si spingono a migliaia di metri sotto il fondale dell'oceano (ad esempio le fosse medio-oceaniche come la [[fossa delle Marianne]] nel [[Oceano Pacifico|Pacifico]]) sono quasi inesplorate<ref name=zone/>. Solamente il [[batiscafo]] [[Trieste (batiscafo)|Trieste]], il [[sottomarino]] [[Telecomando|telecomandato]] [[Kaiko]] e il Nereus sono stati in grado di scendere a queste profondità<ref>{{Cita web|titolo=History of the Bathyscaph Trieste|url=http://www.bathyscaphtrieste.com/|editore=Bathyscaphtrieste.com|accesso=27 aprile 2009}}</ref><ref>{{Cita news|titolo=World's deepest-diving submarine missing|url=https://www.usatoday.com/news/health/2003-07-01-Sub-missing_x.htm|pubblicazione=USA Today|editore=Gannett Company Inc.|data=2 luglio 2003|accesso=27 aprile 2009}}</ref>. Queste regioni sono anche caratterizzate da freddo costante e mancanza di nutrienti. Gran parte dell'intera zona abissale presenta temperature di 2-3 °C<ref name=biome/>. |
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La zona abissopelagica è la zona pelagica in cui vivono le comunità pelagiche più prossime al fondo degli oceani. «Abissi» deriva dalla parola greca ἄβυσσος (àbissos), che significa senza fondo. Compresa tra i 4000 e i 6000 metri, questa zona è avvolta in una perpetua oscurità e non vi giunge mai la luce del sole. È la parte più profonda della cosiddetta «zona di mezzanotte» che inizia nella zona batipelagica sovrastante[1][2].
I suoi abitanti permanenti (ad esempio l'inghiottitore nero, il pesce tripode, le rane pescatrici abissali e il calamaro gigante) sono in grado di resistere alle immense pressioni delle profondità oceaniche fino a 76 megapascal[1]. Molte creature abissali hanno la mascella inferiore più lunga di quella superiore per setacciare nella sabbia alla ricerca del cibo[2]. Le fosse o fenditure abissali che si spingono a migliaia di metri sotto il fondale dell'oceano (ad esempio le fosse medio-oceaniche come la fossa delle Marianne nel Pacifico) sono quasi inesplorate[1]. Solamente il batiscafo Trieste, il sottomarino telecomandato Kaiko e il Nereus sono stati in grado di scendere a queste profondità[3][4]. Queste regioni sono anche caratterizzate da freddo costante e mancanza di nutrienti. Gran parte dell'intera zona abissale presenta temperature di 2-3 °C[2].
L'area sotto la zona abissale è la quasi disabitata zona adopelagica[5]. La zona al di sopra è quella batipelagica[5]. Queste tre zone appartengono al cosiddetto reame abissale. Al di sopra della piattaforma continentale vi sono rispettivamente le zone eufotica e disfotica. La zona abissale è situata parte nella zona disfotica e parte in quella afotica[6].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c Rob Nelson, Abyssal, su thewildclassroom.com, The Wild Classroom, aprile 2007. URL consultato il 27 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2009).
- ^ a b c Deep Sea Biome, su untamedscience.com, Untamed Science. URL consultato il 27 aprile 2009.
- ^ History of the Bathyscaph Trieste, su bathyscaphtrieste.com. URL consultato il 27 aprile 2009.
- ^ World's deepest-diving submarine missing, in USA Today, Gannett Company Inc., 2 luglio 2003. URL consultato il 27 aprile 2009.
- ^ a b Abyssal, su dictionary.reference.com, Dictionary.com. URL consultato il 27 aprile 2009.
- ^ Ocean zones, su scienceclarified.com, Advameg Inc.. URL consultato il 27 aprile 2009.