Sagrato: differenze tra le versioni

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[[File:Sagrato Chiesa Madre.jpg|thumb|upright=1.4|Sagrato della chiesa di Maria SS. Annunziata a [[Casarano]]]]
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Il '''sagrato''' (anche detto '''sacrato''') è lo spazio [[Consacrazione|consacrato]] davanti alla [[facciata]] principale di una [[chiesa (architettura)|chiesa]], spesso sopraelevato di qualche [[gradino]] rispetto al livello della strada e a volte delimitato da una [[Parapetto|balaustra]] o da una cancellata.
Il '''sagrato''' (anche detto '''sacrato''') è lo spazio [[Consacrazione|consacrato]] davanti alla [[facciata]] principale di una [[chiesa (architettura)|chiesa]], spesso sopraelevato di qualche [[gradino]] rispetto al livello della strada e a volte delimitato da una [[Parapetto|balaustra]] o da una cancellata.

Ultimamente sta diventando virale il '''Divieto sul Sagrato'''.
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Versione delle 13:00, 25 ago 2019

Sagrato della chiesa di Maria SS. Annunziata a Casarano

Il sagrato (anche detto sacrato) è lo spazio consacrato davanti alla facciata principale di una chiesa, spesso sopraelevato di qualche gradino rispetto al livello della strada e a volte delimitato da una balaustra o da una cancellata.

Ultimamente sta diventando virale il Divieto sul Sagrato. [1][2]

Storia

Il lemma "sagrato" ha origine dal termine di lingua latina sacratum, traducibile come terreno consacrato. Esso, pertanto, fa già parte della sacralità dell'edificio di culto.[3] Il sagrato, nell'antichità, era il luogo deputato alla sepoltura dei fedeli cristiani. Tale luogo, antistante alla chiesa, viene ad avere una propria caratterizzazione in ambito architettonico, soltanto in epoca romanica.[1]

Epoca romanica e gotica

In tale periodo, il sagrato era il luogo in cui i fedeli erano aspersi con l'acqua santa, prima dell'inizio della funzione domenicale. Tale rito aveva una funzione purificatrice in quanto il fedele, soltanto dopo aver ricevuto tale benedizione, poteva varcare la soglia di ingresso della chiesa. Soglia che simboleggiava la porta del cielo. Col tempo, il rito della benedizione nel sagrato è stato sostituito col segno della croce con acqua benedetta, posta in acquasantiere all'ingresso della chiesa.[3]

Epoca contemporanea

In epoca contemporanea, il sagrato è diventato lo spazio deputato all'accoglienza dei fedeli. La Chiesa cattolica, nel disciplinare la costruzione o ristrutturazione dei propri luoghi di culto, afferma come tale luogo debba essere nitido, ordinato, accogliente e gradevole al pari della propria casa.[4]

Letteratura

Nel romanzo Fermo e Lucia (tomo II, cap.7) di Alessandro Manzoni il Conte del Sagrato è un nobile che aveva commesso uno dei suoi delitti proprio sul sagrato di una chiesa. Egli sarà poi l'Innominato nei Promessi sposi.

Note

  1. ^ a b Emilio Lavagnimno, Sagrato, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il aprile 2016.
  2. ^ I congressi nazionali di archeologia medioevale, problematiche storiche e testimonianze archeologiche, su books.google.it. URL consultato il 2 aprile 2016.
  3. ^ a b Opera dei Ricreatori, La piazza (sussidio per educatori), settembre 2016.
  4. ^ CEI, Adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica, nota pastorale del 31.05.1996, Roma.

Voci correlate

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