Jeanne Baret: differenze tra le versioni

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Commerson soffrì di mal di mare ed ulcere ricorrenti alla gamba nella prima parte del viaggio, e probabilmente Baret passò molto tempo a curarlo. A parte la cerimonia di passaggio dell'equatore, descritta da Commerson con qualche dettaglio, ci fu poco da fare per i botanici prima che l<nowiki>'</nowiki>''Étoile'' raggiungesse [[Montevideo]].<ref>Dunmore, p 55-67</ref> Qui iniziarono le esplorazioni di pianure e montagne circostanti. La gamba di Commerson dava ancora problemi e sembra che Baret abbia svolto buona parte dei compiti, trasportando provviste e campioni.<ref>Dunmore, p 72</ref> A [[Rio de Janeiro]], luogo pericoloso in cui il capitano della ''Étoile'' fu ucciso a riva poco dopo il loro arrivo, Commerson era ufficialmente confinato sulla nave per curarsi la gamba, ma lui e Baret raccolsero comunque campioni di fioritura di una pianta che chiamarono [[Bougainvillea]].<ref>Dunmore, p 72-78</ref>
Commerson soffrì di mal di mare ed ulcere ricorrenti alla gamba nella prima parte del viaggio, e probabilmente Baret passò molto tempo a curarlo. A parte la cerimonia di passaggio dell'equatore, descritta da Commerson con qualche dettaglio, ci fu poco da fare per i botanici prima che l<nowiki>'</nowiki>''Étoile'' raggiungesse [[Montevideo]].<ref>Dunmore, p 55-67</ref> Qui iniziarono le esplorazioni di pianure e montagne circostanti. La gamba di Commerson dava ancora problemi e sembra che Baret abbia svolto buona parte dei compiti, trasportando provviste e campioni.<ref>Dunmore, p 72</ref> A [[Rio de Janeiro]], luogo pericoloso in cui il capitano della ''Étoile'' fu ucciso a riva poco dopo il loro arrivo, Commerson era ufficialmente confinato sulla nave per curarsi la gamba, ma lui e Baret raccolsero comunque campioni di fioritura di una pianta che chiamarono [[Bougainvillea]].<ref>Dunmore, p 72-78</ref>


Dopo una seconda visita a Montevideo, la successiva occasione di lavoro per i botanici fu la [[Patagonia]] dove le navi rimasero in attesa dei venti favorevoli per attraversare lo [[Stretto di Magellano]]. Qui Baret accompagnò Commerson in molte escursioni nell'aspro territorio guadagnandosi una reputazione per il coraggio e la resistenza.<ref name="nla">{{cita libro|titolo=Voyaging Through Strange Seas: Four Women Travellers in the Pacific |nome=Honore |cognome=Forster |accesso=21 agosto 2007|data=gennaio 2000 |opera=NLA News |url=http://www.nla.gov.au/pub/nlanews/2000/jan00/story-1.pdf}}</ref><ref>Dunmore, p 84-87</ref> Commerson, di nuovo ostacolato dal dolore alla gamba, definì Baret la propria "bestia da soma" per queste spedizioni. Oltre al lavoro manuale, Baret dovette raccogliere piante, pietre e conchiglie, ed aiutò Commerson ad organizzare e catalogare i campioni.
Dopo una seconda visita a Montevideo, la successiva occasione di lavoro per i botanici fu la [[Patagonia]] dove le navi rimasero in attesa dei venti favorevoli per attraversare lo [[Stretto di Magellano]]. Qui Baret accompagnò Commerson in molte escursioni nell'aspro territorio guadagnandosi una reputazione per il coraggio e la resistenza.<ref name="nla">{{cita libro|titolo=Voyaging Through Strange Seas: Four Women Travellers in the Pacific |nome=Honore |cognome=Forster |accesso=21 agosto 2007|data=gennaio 2000 |collana=NLA News |url=http://www.nla.gov.au/pub/nlanews/2000/jan00/story-1.pdf}}</ref><ref>Dunmore, p 84-87</ref> Commerson, di nuovo ostacolato dal dolore alla gamba, definì Baret la propria "bestia da soma" per queste spedizioni. Oltre al lavoro manuale, Baret dovette raccogliere piante, pietre e conchiglie, ed aiutò Commerson ad organizzare e catalogare i campioni.


I vari racconti sulla spedizione narrano in modo differente il modo in cui fu scoperto il vero sesso di Baret. Secondo Bougainville, voci secondo cui Baret sarebbe stata una donna avevano iniziato a circolare da tempo, ma il sesso fu confermato solo quando la spedizione raggiunse [[Tahiti]] nell'aprile del 1768. Non appena lei e Commerson sbarcarono per svolgere il lavoro di botanici, Baret fu immediatamente circondata da tahitiani che affermarono trattarsi di una donna. Fu necessario farla ritornare sulla nave per proteggerla dai tahitiani eccitati. Bougainville narrò l'incidente nel proprio diario alcune settimane dopo, quando ebbe occasione di visitare la ''Étoile'' per discuterne personalmente con Baret.<ref>Dunmore, p 100-101</ref>
I vari racconti sulla spedizione narrano in modo differente il modo in cui fu scoperto il vero sesso di Baret. Secondo Bougainville, voci secondo cui Baret sarebbe stata una donna avevano iniziato a circolare da tempo, ma il sesso fu confermato solo quando la spedizione raggiunse [[Tahiti]] nell'aprile del 1768. Non appena lei e Commerson sbarcarono per svolgere il lavoro di botanici, Baret fu immediatamente circondata da tahitiani che affermarono trattarsi di una donna. Fu necessario farla ritornare sulla nave per proteggerla dai tahitiani eccitati. Bougainville narrò l'incidente nel proprio diario alcune settimane dopo, quando ebbe occasione di visitare la ''Étoile'' per discuterne personalmente con Baret.<ref>Dunmore, p 100-101</ref>
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== Retaggi e controversie==
== Retaggi e controversie==
Commerson diede a molte piante il nome di amici e conoscenti. Una di loro, un arbusto alto con foglie verde scuro e fiori bianchi scoperta in Madagascar, prese il nome di ''Baretia bonafidia''. Ma il nome scelto da Commerson non sopravvisse dato che gli era già stato dato un nome quando i suoi racconti raggiunsero Parigi;<ref name="Knapp"/> oggi è nota col nome di [[Turraea]].<ref>Dunmore, p 168</ref><ref>Ridley, p 219-220</ref> Nonostante oltre settanta specie presero il nome di Commerson, solo una, la ''[[Solanum]] baretiae'', rende onore a Baret.<ref>{{cite web|last=Tepe|first=Eric J. |last2=Ridley|first2=Glynis|last3=Bohs|first3=Lynn|title=A new species of Solanum named for Jeanne Baret, an overlooked contributor to the history of botany|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3254248/|publisher=PhytoKeys|accessdate=10 marzo 2012}}</ref>
Commerson diede a molte piante il nome di amici e conoscenti. Una di loro, un arbusto alto con foglie verde scuro e fiori bianchi scoperta in Madagascar, prese il nome di ''Baretia bonafidia''. Ma il nome scelto da Commerson non sopravvisse dato che gli era già stato dato un nome quando i suoi racconti raggiunsero Parigi;<ref name="Knapp"/> oggi è nota col nome di [[Turraea]].<ref>Dunmore, p 168</ref><ref>Ridley, p 219-220</ref> Nonostante oltre settanta specie presero il nome di Commerson, solo una, la ''[[Solanum]] baretiae'', rende onore a Baret.<ref>{{Cita web|cognome=Tepe|nome=Eric J. |cognome2=Ridley|nome2=Glynis|cognome3=Bohs|nome3=Lynn|titolo=A new species of Solanum named for Jeanne Baret, an overlooked contributor to the history of botany|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3254248/|editore=PhytoKeys|accesso=10 marzo 2012}}</ref>


Per molti anni il diario pubblicato da Bougainville, popolare best-seller a quei tempi, sia nella traduzione inglese che nell'originale francese, fu l'unica fonte disponibile riguardo a Baret. Studiosi più recenti hanno scoperto altri documenti sulla sua vita, ma molte delle nuove informazioni rimangono semisconosciute ed inaccessibili al grande pubblico, soprattutto fuori dalla Francia. La prima biografia in inglese di Baret, scritta da John Dunmore, fu pubblicata solo nel 2002, e solo in Nuova Zelanda. Altri articoli apparvero su riviste specialistiche.<ref>{{Citation|title=Jeanne Baret: the first woman to circumnavigate the globe|first=Londa|last=Schiebinger|journal=Endeavour|volume=27|issue=1|year=2003|pages=22–25|doi=10.1016/S0160-9327(03)00018-8|pmid=12642142}}</ref>
Per molti anni il diario pubblicato da Bougainville, popolare best-seller a quei tempi, sia nella traduzione inglese che nell'originale francese, fu l'unica fonte disponibile riguardo a Baret. Studiosi più recenti hanno scoperto altri documenti sulla sua vita, ma molte delle nuove informazioni rimangono semisconosciute ed inaccessibili al grande pubblico, soprattutto fuori dalla Francia. La prima biografia in inglese di Baret, scritta da John Dunmore, fu pubblicata solo nel 2002, e solo in Nuova Zelanda. Altri articoli apparvero su riviste specialistiche.<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Jeanne Baret: the first woman to circumnavigate the globe|nome=Londa|cognome=Schiebinger|rivista=Endeavour|volume=27|numero=1|anno=2003|pp=22–25|doi=10.1016/S0160-9327(03)00018-8|pmid=12642142}}</ref>


La biografia di Baret scritta nel 2010 da Glynis Ridley, ''The Discovery of Jeanne Baret'', portò Baret all'attenzione del grande pubblico permettendo di smentire alcune vecchie idee sbagliate riguardo la sua vita.<ref>[http://www.npr.org/2010/12/26/132265308/a-female-explorer-discovered-on-the-high-seas "A Female Explorer Discovered On The High Seas", NPR, 26 dicembre 2010]</ref> In ogni caso, la biografia di Ridley fu molto criticata per il fatto di basarsi su improbabili ipotesi non corroborate da altre fonti primarie o secondarie.<ref name="Knapp">Sandra Knapp, [http://www.nature.com/nature/journal/v470/n7332/full/470036a.html The plantswoman who dressed as a boy], ''[[Nature]]'' '''470''', 36-37 (3 febbraio 2011).</ref><ref>[http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704034804576025743375892716.html "Incredible Voyage", [[The Wall Street Journal]], 24 gennaio 2011]</ref>
La biografia di Baret scritta nel 2010 da Glynis Ridley, ''The Discovery of Jeanne Baret'', portò Baret all'attenzione del grande pubblico permettendo di smentire alcune vecchie idee sbagliate riguardo la sua vita.<ref>[http://www.npr.org/2010/12/26/132265308/a-female-explorer-discovered-on-the-high-seas "A Female Explorer Discovered On The High Seas", NPR, 26 dicembre 2010]</ref> In ogni caso, la biografia di Ridley fu molto criticata per il fatto di basarsi su improbabili ipotesi non corroborate da altre fonti primarie o secondarie.<ref name="Knapp">Sandra Knapp, [http://www.nature.com/nature/journal/v470/n7332/full/470036a.html The plantswoman who dressed as a boy], ''[[Nature]]'' '''470''', 36-37 (3 febbraio 2011).</ref><ref>[http://online.wsj.com/article/SB10001424052748704034804576025743375892716.html "Incredible Voyage", [[The Wall Street Journal]], 24 gennaio 2011]</ref>

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Ritratto di Jeanne Baré vestita da marinaio risalente al 1817, dopo la morte

Jeanne Baré, Baret o Barret (La Comelle, 27 luglio 1740Saint-Antoine-de-Breuilh, 5 agosto 1803), è stata un'esploratrice francese.

Fece parte della spedizione di Louis Antoine de Bougainville sulle navi La Boudeuse ed Étoile nel 1766–1769. Baret è considerata la prima donna ad aver compiuto la circumnavigazione globo.[1][2]

Jeanne Baret partecipò alla spedizione travestita da uomo, facendosi chiamare Jean Baret. Si arruolò come valletto ed assistente del naturalista Philibert Commerson poco prima che Bougainville salpasse dalla Francia. Secondo il racconto di Bougainville, Baret stessa era un'esperta botanica.

Gioventù

Jeanne Baret nacque il 27, luglio 1740 nel villaggio di La Comelle nella regione francese della Borgogna. La registrazione del suo battesimo è tuttora esistente e la identifica come la legittima erede di Jean Baret e Jeanne Pochard. Il padre era un bracciante, a quanto sembra analfabeta dato che non formò il registro parrocchiale.[3][4]

Non si conosce nulla degli anni di gioventù di Baret. Fu lei a dire a Bougainville di essere orfana e di aver perso la propria fortuna per una causa legale prima di travestirsi da uomo. Mentre potrebbe essere vero il fatto di essere rimasta orfana data la bassa aspettativa di vita del tempo,[5] gli storici concordano sul fatto che altri dettagli della storia raccontata a Bougainville furono inventati per scagionare Commerson dall'accusa d complicità nel travestimento.[6][7] La Borgogna era al tempo una della province francesi più arretrate per quanto riguarda la qualità della vita del ceto basso, ed è probabile che la famiglia di Baret fosse povera.[8][9]

Uno dei misteri della vita di Baret fu come apprese i primi rudimenti di istruzione, come ad esempio saper firmare i documenti legali che permisero di capire che non era analfabeta. Uno dei suoi biografi, Glynis Ridley, ipotizzò che la madre potesse essere di discendenza ugonotta, un gruppo con un'importante tradizione letterale, non comune tra il volgo del tempo.[10] Un altro biografo, John Dunmore, crede che gli possa essere stato insegnato dal sacerdote parrocchiale o da un membro della piccola nobiltà locale.[6]

Relazione con Commerson

Ad un certo punto, tra il 1760 ed il 1764, Baret fu assunta come casalinga presso Commerson, che si era trasferito a Toulon-sur-Arroux, circa 20 km a sud di La Comelle in seguito al matrimonio contratto nel 1760. L moglie di Commerson, sorella del sacerdote parrocchiale, morì poco dopo aver dato alla luce un figlio nell'aprile del 1762, e sembra probabile che Baret si prese in carico la cura della casa di Commerson in quel periodo se non addirittura prima.[11][12]

È anche evidente che Baret e Commerson ebbero una relazione personale, dato che Baret rimase incinta nel 1764. Secondo al legge francese del tempo, le donne che restavano incinta fuori dal matrimonio dovevano richiedere un "certificato di maternità" nel quale potevano fare il nome del padre del figlio. Il certificato di Baret, dell'agosto del 1764, si è conservato; fu compilato in una città distante 30 km, con la testimonianza di altri due uomini non del posto. Non fece il nome del padre del bambino, ma gli storici non hanno dubbi che si trattasse di Commerson, e che sia stato lo stesso Commerson ad aver organizzato il tutto con l'avvocato ed i testimoni.[13][14]

Poco dopo Baret e Commerson si trasferirono a Parigi, dove lei continuò a gestirgli la casa. Sembra che in questo periodo Baret cambiò il proprio nome in "Jeanne de Bonnefoy".[15][16] Il figlio, nato nel dicembre 1764, prese il nome di Jean-Pierre Baret. Baret partorì presso l'Ospedale dei Trovatelli di Parigi. Fu subito affidato ad una madre adottiva, ma morì nell'estate del 1765.[17][18] Commerson aveva affidato il figlio legittimo al cognato di Toulon-sur-Arroux, e non lo vide più per il resto della vita.

Nel 1765 Commerson fu invitato ad unirsi alla spedizione di Bougainville. Esitò ad accettare dato che era di salute cagionevole; chiese l'aiuto di Baret come infermiera e casalinga, affidandole anche la propria collezione di carte.[19][20] Il suo incarico gli dava diritto ad avere un servitore, pagato dalle casse reali, ma le donne erano proibite sulle navi francesi di quel periodo.[21] Ad un ceto punto prese forma l'idea di travestire Baret per permetterle di accompagnare Commerson. Per evitare i controlli, si unì alla spedizione poco prima della partenza, affermando di non conoscere Commerson.

Prima di lasciare Parigi, Commerson redasse un testamento nel quale lasciò a "Jeanne Baret, nota come de Bonnefoi, mia casalinga", una somma forfettaria di 600 livree oltre agli stipendi arretrati ed all'arredamento dell'appartamento di Parigi.[22][23] La storia che Baret raccontò a Bougainville fu studiata per discolpare Commerson dall'accusa di coinvolgimento nella truffa, ma data la loro precedente relazione è altamente improbabile che Commerson non ne fosse a conoscenza.

Con Bougainville

Baret e Commerson si unirono alla spedizione di Bougainville nel porto di Rochefort a fine dicembre del 1766. Furono assegnati alla nave magazzino, la Étoile. Data l'enorme quantità di cose portate a bordo da Commerson, il capitano della nave, François Chesnard de la Giraudais, concesse l'uso della sua ampia cabina a Commerson ed al suo "assistente".[24] Questo permise a Baret molta più privacy di quanta ne avrebbe avuta vivendo col resto dell'equipaggio.

Oltre al racconto pubblicato da Bougainville, la storia di Baret appare in tre altre memorie sopravvissute al viaggio: un diario tenuto unitamente da Commerson e Pierre Duclos-Guyot; un diario del principe di Nassau-Siegen, un passeggero pagante a bordo della Boudeuse; ed una memoria di François Vivès, chirurgo a bordo dell'Étoile.[25] Vivès ebbe molto da dire su Baret, ma le sue memorie non sono del tutto affidabili perché lui e Commerson litigarono durante il viaggio ed il suo racconto, scritto in gran parte dopo i fatti, è pieno di insinuazioni e commenti cattivi nei confronti di Commerson e Baret.[26][27]

Commerson soffrì di mal di mare ed ulcere ricorrenti alla gamba nella prima parte del viaggio, e probabilmente Baret passò molto tempo a curarlo. A parte la cerimonia di passaggio dell'equatore, descritta da Commerson con qualche dettaglio, ci fu poco da fare per i botanici prima che l'Étoile raggiungesse Montevideo.[28] Qui iniziarono le esplorazioni di pianure e montagne circostanti. La gamba di Commerson dava ancora problemi e sembra che Baret abbia svolto buona parte dei compiti, trasportando provviste e campioni.[29] A Rio de Janeiro, luogo pericoloso in cui il capitano della Étoile fu ucciso a riva poco dopo il loro arrivo, Commerson era ufficialmente confinato sulla nave per curarsi la gamba, ma lui e Baret raccolsero comunque campioni di fioritura di una pianta che chiamarono Bougainvillea.[30]

Dopo una seconda visita a Montevideo, la successiva occasione di lavoro per i botanici fu la Patagonia dove le navi rimasero in attesa dei venti favorevoli per attraversare lo Stretto di Magellano. Qui Baret accompagnò Commerson in molte escursioni nell'aspro territorio guadagnandosi una reputazione per il coraggio e la resistenza.[31][32] Commerson, di nuovo ostacolato dal dolore alla gamba, definì Baret la propria "bestia da soma" per queste spedizioni. Oltre al lavoro manuale, Baret dovette raccogliere piante, pietre e conchiglie, ed aiutò Commerson ad organizzare e catalogare i campioni.

I vari racconti sulla spedizione narrano in modo differente il modo in cui fu scoperto il vero sesso di Baret. Secondo Bougainville, voci secondo cui Baret sarebbe stata una donna avevano iniziato a circolare da tempo, ma il sesso fu confermato solo quando la spedizione raggiunse Tahiti nell'aprile del 1768. Non appena lei e Commerson sbarcarono per svolgere il lavoro di botanici, Baret fu immediatamente circondata da tahitiani che affermarono trattarsi di una donna. Fu necessario farla ritornare sulla nave per proteggerla dai tahitiani eccitati. Bougainville narrò l'incidente nel proprio diario alcune settimane dopo, quando ebbe occasione di visitare la Étoile per discuterne personalmente con Baret.[33]

Nel proprio racconto, Vivès riporta molte speculazioni sul sesso di Baret già all'inizio del viaggio, ed afferma che Baret avrebbe dichiarato di essere un eunuco quando gli fu chiesto esplicitamente da La Giraudais (il cui diario ufficiale è andato perduto).[34][35] Il racconto di Bougainville sullo smascheramento di Baret a Tahiti non è confermato dagli altri narratori della spedizione, nonostante Vivès descriva un incidente simile in cui Baret venne accusata di essere una donna da parte del tahitiano Ahu-toru a bordo della nave. Vivès racconta anche un diverso incidente in Nuova Irlanda a metà luglio, quando Baret fu colta di sorpresa nuda, ed "esaminata" da un gruppo di altri inservienti della spedizione. Anche Duclos-Guyot e Nassau-Siegen affermarono che Baret fu scoperta essere una donna in Nuova Irlanda, ma senza citarne i dettagli.[36]

Ahu-toru tornò in Francia con la spedizione e gli fu in seguito chiesto di Baret. I moderni studiosi credono che Ahu-toru pensasse veramente che Baret fosse una donna travestita, o una mahu.[37][38] In ogni caso altri nativi tahitiani parlarono di una donna facente parte della spedizione di Bougainville ai successivi visitatori dell'isola, compresi James Cook nel 1769 e Domingo de Bonechea nel 1772,[39].

Dopo aver attraversato il Pacifico, la spedizione rimase gravemente a corto di provviste. Dopo una breve sosta per il rifornimento nelle Indie orientali olandesi, le navi fecero una sosta più lunga presso l'isola di Mauritius nell'Oceano Indiano. Quest'isola, nota come Isle de France, era ai tempi un importante porto commerciale francese. Commerson fu felice di scoprire che il vecchio amico botanico Pierre Poivre era al servizio del governatore dell'isola, e Commerson e Baret rimasero come ospiti di Poivre. Probabilmente anche Bougainville sostenne questa sistemazione, dato che la cosa gli permetteva di liberarsi del problema di avere illegalmente una donna a bordo.[40][41]

Alle Mauritius Baret continuò ad essere assistente e casalinga di Commerson. È probabile che lo accompagnò in Madagascar e sull'isola di Bourbon nel 1770-1772. Commerson continuò ad avere gravi problemi di salute e morì alle Mauritius nel febbraio 1773. Le sue risorse finanziarie sull'isola erano ridotte al minimo, il patrono Poivre era stato richiamato a Parigi, e Baret su lasciata senza la possibilità di tornare in Francia per reclamare i soldi lasciatigli dal testamento di Commerson.[42]

Vecchiaia

Dopo la morte di Commerson, sembra che Baret abbia trovato lavoro in una taverna di Port Louis per qualche tempo. Il 17 maggio 1774 sposò Jean Dubernat, ufficiale dell'esercito francese che aveva fatto tappa sull'isola durante il viaggio di ritorno in Francia.[43][44]

Non si sa quando Baret ed il marito giunsero in Francia, completando quindi la circumnavigazione. Probabilmente fu nel 1775. Nell'aprile 1776 ricevette i soldi del testamento di Commerson dopo averne fatto richiesta al procuratore generale.[45][46] Con questi soldi si stabilì con Dubernat nel suo nativo villaggio di Saint-Aulaye, dove probabilmente trovò lavoro come fabbro.

Nel 1785 a Baret fu concessa una pensione di 200 livree l'anno dal ministero della marina. Il documento ufficiale chiarisce il motivo di tale concessione:

{{quote|Jeanne Barré, grazie ad un travestimento, circumnavigò il globo su uno dei vascelli comandati da de Bougainville. Si dedicò in particolare ad assistere de Commerson, dottore e botanico, e condivise con grande coraggio il lavoro ed i pericoli di costui. Il suo comportamento fu esemplare e de Bougainville gli riconobbe numerosi meriti.... Sua Altezza è stato abbastanza gentle da concedere a questa donna straordinaria una pensione di 200 livree da prelevare dal fondo per invalidi, e questa pensione verrà pagata dall'1 gennaio 1785|[47]}

Morì a Saint-Aulaye il 5 agosto 1807, all'età di 67 anni.[48][49]

Retaggi e controversie

Commerson diede a molte piante il nome di amici e conoscenti. Una di loro, un arbusto alto con foglie verde scuro e fiori bianchi scoperta in Madagascar, prese il nome di Baretia bonafidia. Ma il nome scelto da Commerson non sopravvisse dato che gli era già stato dato un nome quando i suoi racconti raggiunsero Parigi;[50] oggi è nota col nome di Turraea.[51][52] Nonostante oltre settanta specie presero il nome di Commerson, solo una, la Solanum baretiae, rende onore a Baret.[53]

Per molti anni il diario pubblicato da Bougainville, popolare best-seller a quei tempi, sia nella traduzione inglese che nell'originale francese, fu l'unica fonte disponibile riguardo a Baret. Studiosi più recenti hanno scoperto altri documenti sulla sua vita, ma molte delle nuove informazioni rimangono semisconosciute ed inaccessibili al grande pubblico, soprattutto fuori dalla Francia. La prima biografia in inglese di Baret, scritta da John Dunmore, fu pubblicata solo nel 2002, e solo in Nuova Zelanda. Altri articoli apparvero su riviste specialistiche.[54]

La biografia di Baret scritta nel 2010 da Glynis Ridley, The Discovery of Jeanne Baret, portò Baret all'attenzione del grande pubblico permettendo di smentire alcune vecchie idee sbagliate riguardo la sua vita.[55] In ogni caso, la biografia di Ridley fu molto criticata per il fatto di basarsi su improbabili ipotesi non corroborate da altre fonti primarie o secondarie.[50][56]

Note

  1. ^ John Dunmore, Monsieur Baret: First Woman Around the World, Heritage Press, 2002, ISBN 0-908708-54-8.
  2. ^ Glynis Ridley, The Discovery of Jeanne Baret, Crown Publisher New York, 2010, ISBN 0-307-46352-4.
  3. ^ Dunmore, p 12
  4. ^ Ridley, p 13
  5. ^ Dunmore, p 14
  6. ^ a b Dunmore, p 15
  7. ^ Ridley, p 162
  8. ^ Dunmore, p 11-14
  9. ^ Ridley, 14-16
  10. ^ Ridley, p 36-38
  11. ^ Dunmore, p 27-28
  12. ^ Ridley, p 38-389
  13. ^ Dunmore, p 29
  14. ^ Ridley, p 40-41
  15. ^ Dunmore, p 29-30
  16. ^ Ridley, p 68
  17. ^ Dunmore, p 31-32
  18. ^ Ridley, p 51-56
  19. ^ Dunmore, p 32, 36
  20. ^ Ridley, p 57
  21. ^ Ridley, p 59
  22. ^ Dunmore, p 43
  23. ^ Ridley, p 66-67
  24. ^ Ridley, p 71
  25. ^ Ridley, p 4
  26. ^ Dunmore, p 53, 56
  27. ^ Ridley, p 5
  28. ^ Dunmore, p 55-67
  29. ^ Dunmore, p 72
  30. ^ Dunmore, p 72-78
  31. ^ Honore Forster, Voyaging Through Strange Seas: Four Women Travellers in the Pacific (PDF), collana NLA News, gennaio 2000. URL consultato il 21 agosto 2007.
  32. ^ Dunmore, p 84-87
  33. ^ Dunmore, p 100-101
  34. ^ Dunmore, p 59
  35. ^ Ridley, p 82-84
  36. ^ Dunmore, p 136-138
  37. ^ Dunmore, p 96-100
  38. ^ Ridley, p 165-169
  39. ^ Anne Salmond, Aphrodite's Island, p 164, 255-256
  40. ^ Dunmore, p 102, 158-164
  41. ^ Ridley, p 205-210
  42. ^ Dunmore, p 164-179
  43. ^ Dunmore, p 180-182
  44. ^ Ridley, p 231-232
  45. ^ Dunmore, p 182-185
  46. ^ Ridley, p 235-236
  47. ^ Dunmore, p 185-186
  48. ^ Dunmore, p 188
  49. ^ Ridley, p 241
  50. ^ a b Sandra Knapp, The plantswoman who dressed as a boy, Nature 470, 36-37 (3 febbraio 2011).
  51. ^ Dunmore, p 168
  52. ^ Ridley, p 219-220
  53. ^ Eric J. Tepe, Glynis Ridley e Lynn Bohs, A new species of Solanum named for Jeanne Baret, an overlooked contributor to the history of botany, su ncbi.nlm.nih.gov, PhytoKeys. URL consultato il 10 marzo 2012.
  54. ^ Londa Schiebinger, Jeanne Baret: the first woman to circumnavigate the globe, in Endeavour, vol. 27, n. 1, 2003, pp. 22–25, DOI:10.1016/S0160-9327(03)00018-8, PMID 12642142.
  55. ^ "A Female Explorer Discovered On The High Seas", NPR, 26 dicembre 2010
  56. ^ "Incredible Voyage", The Wall Street Journal, 24 gennaio 2011
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