Marco Minucio Rufo: differenze tra le versioni

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;Fonti storiografiche moderne:
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* {{Cita libro|autore=Giovanni Brizzi|wkautore=Giovanni Brizzi|titolo=Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio|anno=1997|editore=Patron|città=Bologna|ISBN=978-88-555-2419-3|cid=Brizzi 1997|lingua=italiano}}
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* {{Cita libro|autore=Giovanni Brizzi|wkautore=Giovanni Brizzi|titolo=Scipione e Annibale, la guerra per salvare Roma|anno=2007|editore=Laterza|città=Bari-Roma|ISBN=978-88-420-8332-0|cid=Brizzi 2007|lingua=italiano}}
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* {{cita libro|autore=Guido Clemente|titolo=La guerra annibalica|opera=Storia Einaudi dei Greci e dei Romani|editore=Il Sole 24 ORE|città=Milano|anno=2008|volume=XIV|cid=Guido Clemente 2008|lingua=italiano}}
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* {{cita libro|autore=Theodor Mommsen|wkautore=Theodor Mommsen|titolo=Storia di Roma antica|volume=vol.II|editore=Sansoni|città=Milano|anno=2001|ISBN=978-88-383-1882-5|cid=Mommsen 2001|lingua=italiano}}
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* {{cita libro|autore=André Piganiol|wkautore=André Piganiol|titolo=Le conquiste dei romani|editore=Il Saggiatore|città=Milano|anno=1989|lingua=italiano|cid=Piganiol 1989}}
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* {{cita libro|autore=Howard H.Scullard|titolo=Storia del mondo romano. Dalla fondazione di Roma alla distruzione di Cartagine|editore=BUR|volume=vol.I|città=Milano|anno=1992|ISBN=978-88-171-1572-2|cid=Schullard 1992|lingua=italiano}}
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Versione delle 01:26, 28 set 2014

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Marco Minucio Rufo (disambigua).
Marco Minucio Rufo
Console della Repubblica romana
Nome originaleMarcus Minucius Rufus
GensMinucia
Consolato221 a.C.

Marco Minucio Rufo[1] (in latino Marcus Minucius Rufus; ... – Canne, 2 agosto 216 a.C.) è stato un politico, console e dittatore romano.

Biografia

Di nascita plebea, fu eletto console nel 221 a.C. con Publio Cornelio Scipione Asina; i due consoli condussero una campagna contro gli Istri, a cui inflissero sconfitte non decisive.

Successivamente, nel 217 a.C., fu nominato dal Senato magister equitum (maestro della cavalleria) di Quinto Fabio Massimo (il Temporeggiatore) all'epoca della seconda guerra punica.[2] In seguito divenne codittatore ma rinunciò alla sua carica.[3] Si mise alla testa dei malcontenti che serpeggiavano tra i soldati più giovani per la tecnica del dittatore. Non approvava la guerriglia che infatti non produceva le grandi vittorie che si aspettavano i romani.[3]

Codittatore

Marco Minucio colse al volo l'opportunità di comandare le truppe quando Fabio fu richiamato a Roma per motivi religiosi[4] e schierò le sue truppe contro qualche cartaginese uscito dal campo in cerca di cibo. Li uccise e esaltò il suo successo a Roma.[5] Il senato, che aspettava un'occasione simile, affidò la carica di dittatore anche a Marco Minucio. Mai prima di allora era accaduto che ci fossero due dittatori a Roma.[6] Quest'ultimo propose a Fabio di comandare l'esercito un giorno a testa ma Fabio decise che avendo strategie contrastanti sarebbe stato meglio dividere l'esercito.[7]

Annibale, conoscendo l'impazienza del nuovo dittatore preparò una trappola attirando l'esercito su una collina per poi accerchiarlo.[8] Minucio mandò prima pochi uomini ma fu subito costretto a mandarne di più finché tutto il suo esercito fu impiegato in battaglia.[9] Se Fabio non fosse intervenuto attaccando alle spalle il nemico, Marco Minucio Rufo sarebbe stato certamente sconfitto.[3][10] Riconoscendo la superiorità nel comando e nella tattica di Fabio, egli rinunciò alla sua carica.[11]

Si narra che Annibale vedendo Fabio scendere dalla collina disse: "la nuvola che soleva stare sui gioghi dei monti si è finalmente sciolta in tempestosa pioggia".

Note

  1. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.3 p. 673
  2. ^ Polibio, III, 87, 6-9.
  3. ^ a b c Periochae, 22.6.
  4. ^ Polibio, III, 94, 9-10.
  5. ^ Polibio, III, 101 - 102.
  6. ^ Polibio, III, 103, 1-4.
  7. ^ Polibio, III, 103, 7-8.
  8. ^ Polibio, III, 104, 1-3.
  9. ^ Polibio, III, 104, 4-7 e 105, 1-4.
  10. ^ Polibio, III, 105, 5-11.
  11. ^ Periochae, 22.7.

Bibliografia

Fonti primarie
Fonti storiografiche moderne

Voci correlate

Predecessore Fasti consulares Successore
Gneo Cornelio Scipione Calvo
e
Marco Claudio Marcello I
(221 a.C.)
con Publio Cornelio Scipione Asina
Marco Valerio Levino
e
Quinto Mucio Scevola

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