Torre di Bardolino: differenze tra le versioni

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La '''torre di Bardolino''', conosciuta anche come '''torre di Verdolino''',<ref>{{Cita web|url=https://www.innovusaps.org/torre-di-verdolino-e-chiesa-bizantina|titolo=Torre di Verdolino e Chiesa bizantina|accesso=2 giugno 2021}}</ref> si trova a [[Placanica]] sulla sponda est della fiumara [[Precariti]], nella [[città metropolitana di Reggio Calabria]], in [[Calabria]].<ref>{{Cita web|url=https://www.innovusaps.org/torre-di-verdolino-e-chiesa-bizantina|titolo=Torre di Verdolino e Chiesa bizantina|lingua=it-it|accesso=29 maggio 2021}}</ref><ref name=":2" /> Dista otto chilometri dalla [[strada statale 106 Jonica]], che costeggia il mare, e fu costruita dalla famiglia Lamberti nella prima metà del XVIII secolo.<ref name=":2" /><ref name=":5">{{Cita|Petrolo, Paindelli 2020|p. 280.}}</ref><ref name=":4">{{Cita|Petrolo, Paindelli 2020|p. 291.}}</ref>
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== Storia ==
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== Descrizione ==
== Descrizione ==
Le caratteristiche tipo-morfologiche della torre di Bardolino, sono differenti dalle torri di vedetta costiera in quanto presenta artifici difensivi che assicuravano un soggiorno privo di pericoli al nobile proprietario. La torre aveva una triplice funzione: di guardia, di difesa e di soggiorno per l'amministrazione delle attività produttive ubicate nelle due proprietà di Bardolino.<ref name=":2" /> [[Ingresso sopraelevato|L'ingresso della torre era sopraelevato]], posto al primo piano, accessibile da una passerella mobile (sorretta da due mensole lignee) collegata alla «casa terrana per notricato»<ref name=":2" /> che consentiva l'accesso alla torre.
Le caratteristiche tipo-morfologiche della torre di Bardolino, sono differenti dalle torri di vedetta costiera in quanto presenta artifici difensivi che assicuravano un soggiorno privo di pericoli al nobile proprietario. La torre aveva una triplice funzione: di guardia, di difesa e di soggiorno per l'amministrazione delle attività produttive ubicate nelle due proprietà di Bardolino.<ref name=":2" /><ref name=":8">{{Cita web|url=https://torredibardolino.altervista.org/|titolo=Torre di Bardolino|autore=torredibardolino|sito=Torre di Bardolino|data=2024-02-29|lingua=it-IT|accesso=2024-02-29}}</ref> [[Ingresso sopraelevato|L'ingresso della torre era sopraelevato]], posto al primo piano, accessibile da una passerella mobile (sorretta da due mensole lignee) collegata alla «casa terrana per notricato»<ref name=":2" /> che consentiva l'accesso alla torre.<ref name=":8" />


=== Caratteristiche tipologiche ===
=== Caratteristiche tipologiche ===

Versione delle 19:21, 29 feb 2024

Torre di Bardolino
Veduta della torre dall'agrumeto
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
LocalitàPlacanica
Coordinate38°23′55.75″N 16°27′23.65″E / 38.39882°N 16.45657°E38.39882; 16.45657
Informazioni generali
CondizioniVisitabile
CostruzioneXVIII secolo
Realizzazione
ProprietarioMusco
CommittenteGiuseppe Lamberti
La torre vista dall'antico mulino
La torre vista dall'antico mulino

La torre di Bardolino, conosciuta anche come torre di Verdolino,[1] si trova a Placanica sulla sponda est della fiumara Precariti, nella città metropolitana di Reggio Calabria, in Calabria.[1][2] Dista otto chilometri dalla strada statale 106 Jonica, che costeggia il mare, e fu costruita dalla famiglia Lamberti nella prima metà del XVIII secolo.[2][3][4]

Storia

La torre di Bardolino fu eretta per volere del capitano Giuseppe Lamberti, patrizio della città di Stilo,[5] al fine di amministrare le attività produttive.[6][2][4] Il podere denominato "Giardino di Bardolino"[7] fu acquistato dal dottor Vincenzo Lamberti nel 1641,[6] e poi rivenduto da Caterina Vono (o Bono), vedova di Vincenzo, a Carlo Lucano nel 1656.[8] Il dottor (o capitano) Giuseppe Lamberti nel 1714 chiede il giudizio di nullità della vendita effettuata dalla nonna Caterina,[8][9] e plausibilmente la torre venne costruita dopo l'anno 1716.[6][2][3] Nei possedimenti anticamente denominati «giardino seù feudo di Bardolino»[10] e nell'adiacente «Giardino di Bardolino del molino»,[7] vi si trovavano un frantoio per lavorazione della pasta liquirizia,[10] un mulino, piante di gelso e olivi con altri alberi da frutto.[6] Nell’inventario del 1752 è descritta una torre con due solai intermedi e «una casa terrana per notricato», le stanze non sono arredate e confermano l’uso saltuario della torre.[2][11]

Descrizione

Le caratteristiche tipo-morfologiche della torre di Bardolino, sono differenti dalle torri di vedetta costiera in quanto presenta artifici difensivi che assicuravano un soggiorno privo di pericoli al nobile proprietario. La torre aveva una triplice funzione: di guardia, di difesa e di soggiorno per l'amministrazione delle attività produttive ubicate nelle due proprietà di Bardolino.[2][12] L'ingresso della torre era sopraelevato, posto al primo piano, accessibile da una passerella mobile (sorretta da due mensole lignee) collegata alla «casa terrana per notricato»[2] che consentiva l'accesso alla torre.[12]

Caratteristiche tipologiche

La torre a pianta quadrata si eleva su tre livelli fuori terra, le facciate sono scandite da lesene angolari sormontate da semplici capitelli sulle quali poggia l'architrave. Il coronamento, un tempo merlato, è sostenuto da beccatelli nella parte centrale dei prospetti. Il beccatello usato in serie, oltre che un elemento strutturale diventa motivo di decorazione architettonica che caratterizza l'aspetto delle parti terminali delle costruzioni storiche come le torri e cammini di ronda. La merlatura venne costruita in aggetto per ottenere una maggiore efficacia nella difesa piombante. Lo spazio vuoto tra i merli è posizionato in asse con le mensole, ed è ancora visibile sulla facciata prospiciente la collina dove i merli sono meno rovinati. Le bucature realizzate al centro della facciata sono allineate sull'asse verticale, e la “caditoia” centrale rispetta la scansione delle bucature dei piani inferiori. La torre non presentava nessun ingresso al piano terra; questo si evince dalle attuali bucature non allineati sull'asse verticale con quelle soprastanti. La trasformazione è evidente perché lo scasso per la realizzazione del vano, è stato poi integrato da una nuova muratura con caratteristiche differenti rispetto alla muratura originale. La copertura a volta, è una piccola cupola estradossata perimetrata da un camminamento di ronda al quale si accede da un abbaino. Sulla facciata prospiciente la collina, all'altezza del secondo piano, c'è una nicchia; molto probabilmente si tratta di una latrina in spessore di muro. L'efficacia della fortificazione è legata soprattutto alla sua altezza: più una muraglia era alta più difficile sarebbe stato scalarla, e migliore sarebbe stato il dominio visuale sulla zona circostante. Le azioni difensive più efficaci attuate dalla sommità di tali mura, denominate "difesa piombante", erano costituite principalmente dal getto dall'alto di oggetti e liquidi bollenti.[13]

L'ordine architettonico

Dalla costruzione della torre di Bardolino si evince la realizzazione dell'ordine architettonico, teso a costituire un completo sistema trilitico, i cui elementi caratterizzanti sono principalmente; la lesena con il rispettivo capitello e il sovrastante coronamento (una trabeazione semplificata) costituito da un architrave sormontato da merlatura.[14] L'ordine gigante (o unico), nella torre costituito dalle lesene angolari, si sviluppò nel tardo rinascimento e nel manierismo, raggiunse il culmine nel barocco.[15] Interessante la soluzione d'angolo, non risolta con una mensola, ma con dei capitelli angolari addossati alle pareti; indebolendo l'aspetto fortificato.

Galleria di immagini

Note

  1. ^ a b Torre di Verdolino e Chiesa bizantina, su innovusaps.org. URL consultato il 2 giugno 2021.
  2. ^ a b c d e f g Petrolo, Paindelli 2020, p. 80.
  3. ^ a b Petrolo, Paindelli 2020, p. 280.
  4. ^ a b Petrolo, Paindelli 2020, p. 291.
  5. ^ Petrolo, Paindelli 2020, p. 20.
  6. ^ a b c d Petrolo, Paindelli 2020, p. 41.
  7. ^ a b Petrolo, Paindelli 2020, p. 291.
  8. ^ a b Petrolo, Paindelli 2020, p. 51.
  9. ^ Petrolo, Paindelli 2020, p. 278.
  10. ^ a b Petrolo, Paindelli 2020, p. 44.
  11. ^ Petrolo, Paindelli 2020, p. 189.
  12. ^ a b torredibardolino, Torre di Bardolino, su Torre di Bardolino, 29 febbraio 2024. URL consultato il 29 febbraio 2024.
  13. ^ N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, 1981.
  14. ^ David Watkin, Storia dell'architettura occidentale, Bologna, Zanichelli, 1990, ISBN 88-08-07232-0.
  15. ^ Garzanti Libri 2001, pp. 599, 660.

Bibliografia

  • Angelo Petrolo e Katia Paindelli, Il “Casino” di San Fili. Dall'analisi storica al progetto di conservazione, ilmiolibro self publishing, 2020, ISBN 9788892377790.
  • Garzanti Libri, Enciclopedia dell'architettura, Garzanti, 2001, ISBN 88-11-50496-1.
  • David Watkin, Storia dell'architettura occidentale, Bologna, Zanichelli, 1990, ISBN 88-08-07232-0.
  • N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, Dizionario di architettura, Torino, 1981, ISBN 88-06-51961-1.

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