Passaggio del mar Rosso (Luca Giordano): differenze tra le versioni

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== Storia e descrizione ==
== Storia e descrizione ==
Nel 1660 erano stati commissionati a [[Pietro Liberi]] dalla [[Fondazione MIA|congregazione della Misericordia Maggiore]] sedici dipinti tra qui tre grandi tele che dovevano aver per soggetto eventi tratti dalla Bibbia che avevano come soggetto l'acqua, come segno di nascita e rinascita. Nel 1661 l'artista presentò il suo ''[[Diluvio universale (Pietro Liberi)|Diluvio universale]]'' che non fu molto apprezzato dai rettori della congregazione perché ritenuto troppo moderno e lontano dai canoni del tempo, gli chiesero di fare alcune modifiche all'opera ritirando poi la commissione delle altre opere e pensarono a far eseguire le successive opere ad altri artisti.<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00576/|titolo=Diluvio universale, Liberi, Pietro|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=3 novembre 2021}}</ref>
Nel 1660 erano stati commissionati a [[Pietro Liberi]] dalla [[Fondazione MIA|congregazione della Misericordia Maggiore]] sedici dipinti tra i quali tre grandi tele che avrebbero dovuto raffigurare eventi tratti dalla Bibbia che avevano come soggetto l'acqua, come segno di nascita e rinascita. Nel 1661 l'artista presentò il suo ''[[Diluvio universale (Pietro Liberi)|Diluvio universale]]'' che non fu molto apprezzato dai rettori della congregazione perché ritenuto troppo moderno e lontano dai canoni del tempo, gli chiesero di fare alcune modifiche ritirando poi la commissione delle altre opere e pensarono a far eseguire le successive opere ad altri artisti.<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00576/|titolo=Diluvio universale, Liberi, Pietro|editore=LombardiaBeniCulturali|accesso=3 novembre 2021}}</ref>
[[File:Bergamo Basilica di Santa Maria Maggiore Innen Langhaus West 3.jpg|sinistra|thumb|Bergamo Basilica di Santa Maria Maggiore Innen Langhaus West 3]]
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Il dipinto, di grandi dimensioni, fu consegnato nel 1682 da Simone Giogalli, commerciante che aveva avuto il compito d'intermediario tra la congregazione e l'artista, ed è ospitato nella parete di fronte al [[presbiterio]] e conserva la data e la firma dell'artista. L'opera fu eseguita dall'artista nella sua bottega napoletana e raffigura la grande scena biblica del passaggio del mar Rosso del popolo ebraico liberato dalla schiavitù d'Egitto, che inseguito dai soldati del faraone, attraversa indenne grazie a Dio Padre raffigurato in alto nella tela.
Il dipinto, di grandi dimensioni, fu consegnato nel 1682 da Simone Giogalli, commerciante che aveva avuto il compito d'intermediario tra la congregazione e l'artista, ed è ospitato nella parete di fronte al [[presbiterio]] e conserva la data e la firma dell'artista. L'opera fu eseguita dall'artista nella sua bottega napoletana e raffigura la grande scena biblica del passaggio del mar Rosso del popolo ebraico liberato dalla schiavitù d'Egitto mentre, inseguito dai soldati del faraone, attraversa indenne grazie a Dio Padre raffigurato in alto nella tela.
Scrisse Angelo Pinetti scrisse<ref>{{cita libro|autore=Angelo Pinetti|titolo= Cronistoria artistica di Santa Maria Maggiore|anno=1927|editore=Bergomun|pp=139-156}}</ref>
Scrisse Angelo Pinetti scrisse<ref>{{cita libro|autore=Angelo Pinetti|titolo= Cronistoria artistica di Santa Maria Maggiore|anno=1927|editore=Bergomun|pp=139-156}}</ref>
{{citazione|Questo quadro è sicuramente una solida pittura, operata con grande larghezza e vigorosa padronanza di pennello, La ispirata figura del profeta in mezzo agli Ebrei condotti a salvamento fra le divise acque del mare, eseguita con grande virtuosità, spicca vivace nella sua tonalità biancastra sullo sfondo cupo del cielo, squarciato dall'improvvisa apparizione di Dio Padre che comanda sulle stesse acque di affogare gli Egiziani. Ricco di immaginativa, tecnico abilissimo e mirabile di risorse, brillante sinfonia della luce e del colore, il Giordano presenta qui, fusi insieme, gli insegnamenti del Ribera e del Cortona, imitando nel colorito i maestri veneziani|Angelo Pinetti 1927}}
{{citazione|Questo quadro è sicuramente una solida pittura, operata con grande larghezza e vigorosa padronanza di pennello, La ispirata figura del profeta in mezzo agli Ebrei condotti a salvamento fra le divise acque del mare, eseguita con grande virtuosità, spicca vivace nella sua tonalità biancastra sullo sfondo cupo del cielo, squarciato dall'improvvisa apparizione di Dio Padre che comanda sulle stesse acque di affogare gli Egiziani. Ricco di immaginativa, tecnico abilissimo e mirabile di risorse, brillante sinfonia della luce e del colore, il Giordano presenta qui, fusi insieme, gli insegnamenti del Ribera e del Cortona, imitando nel colorito i maestri veneziani|Angelo Pinetti 1927}}


Il dipinto ottenne l'approvazione da parte dei rettori della congregazione dando all'artista anche un premio in aggiunta alla somma pattuita di 700 scudi, altri 100. La volontà era quella di convincere l'artista a proseguire la collaborazione artistica con la basilica con la realizzazione di alcuni affreschi, cosa che però non fu accettata dal Giordano, motivando che “il re di Spagna lo vuole presso di sé” e furono quindi commissionati lavori a [[Nicola Malinconico]].<ref>{{cita libro|autore=Fernando Noris|titolo= Dizionario biografico dei pittori bergamaschi|p=167}}</ref> La tela nel suo viaggio da Napoli a Bergamo passò per Venezia e fu tanto ammirata che i veneziano volevano trattenerla: “proposero a' Bergamaschi vantaggiosissimi partiti” nel vano tentativo di trattenerla. La terza grande tela volta verso il braccio a sinistra della basilica fu eseguito nel 1688 da [[Antonio Zanchi]] e raffigurava ''Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia''.<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00289/|titolo=Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia|editore0LombardiaBeniCulturali|accesso= 3 novembre 2021}}</ref>
Il dipinto ottenne l'approvazione da parte dei rettori della congregazione che diedero all'artista anche un premio di 100 scudi in aggiunta ai 700 pattuiti. La volontà era quella di convincere l'artista a proseguire la collaborazione con la basilica con la realizzazione di alcuni affreschi, cosa che però non fu accettata dal Giordano, motivando che “il re di Spagna lo vuole presso di sé” e furono quindi commissionati lavori a [[Nicola Malinconico]].<ref>{{cita libro|autore=Fernando Noris|titolo= Dizionario biografico dei pittori bergamaschi|p=167}}</ref> La tela nel suo viaggio da Napoli a Bergamo passò per Venezia e fu tanto ammirata che i veneziani “proposero a' Bergamaschi vantaggiosissimi partiti” nel vano tentativo di trattenerla. La terza grande tela volta verso il braccio a sinistra della basilica fu eseguita nel 1688 da [[Antonio Zanchi]] e raffigurava Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia.<ref>{{cita web|url=https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00289/|titolo=Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia|editore0LombardiaBeniCulturali|accesso= 3 novembre 2021}}</ref>


I sindaci della congregazione apprezzarono particolarmente la "finezza di pittura e per bellissima invenzione del dissegno", centrale vi è l'immagine di Mosè che con il bastone ordina alle acque del mare di dividersi, intono a lui il popolo ebraico raffigurato negli uomini che erano nomadi, pastori, con le loro famiglie e le madri, bimbi, e gli animali domestici, nonché i bauli e gli arredi delle case e le stoffe, un mondo intorno a Mosè molto vivo, nei particolari.
I sindaci della congregazione apprezzarono particolarmente la "finezza di pittura e per bellissima invenzione del dissegno", centrale vi è l'immagine di Mosè che con il bastone ordina alle acque del mare di dividersi, intono a lui il popolo ebraico raffigurato negli uomini che erano nomadi, pastori, con le loro famiglie e le madri, bimbi, e gli animali domestici, nonché i bauli e gli arredi delle case e le stoffe, un mondo intorno a Mosè molto vivo, nei particolari.


In alto appare l'immagine di Dio Padre che ordina alle acque di richiudersi al passaggio del faraone egiziano. Il dipinto inserito in una cornice in stucco presenta ai late le statue sempre in stucco raffiguranti che presentano l'opera. Isai posto a destra mostra la parte delle scritture che descrivono l'evento miracoloso.
In alto appare l'immagine di Dio Padre che ordina alle acque di richiudersi al passaggio del faraone egiziano. Il dipinto inserito in una cornice in stucco presenta ai lati le statue sempre in stucco raffiguranti che presentano l'opera. Isaia posto a destra mostra la parte delle scritture che descrivono l'evento miracoloso.


Il primo restauro fu del 1959 a opera Franco Steffanoni e nel 2012, restauro che fu eseguito in una parte che poteva essere ammirata dal pubblico.<ref>{{cita web|url=https://bergamo.corriere.it/notizie/cultura-e-spettacoli/12_aprile_28/restauro-diretta-bergamo-giordano-2004254520300.shtml|titolo=Il passaggio del Mar Rosso Un restauro trasparente|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=3 novembre 2021}}</ref>
Il primo restauro fu del 1959 a opera Franco Steffanoni e nel 2012, restauro che fu eseguito in una parte che poteva essere ammirata dal pubblico.<ref>{{cita web|url=https://bergamo.corriere.it/notizie/cultura-e-spettacoli/12_aprile_28/restauro-diretta-bergamo-giordano-2004254520300.shtml|titolo=Il passaggio del Mar Rosso Un restauro trasparente|editore=L'Eco di Bergamo|accesso=3 novembre 2021}}</ref>

Versione delle 21:42, 30 nov 2021

Passaggio del mar Rosso
AutoreLuca Giordano
Data1681
Tecnicaolio su tela
Dimensioni450×600 cm
Ubicazionebasilica di Santa Maria Maggiore, Bergamo

Il Passaggio del mar Rosso è un dipinto olio su tela di Luca Giordano conservato nella basilica di Santa Maria Maggiore di Bergamo.

Storia e descrizione

Nel 1660 erano stati commissionati a Pietro Liberi dalla congregazione della Misericordia Maggiore sedici dipinti tra i quali tre grandi tele che avrebbero dovuto raffigurare eventi tratti dalla Bibbia che avevano come soggetto l'acqua, come segno di nascita e rinascita. Nel 1661 l'artista presentò il suo Diluvio universale che non fu molto apprezzato dai rettori della congregazione perché ritenuto troppo moderno e lontano dai canoni del tempo, gli chiesero di fare alcune modifiche ritirando poi la commissione delle altre opere e pensarono a far eseguire le successive opere ad altri artisti.[1]

Bergamo Basilica di Santa Maria Maggiore Innen Langhaus West 3

Il dipinto, di grandi dimensioni, fu consegnato nel 1682 da Simone Giogalli, commerciante che aveva avuto il compito d'intermediario tra la congregazione e l'artista, ed è ospitato nella parete di fronte al presbiterio e conserva la data e la firma dell'artista. L'opera fu eseguita dall'artista nella sua bottega napoletana e raffigura la grande scena biblica del passaggio del mar Rosso del popolo ebraico liberato dalla schiavitù d'Egitto mentre, inseguito dai soldati del faraone, attraversa indenne grazie a Dio Padre raffigurato in alto nella tela. Scrisse Angelo Pinetti scrisse[2]

«Questo quadro è sicuramente una solida pittura, operata con grande larghezza e vigorosa padronanza di pennello, La ispirata figura del profeta in mezzo agli Ebrei condotti a salvamento fra le divise acque del mare, eseguita con grande virtuosità, spicca vivace nella sua tonalità biancastra sullo sfondo cupo del cielo, squarciato dall'improvvisa apparizione di Dio Padre che comanda sulle stesse acque di affogare gli Egiziani. Ricco di immaginativa, tecnico abilissimo e mirabile di risorse, brillante sinfonia della luce e del colore, il Giordano presenta qui, fusi insieme, gli insegnamenti del Ribera e del Cortona, imitando nel colorito i maestri veneziani»

Il dipinto ottenne l'approvazione da parte dei rettori della congregazione che diedero all'artista anche un premio di 100 scudi in aggiunta ai 700 pattuiti. La volontà era quella di convincere l'artista a proseguire la collaborazione con la basilica con la realizzazione di alcuni affreschi, cosa che però non fu accettata dal Giordano, motivando che “il re di Spagna lo vuole presso di sé” e furono quindi commissionati lavori a Nicola Malinconico.[3] La tela nel suo viaggio da Napoli a Bergamo passò per Venezia e fu tanto ammirata che i veneziani “proposero a' Bergamaschi vantaggiosissimi partiti” nel vano tentativo di trattenerla. La terza grande tela volta verso il braccio a sinistra della basilica fu eseguita nel 1688 da Antonio Zanchi e raffigurava Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia.[4]

I sindaci della congregazione apprezzarono particolarmente la "finezza di pittura e per bellissima invenzione del dissegno", centrale vi è l'immagine di Mosè che con il bastone ordina alle acque del mare di dividersi, intono a lui il popolo ebraico raffigurato negli uomini che erano nomadi, pastori, con le loro famiglie e le madri, bimbi, e gli animali domestici, nonché i bauli e gli arredi delle case e le stoffe, un mondo intorno a Mosè molto vivo, nei particolari.

In alto appare l'immagine di Dio Padre che ordina alle acque di richiudersi al passaggio del faraone egiziano. Il dipinto inserito in una cornice in stucco presenta ai lati le statue sempre in stucco raffiguranti che presentano l'opera. Isaia posto a destra mostra la parte delle scritture che descrivono l'evento miracoloso.

Il primo restauro fu del 1959 a opera Franco Steffanoni e nel 2012, restauro che fu eseguito in una parte che poteva essere ammirata dal pubblico.[5]

Note

  1. ^ Diluvio universale, Liberi, Pietro, su lombardiabeniculturali.it, LombardiaBeniCulturali. URL consultato il 3 novembre 2021.
  2. ^ Angelo Pinetti, Cronistoria artistica di Santa Maria Maggiore, Bergomun, 1927, pp. 139-156.
  3. ^ Fernando Noris, Dizionario biografico dei pittori bergamaschi, p. 167.
  4. ^ Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 3 novembre 2021.
  5. ^ Il passaggio del Mar Rosso Un restauro trasparente, su bergamo.corriere.it, L'Eco di Bergamo. URL consultato il 3 novembre 2021.

Bibliografia

  • Pietro Pesanti, La basilica di S. Maria Maggiore in Bergamo, Stamperia editrice commerciale, 1936.
  • La basilica di Santa Maria Maggiore in Bergamo, Bergamo, Ed. Bolis Bergamo, 1984.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Passaggio del mar Rosso, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia. Modifica su Wikidata