Fronte Nazionale dell'Iran: differenze tra le versioni

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Versione delle 22:14, 11 feb 2021

Fronte nazionale dell'Iran
LeaderDavoud Hermidas-Bavand
StatoBandiera dell'Iran Iran
SedeTeheran
Fondazione12 novembre 1949
IdeologiaNazionalismo iraniano
Nazionalismo liberale
Liberalismo secolare
Democrazia liberale
Socialdemocrazia
CollocazioneCentro
Seggi Assemblea consultiva islamica
0 / 290
Sito webwww.jebhemelli.info/

il Fronte nazionale dell'Iran (in persiano Jebha-ye Mellī-e Īrān, جبهه‌ ملی ایران) è una organizzazione politica iraniana.

Storia

Mohammad Mossadeq, fondatore del Fronte Nazionale dell'Iran

Il Fronte nazionale nacque alla fine del 1949 per iniziativa di Mohammad Mossadeq[1] come coalizione di partiti e gruppi, comprendenti socialdemocratici, monarchici costituzionali, islamisti, e facente riferimento ad una base sociale composta in prevalenza da mercanti dei bazar, corporazioni artigiane, piccola borghesia industriale, classe media urbana.[2]

La principale battaglia condotta dal Fronte nazionale fu quella che, un anno dopo la nomina di Mossadeq a primo ministro, avvenuta nell'aprile del 1950, portò alla nazionalizzazione dell'industria petrolifera iraniana, fino ad allora controllata dal Regno Unito. Durante il governo di Mossadeq il Fronte nazionale fu indebolito dall'ostilità britannica e da quella statunitense oltre che da conflitti interni che portarono alla defezione delle fazioni conservatrici e religiose. Nell'agosto 1953 un colpo di Stato, conosciuto come Operazione Ajax, organizzato dalla CIA condusse al rovesciamento del governo e all'arresto di Mossadeq e di altri leader del Fronte Nazionale.[2]

L'organizzazione tornò ad essere attiva nei primi anni sessanta (cosiddetto "Secondo Fronte nazionale"), ma fu soppressa dal regime dello scià Reza Pahlavi, così come avvenne dopo la nascita del Terzo Fronte nazionale nel 1965.[2]

Tornato protagonista dell'opposizione al regime dal 1977 e poi della prima fase del governo post-rivoluzionario, fu bandito dall'Ayatollah Khomeyni nel 1981 e da allora ha continuato la propria attività in modo informale.[3][4][5]

Note

Bibliografia

  • (EN) Daniel M. Corstange, Iran: The Party System from 1963 to 2000, in Northwestern University's Summer Camp for Political Party Research, giugno-agosto 2000. URL consultato il 5 ottobre 2018. Ospitato su janda.org.
  • (EN) Department of Islamic Revolution Studies (a cura di), The Islamic Revolution of Iran: A Sociological Study, traduzione di Sadroddin Mossavi, vol. 1, Teheran, Alhoda, 2001, ISBN 964-472-307-4.
  • (EN) Iran's Secular National Front Asks Rouhani Permit for Public Gathering, in Radio Farda, 2 febbraio 2018. URL consultato il 5 ottobre 2018.
  • (EN) Masoud Kazemzadeh, Opposition Groups, in Iran Today: An Encyclopedia of Life in the Islamic Republic, vol. 1, Greenwood Press, 2008, ISBN 0-313-34163-X.
  • (EN) National Front, Iran, su Encyclopedia of the Modern Middle East and North Africa. URL consultato il 5 ottobre 2018.
Controllo di autoritàVIAF (EN140682790 · WorldCat Identities (ENviaf-147280124