Angiolo Del Santo: differenze tra le versioni

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All'artista, prematuramente scomparso all'età di cinquantasei anni, la città della Spezia ha dedicato una retrospettiva nel [[1992]].
All'artista, prematuramente scomparso all'età di cinquantasei anni, la città della Spezia ha dedicato una retrospettiva nel [[1992]].


<big>'''Gli anni di apprendistato'''</big>

Angiolo Del Santo (La Spezia 1882 – 1938) apprende l’arte della scultura nello studio di Leonardo Bistolfi tra il 1909 e il 1917. Nonostante questi otto anni di assidua presenza, nell’ampia bibliografia dell’artista casalese il nome Del Santo è o ignorato o nulla più che citato nel novero degli allievi che hanno svolto il praticantato a La Loggia.

Eppure, l’epistolario intercorso tra Del Santo e Augusto Magli (1890 – 1962), amico e collega, nonché tra Bistolfi e Del Santo stesso negli anni del rientro alla Spezia, depone per un chiaro apprezzamento da parte del maestro verso l’allievo. In talune lettere, delle circa quaranta scritte da Torino, e in un sintetico bio-curriculum del 1926, Del Santo fa riferimento ai lavori in esecuzione a La Loggia cui ha atteso con un ruolo desumibile dal marginale all’esclusivo. Questi scritti pertanto confermano l’operosa partecipazione di Del Santo all’attività dello studio. In essi compaiono brevi citazioni che consentono identificazioni di statuaria precise in alcuni casi e vaghe in altri:  1909 targa per Casale Monferrato e bozzetto d’un monumento a Mantegna; 1910 monumento funebre per un non precisato generale americano e statua allegorica della Primavera; 1911 base delle colonne disposte lungo i due lati del ponte monumentale allestito per la grande esposizione di Torino e inoltre marmi per la facciata del Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico; 1913 monumento a Francesco Cirio di Nizza Monferrato alla cui base sorgono dei bassorilievi nei quali si riconosce l’esclusiva mano di Del Santo anche per l’amato tema dei putti festanti.

Inoltre la dozzina di lettere spedite da Bistolfi a Del Santo tra il 1916 e il 1924 informano della piena fiducia del maestro nei confronti dell’allievo ormai considerato amico e collega: nel dipanare grane quali l’invio di bronzo dalla ''Direzione d’Artiglieria di Spezia'', bloccato per impicci vari, ottenuto a buon prezzo per la fusione del ''Garibaldi'' di Savona; nel condividere la complessa e ponderosa organizzazione della mostra di arte e artigianato italiani, allestita nei 17 saloni della nave “Italia” partita dalla Spezia il 17 febbraio 1924 e diretta in sud America per complessivi 98 giorni di navigazione e 112 di espo­sizione in 27 porti; nell’intercedere fortemente affinché il monumento ad Anacarsi Nardi di Licciana (MS) fosse commissionato a Del Santo che effettivamente poi eseguì l’opera inaugurandola il 10 agosto 1919.

fonte: Fabrizio Mismas, Settembre 2020


==Opere principali==
==Opere principali==

Versione delle 11:12, 24 set 2020

Angiolo Del Santo (La Spezia, 11 aprile 18821938) è stato uno scultore italiano.

Figlio di Domenico e di Giovanna Tartarini, nonostante le resistenze familiari, s'iscrive all'Accademia di Belle Arti di Carrara e ne frequenta i primi due anni di corso.

Si trasferisce a Genova presso lo studio dello scultore Scanzi con poco successo; è poi a Spezia, dove apre un proprio studio in via dei Mulini.

Infine, dal 1909 al 1917, è a Torino presso lo scultore Bistolfi, suo vero maestro. Fa ritorno nella sua città natale dedicandosi completamente al lavoro nonostante la sua salute di condizioni cagionevoli.

Autodefinitosi scultore eclettico, Del Santo in effetti è stato artista dalla ricca fantasia, dotato di una grande e monumentale varietà d'ispirazione, con intenso richiamo ai modi del Manierismo rinascimentale.

All'artista, prematuramente scomparso all'età di cinquantasei anni, la città della Spezia ha dedicato una retrospettiva nel 1992.


Gli anni di apprendistato

Angiolo Del Santo (La Spezia 1882 – 1938) apprende l’arte della scultura nello studio di Leonardo Bistolfi tra il 1909 e il 1917. Nonostante questi otto anni di assidua presenza, nell’ampia bibliografia dell’artista casalese il nome Del Santo è o ignorato o nulla più che citato nel novero degli allievi che hanno svolto il praticantato a La Loggia.

Eppure, l’epistolario intercorso tra Del Santo e Augusto Magli (1890 – 1962), amico e collega, nonché tra Bistolfi e Del Santo stesso negli anni del rientro alla Spezia, depone per un chiaro apprezzamento da parte del maestro verso l’allievo. In talune lettere, delle circa quaranta scritte da Torino, e in un sintetico bio-curriculum del 1926, Del Santo fa riferimento ai lavori in esecuzione a La Loggia cui ha atteso con un ruolo desumibile dal marginale all’esclusivo. Questi scritti pertanto confermano l’operosa partecipazione di Del Santo all’attività dello studio. In essi compaiono brevi citazioni che consentono identificazioni di statuaria precise in alcuni casi e vaghe in altri:  1909 targa per Casale Monferrato e bozzetto d’un monumento a Mantegna; 1910 monumento funebre per un non precisato generale americano e statua allegorica della Primavera; 1911 base delle colonne disposte lungo i due lati del ponte monumentale allestito per la grande esposizione di Torino e inoltre marmi per la facciata del Palazzo delle Belle Arti di Città del Messico; 1913 monumento a Francesco Cirio di Nizza Monferrato alla cui base sorgono dei bassorilievi nei quali si riconosce l’esclusiva mano di Del Santo anche per l’amato tema dei putti festanti.

Inoltre la dozzina di lettere spedite da Bistolfi a Del Santo tra il 1916 e il 1924 informano della piena fiducia del maestro nei confronti dell’allievo ormai considerato amico e collega: nel dipanare grane quali l’invio di bronzo dalla Direzione d’Artiglieria di Spezia, bloccato per impicci vari, ottenuto a buon prezzo per la fusione del Garibaldi di Savona; nel condividere la complessa e ponderosa organizzazione della mostra di arte e artigianato italiani, allestita nei 17 saloni della nave “Italia” partita dalla Spezia il 17 febbraio 1924 e diretta in sud America per complessivi 98 giorni di navigazione e 112 di espo­sizione in 27 porti; nell’intercedere fortemente affinché il monumento ad Anacarsi Nardi di Licciana (MS) fosse commissionato a Del Santo che effettivamente poi eseguì l’opera inaugurandola il 10 agosto 1919.

fonte: Fabrizio Mismas, Settembre 2020

Opere principali

Note

  1. ^ a b Vittorio Sgarbi, Viaggio sentimentale nell'Italia dei desideri, Bompiani Editore, 2010, pag.301.

Bibliografia

  • Pier Carlo Santini, Angiolo Del Santo, 1882-1938, Cassa di Risparmio della Spezia, 1992
  • Sandra Berresford, Italian Memorial Sculpture, 1820 - 1940

Voci correlate

Collegamenti esterni

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