Carnaroli: differenze tra le versioni

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==Storia==
==Storia==
Nacque nel 1945 a seguito dei numerosi tentativi effettuati in varie regioni sulla base degli studi di Emiliano Carnaroli, professore di Agraria all'Università di Milano e specialista in bonifiche oltre che Commissario Governativo dell'Ente Nazionale Risi dal Dicembre 1943.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=107&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=010G0249&art.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-26&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1|sito=www.gazzettaufficiale.it|accesso=2020-01-13}}</ref>
Nacque nel 1945 a seguito dei numerosi tentativi effettuati in varie regioni sulla base degli studi di Emiliano Carnaroli, professore di Agraria all'Università di Milano e specialista in bonifiche oltre che Commissario Governativo dell'Ente Nazionale Risi dal Dicembre 1943.<ref>{{Cita web|url=https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=107&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=010G0249&art.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-26&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1|sito=www.gazzettaufficiale.it|accesso=2020-01-13}}</ref> Il professore Emiliano Carnaroli ha pubblicato svariati libri in particolare sulla bonifica integrale e ha contribuito alle [[Bonifiche agrarie in Italia]].


Il riso prende il nome dal professore Emiliano Carnaroli che spinse le ricerche per arrivare alla attuale varietà che conosciamo come "Carnaroli" in quanto inizialmente non era adatto alla commercializzazione, ed è stato a lungo oggetto di studi.


Nel 1983, dopo la morte di Emiliano Carnaroli avvenuta nel 1959, venne iscritto nel Registro Nazionale e il responsabile della conservazione in purezza divenne l'Ente Nazionale Risi<ref>{{cita web|url = http://www.enterisi.it/upload/enterisi/pubblicazioni/Pubblicazione_analisisensorialerisoIIIFINALE1_16405_128.pdf|editore = ERSAF|anno = 2015|titolo = Caratterizzazione sensoriale e chimico-merceologica di risi (III)|accesso = 6 aprile 2020}}</ref> grazie all'agronomo Angelo De Vecchi residente a [[Paullo]]. La città è stata recentemente istituita come città del riso Carnaroli. <ref>[http://gustariso.comune.paullo.mi.it/home/il-riso-di-paullo/ - Carnaroli, il riso nato a Paullo]</ref> anche se attualmente viene prodotto in varie zone del Nord Italia in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto.
Nacque nel 1945 a seguito dei numerosi tentativi effettuati nelle risaie di [[Paullo]] dall'agronomo Angelo De Vecchi.<ref>[http://gustariso.comune.paullo.mi.it/home/il-riso-di-paullo/ - Carnaroli, il riso nato a Paullo]</ref>

{{cn|Sembra anche però che il riso prenda nome dal professore Emiliano Carnaroli, che spinse le ricerche per arrivare alla attuale varietà che conosciamo come "Carnaroli" in quanto inizialmente non era adatto alla commercializzazione, ed è stato a lungo oggetto di studi.}}

Nel 1983, {{cn|dopo la morte di Emiliano Carnaroli avvenuta nel 1959}}, venne iscritto nel Registro Nazionale e il responsabile della conservazione in purezza divenne l'Ente Nazionale Risi<ref>{{cita web|url = http://www.enterisi.it/upload/enterisi/pubblicazioni/Pubblicazione_analisisensorialerisoIIIFINALE1_16405_128.pdf|editore = ERSAF|anno = 2015|titolo = Caratterizzazione sensoriale e chimico-merceologica di risi (III)|accesso = 6 aprile 2020}}</ref> grazie all'agronomo Angelo De Vecchi residente a [[Paullo]]. La città è stata recentemente istituita come città del riso Carnaroli. <ref>[http://gustariso.comune.paullo.mi.it/home/il-riso-di-paullo/ - Carnaroli, il riso nato a Paullo]</ref> anche se attualmente viene prodotto in varie zone del Nord Italia in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto.


== Descrizione ==
== Descrizione ==
È una varietà molto adatta alla produzione di [[risotto]], grazie alla sua elevata capacità di assorbire i condimenti. È diverso dal più comune riso [[Arborio (riso)|Arborio]] per il maggiore contenuto di amido, la consistenza più soda e il chicco più lungo. Il riso Carnaroli ha un'ottima resistenza alla cottura, perché presenta maggiori quantità di [[amilosio]]. Appartiene alla classe del riso "superfino" e spesso è chiamato "''Re dei risi''".
È una varietà molto adatta alla produzione di [[risotto]], grazie alla sua elevata capacità di assorbire i condimenti. È diverso dal più comune riso [[Arborio (riso)|Arborio]] per il maggiore contenuto di amido, la consistenza più soda e il chicco più lungo. Il riso Carnaroli ha un'ottima resistenza alla cottura, perché presenta maggiori quantità di [[amilosio]]. Appartiene alla classe del riso "superfino" e spesso è chiamato "''Re dei risi''".


Come accade per altre note varietà di riso commercializzate in Italia ([[Baldo (riso)|Baldo]], [[Arborio (riso)|Arborio]], [[Rosa Marchetti]]), sotto il nome Carnaroli possono essere vendute anche altri risi superfini (come ad esempio il Carnise o il Keope)<ref name="cibo_Riso" /><ref name="acqu_Sifa">{{Cita web |titolo=Si fa presto a dire Carnaroli! Parte 1: il problema delle griglie e l'introduzione della dicitura "Classico" |sito=Acquabuona Rivista enologica online |accesso=9 gennaio 2020 |url= http://www.acquabuona.it/2019/01/si-fa-presto-a-dire-carnaroli-parte-1-il-problema-delle-griglie-e-lintroduzione-della-dicitura-classico/ |lingua=it }}</ref><ref name="bres_l’Ar">{{Cita web |titolo=l’Arborio? Mai mangiato, e forse neanche il Carnaroli |autore=Dario Bressanini |sito=bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it |data=28 maggio 2015 |accesso=9 gennaio 2020 |url= http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/05/28/l%E2%80%99arborio-mai-mangiato-e-forse-neanche-il-carnaroli/comment-page-1/ |lingua=it }}</ref>, dalle caratteristiche simili.
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Un fattore importante per gli amanti di questa varietà è ricercare il Carnaroli prodotto da semente certificata. La garanzia di tracciabilità e autenticità data dalla semente è un elemento determinante per la distinzione delle peculiarità di tale varietà. Infatti grazie all'impiego di semente certificata, rinnovata ogni anno nel ciclo di certificazione previsto dall'ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette) sì è certi di poter assaporare il gusto autentico.
Un fattore importante per gli amanti di questa varietà è ricercare il Carnaroli prodotto da semente certificata. La garanzia di tracciabilità e autenticità data dalla semente è un elemento determinante per la distinzione delle peculiarità di tale varietà. Infatti grazie all'impiego di semente certificata, rinnovata ogni anno nel ciclo di certificazione previsto dall'ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette) sì è certi di poter assaporare il gusto autentico.

Versione delle 17:59, 4 mag 2020

Riso Carnaroli

Il Carnaroli è una varietà di riso a chicco lungo, selezionato per qualità organolettiche e resistenza alla cottura.

Storia

Nacque nel 1945 a seguito dei numerosi tentativi effettuati in varie regioni sulla base degli studi di Emiliano Carnaroli, professore di Agraria all'Università di Milano e specialista in bonifiche oltre che Commissario Governativo dell'Ente Nazionale Risi dal Dicembre 1943.[1] Il professore Emiliano Carnaroli ha pubblicato svariati libri in particolare sulla bonifica integrale e ha contribuito alle Bonifiche agrarie in Italia.

Il riso prende il nome dal professore Emiliano Carnaroli che spinse le ricerche per arrivare alla attuale varietà che conosciamo come "Carnaroli" in quanto inizialmente non era adatto alla commercializzazione, ed è stato a lungo oggetto di studi.

Nel 1983, dopo la morte di Emiliano Carnaroli avvenuta nel 1959, venne iscritto nel Registro Nazionale e il responsabile della conservazione in purezza divenne l'Ente Nazionale Risi[2] grazie all'agronomo Angelo De Vecchi residente a Paullo. La città è stata recentemente istituita come città del riso Carnaroli. [3] anche se attualmente viene prodotto in varie zone del Nord Italia in particolare in Lombardia, Piemonte e Veneto.

Descrizione

È una varietà molto adatta alla produzione di risotto, grazie alla sua elevata capacità di assorbire i condimenti. È diverso dal più comune riso Arborio per il maggiore contenuto di amido, la consistenza più soda e il chicco più lungo. Il riso Carnaroli ha un'ottima resistenza alla cottura, perché presenta maggiori quantità di amilosio. Appartiene alla classe del riso "superfino" e spesso è chiamato "Re dei risi".

Come accade per altre note varietà di riso commercializzate in Italia (Baldo, Arborio, Rosa Marchetti), sotto il nome Carnaroli possono essere vendute anche altri risi superfini (come ad esempio il Carnise o il Keope)[4][5][6], dalle caratteristiche simili che però non eguagliano l'originale in termini di prestazioni[senza fonte].

Un fattore importante per gli amanti di questa varietà è ricercare il Carnaroli prodotto da semente certificata. La garanzia di tracciabilità e autenticità data dalla semente è un elemento determinante per la distinzione delle peculiarità di tale varietà. Infatti grazie all'impiego di semente certificata, rinnovata ogni anno nel ciclo di certificazione previsto dall'ENSE (Ente Nazionale Sementi Elette) sì è certi di poter assaporare il gusto autentico.

Si produce nei terreni coltivati a risaia della Lomellina, in Lombardia[4], nel Delta del Po e anche in Piemonte.

Note

  1. ^ www.gazzettaufficiale.it, https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaArticolo?art.progressivo=107&art.idArticolo=1&art.versione=1&art.codiceRedazionale=010G0249&art.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-26&art.idGruppo=0&art.idSottoArticolo1=10&art.idSottoArticolo=1&art.flagTipoArticolo=1. URL consultato il 13 gennaio 2020.
  2. ^ Caratterizzazione sensoriale e chimico-merceologica di risi (III) (PDF), su enterisi.it, ERSAF, 2015. URL consultato il 6 aprile 2020.
  3. ^ - Carnaroli, il riso nato a Paullo
  4. ^ a b Andrea Tibaldi, Riso Carnaroli, su Cibo360.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
  5. ^ Si fa presto a dire Carnaroli! Parte 1: il problema delle griglie e l'introduzione della dicitura "Classico", su Acquabuona Rivista enologica online. URL consultato il 9 gennaio 2020.
  6. ^ Dario Bressanini, l’Arborio? Mai mangiato, e forse neanche il Carnaroli, su bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it, 28 maggio 2015. URL consultato il 9 gennaio 2020.

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